giovedì 25 luglio 2019

IL VOLTO SANTO Crocifisso Ligneo della Cattedrale di Sansepolcro (Ar), di Alessio Varisco



IL VOLTO  SANTO
Crocifisso Ligneo della Cattedrale di Sansepolcro (Ar)
di Alessio Varisco

 
 
Il Volto Santo di Sansepolcro è – ad oggi - la più antica scultura lignea di questo genere: è stata realizzata da un unico tronco di noce tra l’VIII e il IX secolo, è alta 2,71 metri e l’estensione delle braccia ha una lunghezza di 2,90 metri.
L’opera è custodita all’interno della Cattedrale di Borgo Sansepolcro, città natale di Piero della Francesa. I lavori di restauro sono iniziati -grazie al contributo dell’avv. Fabio Inghirami- nel 1983 e sono stati portati a compimento nel 1989 dalla Soprintendenza di Arezzo. Detti lavori consentono a noi di poter ammirare la stupenda policromia originale -miracolosamente restituitaci-, che è risalente al XII secolo. Certamente questa decorazione fu eseguita da un grande artista sopra un preparato di tela e gesso, steso sulla scultura al fine di procurarsi una superficie omogenea e piana. In fase di restauro sono state scoperte e verificate segni di due strati di colore fatti coincidere e direttamente dati sul legno in evi anteriori.
Il Volto Santo è un’antichissima raffigurazione -di derivazione orientale- del Cristo crocifisso. Il “typos”, modello, di questa particolare riproduzione di Gesù condannato alla morte per crocifissione è -dalla tradizione- attribuito a Nicodemo, che lo avrebbe realizzato ispirato direttamente da Dio Padre: da qui il termine “Volto Santo”.



 


 
Preghiera di Papa Giovanni Paolo II

Signore Gesù, crocifisso e risorto, immagine della gloria del Padre, Volto Santo che ci guardi e ci scruti,
misericordioso e mite,
per chiamarci alla con versione
e invitarci alla pienezza dell’amore,
noi ti adoriamo e ti benediciamo.
Nel tuo Volto luminoso,
apprendiamo come si è amati e come si ama;
dove si trova la libertà e la riconciliazione;
come si diviene costruttori della pace
che da te si irradia e da te conduce.
Nel tuo Volto glorificato
impariamo a vincere ogni forma di egoismo,
a sperare contro ogni speranza,
a scegliere le opere della vita
contro le azioni della morte. Donaci la grazia
di porre te al centro della nostra vita;
di restare fedeli,
tra i rischi e i mutamenti del mondo,
alla nostra vocazione cristiana;
di annunciare alle genti
la potenza della Croce e la Parola che salva;
di essere vigili e operosi,
attenti ai più piccoli dei fratelli;
di cogliere i segni della vera liberazione,
che in te ha avuto inizio
e in te avrà compimento.
Signore,
concedi alla tua Chiesa
di sostare, come la Vergine Madre,
presso la tua Croce gloriosa
e presso le croci di tutti gli uomini
per recare ad essi
consolazione, speranza e conforto.
Lo Spirito che ci hai donato
porti a maturazione la tua opera di salvezza,
perché tutte le creature, liberate dai vincoli della morte, contemplino nella gloria del Padre
il tuo Volto Santo,
che splende luminoso nei secoli dei secoli. Amen.
 
 

 
Il Cristo Crocifisso in Sansepolcro descrive Gesù, il Cristo - Re e Sacerdote - che ha distrutto la morte e, ammantato da un abito regale-sacerdotale, impera sull’universo dalla Santa Croce. Quest’ultima non è più simbolo di sofferenza e supplizio ma di vittoria della Luce sul male, della Vita sulla morte.
La scultura è documentata a Sansepolcro solo a partire dal 1348 e -secondo una tradizione locale- sarebbe stato di proprietà dei Cattani -feudatari longobardi- che lo avrebbero devoluto nel 1146 alla Pieve fuori delle mura (conosciuta come Pieve vecchia) da dove fu poi trasferito nella nuova Pieve di Santa Maria (oggi Sant’Agostino), costruita nel 1203 all’interno della città.
Alla luce di quanto emerso dalle analisi stilistiche e dai lavori di restauro conservativo del manufatto, oggi acquista sempre più credito l’ipotesi che il Volto Santo di Borgo Sansepolcro altro non sia che il prototipo lucchese. L’attuale scultura custodita nella Cattedrale è una copia eseguita nel XII-XIII secolo in sostituzione dell’originale molto danneggiato giunto da noi dopo un diligente “restauro”: questo renderebbe comprensibile il rivestimento di tela gessata e la nuova policromia.
Da sempre è stato oggetto di venerazione perché ritenuto un’immagine miracolo sa, “non fatta dall’uomo”, e a Lui venivano attribuiti eventi prodigiosi. Nel suo nome alcuni fedeli diedero vita nel 1565 ad una confraternita che aveva anche il compito di celebrare solennemente la festa del Salvatore.
Nel 1770, a seguito dei lavori di ristrutturazione e trasformazione della chiesa di Sant’Agostino, il Volto Santo fu traslato in Cattedrale e collocato sull’Altare Maggiore.
Da allora è restato sino al 1942 quando -completati i lavori di restauro- fu sistemato nella nuova cappella, che venne costruita appositamente nella navata di sinistra.
Prof. ALESSIO VARISCO
Storico dell’arte
Direttore Antropologia Arte Sacra





Fonte :   scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Storico dell'arte
Art Director associazione culturale Técne Art Studio

www.alessiovarisco.it 
Direttore Antropologia Arte Sacra








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