giovedì 25 luglio 2019

IL SIGNIFICATO DEL TEMPO DELL'AVVENTO , a cura del Monastero Carmelo Sant'Anna a Carpineto Romano



IL SIGNIFICATO DEL TEMPO DELL'AVVENTO
a cura del Monastero Carmelo Sant'Anna a Carpineto Romano




INQUADRAMENTO LITURGICO

Il tempo liturgico che va dai primi vespri del 2 dicembre fino ai primi vespri di Natale (esclusi) è quello dell'Avvento.
Tale tempo liturgico ruota attorno a due  prospettive principali. La prima prospettiva è data dalla parola avvento (dal latino adventus che vuol dire venuta, arrivo) e sta ad indicare. La seconda prospettiva è escatologica, riguarda cioè la fine dei tempi, e indica la seconda venuta del Signore alla fine  dei tempi.
Il Tempo di Avvento, dunque, ha una doppia caratteristica: preparazione alla  solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio  fra gli uomini, e contemporaneamente  è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato  all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.
Le letture del Vangelo nelle singole domeniche hanno una caratteristica propria: si riferiscono  alla venuta del Signore alla fine dei  tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti  immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico  Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal  libro di Isaia. Le letture dell'Apostolo  contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo  tempo.
Il colore liturgico è il viola.
Nel corso dell'Avvento si celebra la solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, la Vergine Madre del Signore e Madre nostra. Il tempo d'Avvento è tempo mariano per eccellenza perché Maria è in "dolce attesa" del Figlio. Anche noi siamo chiamati a diventare "generatori di Dio", come diceva il carmelitano beato Tito Brandsma.

 
PREPARIAMOCI AD ACCOGLIERE IL SIGNORE GESÙ

Eccoci giunti al tempo forte dell'Avvento: viene il Signore Gesù.
Chi di noi dovendo ricevere in casa un amico o un illustre ospite non la riordinerebbe, preparando fin nei minimi dettagli ogni cosa, pranzo compreso? Tutti ci daremmo da fare per rendere gradita la visita dell'amico.
Ecco, viene Gesù. Che facciamo?
"A te Signore, elevo l'anima mia, Dio mio in te confido; che io non sia confuso" (Sl 24,1).
Fissiamo lo sguardo su Gesù, lo accogliamo nella nostra vita, nella nostra interiorità.
Importante è creare silenzio in noi, silenzio di intimità, silenzio di ascolto della Parola, silenzio per il Signore.
"Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia e si ricordano delle tue vie" (Is 63, 16).
Pratichiamo, dunque, la giustizia, in noi e attorno a noi. Camminiamo sulle vie del Signore, con rettitudine, con amore. Il cambiamento inizia in noi, dentro di noi. Da noi, non dagli altri.
Il Signore ci concede "tutti i doni, quelli della Parola e quelli della scienza" (1Cor 1, 3): ma i doni vengono dal Signore non sono nostri.
Il Vangelo di Marco di questa prima domenica di Avvento ci richiama continuamente con questi termini: state attenti, vegliate, vigilate.
Rientrare in noi, custodire la Parola, fare silenzio.
Si ricomincia l'Avvento con animo lieto, vigilanti, con buona volontà.
Si parte con entusiasmo, ordunque!
Concedici, Signore la perseveranza, la fedeltà, la costanza.
Da Te ogni dono di grazia, di sapienza, di scienza per vigilare, per amare, per ascoltare, per servire.
Tu vieni, vieni sempre, e ci prendi per mano, ci conduci, ci porti a Te.
Tu ci metti a custodire la casa in attesa del tuo ritorno: che non ci si addormenti in questa attesa perchè Tu torni, tu vieni, vieni sempre.
Donaci uno sguardo di fede, uno sguardo lungimirante per vedere lontano, per leggere la storia, questa storia che viviamo, con Te presente.


