ALLA MEMORIA DELL'ARTISTA BRUNO CIPOLLA
di Alessio Varisco
«E’ arrivato in
silenzio e se ne è andato in silenzio» le parole
della moglie Tilla.
Da molto discutevo di problematiche spirituali con un amico e collega
nell’istituto superiore dove insegniamo. Tutto
nacque da una critica al sistema, così misero e gretto, che
impedisce la reale crescita delle generazioni
future. Ed eccomi a scrivere della mia piccola, ma
grande, passione educativa che tenta di sottrarre i giovani alla perdita delle
loro coscienze ed anzi aiutarli a riscoprire la forza dentro di sé,
comunicando perpetuamente tolleranza, rispetto, eguaglianza anche nelle
situazioni più impraticabili nell’estrema periferia di una stomachevole
“Stalingrado italiana” ricolma di problematiche ed ostinatamente ottusa per
consentire l’integrazione dei giovani.
Molti affollano i nostri marciapiedi, si isolano,
nei loro walkman –per fuggire il grigiore del mondo che li stritola con la sua
ostinata e vile indifferenza-, ai margini della vita, a montare tapparelle
fuggendo da scuola per portare a casa qualche soldo in più.
Molti si addormentano in classe durante la mattinata perché scaricano i camion
la sera fino a tardi… tante vite troppo cresciute,
a volte freneticamente.
Ed ora
pensare ad un artista che lega queste vite alla vita che scorre desolante in
un quartiere, in una parcellizzazione degradata,
dell’hinterland milanese. Un lavoratore, un artigiano, allievo alla scuola
d’arte monzese (mio nonno di dieci anni più grande ebbe modo di apprendere
dagli stessi Maestri del calibro di Arturo Martini,
Marino Marini e Pio Semeghini) e l’interesse per questo artista nasce anche da
questi “croci ed incroci”, chiamateli anche “fili invisibili”, che annodano
vite lontane.
L’artista di cui vi parlo è un pittore tattile, dalla poetica complessa, forse
troppo plastico, prestato alla pittura dalla sua vera vocazione la scultura.
Approda agli oli dopo le scaramucce –buffe ed innocenti- di una
moglie che non vuole troppa polvere per casa…
e per troppo amore abbandona la
scultura, la plastilina e la creta, le sue fusioni, i metalli per pian piano
farsi pittore.
E da
artista si appassiona della tecnica, molto istintuale, poco da accademia,
veloce, istantanea.
Molti i fil-rouge che mi legano agli artisti poco
noti al grande pubblico che sanno però evocare
sensazioni… Bruno Cipolla è uno di questi. Le sue opere mi parlano al cuore,
concedendo alla coscienza degli spunti di riflessione come la sua tela esposta
nella parrocchia di San Fiorano in Villasanta:
«Dove andremo
Signore, solo Tu hai parola di Vita Eterna»…
Già avesse fatto un’insegna pubblicitaria da affiggere sui cavalcavia per quei
nostri ragazzi. Ci ha anche pensato, ma non l’ha realizzata, il tempo l’ha
bruciato, come in una gara in velocità.
Non sento il bisogno di pensare mentre scrivo quasi
in automatico sulla tastiera. Le immagini dei suoi quadri, siano nudi di donne
o bovini al pascolo sul Monte Cucco, sanno dell’essenza della scuola monzese,
dell’Istituto Statale delle Industrie Artistiche della
Villa Imperiale di Monza. Le sue creazioni, candelabri, lampadari risentono
dei gusti post-nouveau e degli stilemi appresi
nelle fonderie del Mazzucotelli. Sentimento per la
forma sia essa plastico-bronzea-tattile o
pigmentosa-grumosa di
oli.
Suoniamo il campanello io e Salvatore, la settimana dopo un fiume di scrutini
a raffica e le riunioni, gli impegni familiari e i collegi docenti, tra una
“varie ed eventuali” della vita, in quella via del piccolo centro brianzolo,
una costola monzese in una realtà già contadina.
Ma siamo arrivati troppo tardi… Se ne è già andato,
è andato alla Fonte, ha cercato quell’Acqua Viva
che il dolore e l’umanità non gli avevano dato. Gli era stata negata una
vecchiaia serena a causa di un’emotrasfusione e la
sua vita fu fino all’ultimo la pittura, dentro e fuori
dagli ospedali, con la moglie sempre al seguito e molti amici che
l’hanno accompagnato e ricordato all’Istituto dei Tumori.
Certo la vita non è stata totalmente avara di significati
e di delusioni, al contempo ha saputo condire con premi e riconoscenze
una straordinaria passione per l’arte.
Bruno non c’era già più, in quel pomeriggio di giugno assolato, era ritornato
a quel Padre di tutti, ne aveva fatto ritorno.
Afflitto da nostalgia “non voglio nulla,
nessun fiore, una bara misera, date tutto a chi soffre”… queste le
sue volontà. Non sapeva resistere alla natura, anche in
vecchiaia, si stupiva dinanzi il Creato. Riscopriva una
theologia
naturalis
standosene in cortile a guardar le piante, oppure ad osservare gli animali.
Questo è l’uomo che sapeva dipingere, anche se a fatica, perché l’Arte lo
consumava più della vita e viveva