APPROFONDENDO IL SIGNIFICATO DELL'AVVENTO

Tempo di grazia, tempo di luce, tempo di risveglio... Dio nasce in un profondo silenzio. Il mese di novembre, mese in cui abbiamo ricordato i nostri defunti,  si chiude con la prima domenica di Avvento. Entriamo nel mese che sancisce l'inizio dell'anno liturgico.
Avvento significa attesa, ma anche silenzio, interiorità, intimità. Vorremmo che l'attesa, in silenzio e preghiera, fosse condivisa con Maria, madre di Gesù,  per ripensare a tutta la storia della salvezza che proprio in Gesù trova compimento. Gesù il Verbo, la Parola del Padre che diventa uomo in tutto tranne che nel peccato.
Attendere amorevolmente in preghiera il Natale del Signore perché l'amore del Padre si manifesta attraverso il Figlio Suo Unigenito, e Figlio di Maria Vergine.
Dicembre è il mese che ci lascia estasiati davanti allo spettacolo della neve che riveste di splendida veste monti, alberi, tetti delle case. Splendore di bellezza è la natura così rivestita e, a prescindere dal freddo, tanta pura bellezza ci fa gioire, di più, ci riscalda il cuore con sentimenti nuovi.
Non lasciamo raffreddare i cuori in questo mese, ascoltiamo il silenzio ovattato del soffice cadere della neve lenta e pur tuttavia frettolosa e, nell'attesa del grande avvenimento, nella natura potremmo rinvenire simboli di quel che accadrà nella "notte di luce", del 24/25 dicembre.
Il Verbo di Dio verrà nel silenzio... verrà in fretta perché l'Amore vuole subito manifestarsi.
Ecco, proprio come la neve silenziosa e frettolosa. L'amore nasce nel silenzio ma in tutta fretta. Troppi secoli, infatti, erano passati dalla caduta di Adamo ed Eva e la nascita del Salvatore. L'Amore aveva davvero atteso troppo!
E finalmente contempleremo l'Amore, la tenerezza di un Dio fatto bambino, fatto uomo come noi.
Se ci saremo ben preparati nel silenzio, nella preghiera, Gesù ci abbraccerà, di colmerà l'anima dei suoi doni, primo fra tutti la pace, poi la gioia e ancora l'amore.
Abbracciàti a Gesù sarà più leggero vivere, e abbracciati a Lui impareremo l'arte più difficile: amare non a parole ma fattivamente e con tenerezza.
Gesù ci farà dono di ciò che oggi manca: i valori. Ma il dono dei doni è sentire: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama".

 
L'AVVENTO E MARIA

Siamo alla prima Domenica di Avvento e si può dire che ci troviamo anche all'inizio della preparazione alla novena dell'Immacolata. Riflettiamo insieme: Dio scende fino a noi, soltanto per Amore.
Che faremo noi? Ciò che possiamo e dobbiamo fare, è questo:
vivere nella gioia che il Signore viene a salvarci e sforzarci di convertirci dal profondo del cuore.
La conversione la dimostriamo in un unico modo: amando Dio e i fratelli. Amare vuol dire: perdonarci e perdonare.
Talora non perdoniamo a noi stessi di essere come siamo e allora diventa difficile perdonare agli altri: manca la pace nel nostro cuore, manca l'accettazione dei nostri limiti.
Come possiamo accettare gli altri? L'amore scaturisce da un cuore in pace con se stesso, in armonia con se stesso: facciamo unità dentro di noi e faremo unità con gli altri.
L'Avvento ci porta ad approfondire la conoscenza di Gesù per vedere se siamo o no sua trasparenza. Gesù, infatti, è trasparenza del Padre.
Cerchiamo di essere trasparenza del Figlio obbediente al Padre in profonda umiltà.
Come si apre l'anno liturgico e si conclude. Con la celebrazione della Solennità di Cristo Re abbiamo chiuso l'anno liturgico, ora con l'Avvento riapriamo l'anno liturgico.
E' come se dicessimo: una vita nasce, una vita muore. In questo alternarsi è racchiusa la nostra vita e in questo alternarsi dobbiamo realizzare la nostra salvezza.
Il Signore ci dà l'opportunità per realizzarla se ci poniamo con docile disponibilità all'ascolto dello Spirito.
L'anno liturgico ci facilita un cammino costante, scandito dalla Parola, dal tempo di Dio.
L'Avvento è una prima tappa, la prima opportunità offertaci dal Signore per riflettere sul mistero dell'Incarnazione, che celebreremo solennemente il 24 e il 25 dicembre.
Il Cristo, nostro Signore, si è incarnato nel seno della Vergine Maria, per salvare l'uomo, per salvarci tutti, riscattarci dal peccato originale, dalla morte antica.
Salvare l'uomo prendendo un corpo di carne come il nostro e sperimentando con esso quanto l'uomo sperimenta di sentimenti, di dolore, di gioia, di debolezza, di fame e di sete, di sofferenza, di fatica e di insuccesso.
L'Avvento è un momento davvero favorevole per far memoria di quanto il Signore ha compiuto di meraviglie per l'uomo, per noi.
E' questa una contemplazione che deve portarci al rendimento di grazie a Dio.
Guardiamo Maria, la Stella, e andiamo insieme ai pastori all'incontro inafferrabile di Colui che nella Notte del tempo nasce nel nostro tempo, luce senza fine.
La sua venuta ci doni la pace, l'amore, la concordia e la fraternità.per non rallegrarci da soli.
Prepariamoci insieme al Natale del Figlio di Dio, con l'amore, con la preghiera, con la carità fraterna.
Guardiamo Maria e impariamo da Lei a essere uomini e donne di fede, di silenzio, di preghiera, di ascolto della Parola di Dio. Con l'augurio, così, di vivere una meravigliosa festa di Maria e un fruttuoso Avvento.




Fonte :  www.monasterocarpineto.it  , sito del Monastero Carmelo Sant'Anna a Carpineto Romano.
Carmelo Sant'Anna  tel. 06 97.18.90.49
Monache Carmelitane tel. e fax 06 97.19.458
Via B.P. Caldarozzi, 32 ccp 79066007
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email: monastero@monasterocarpineto.it







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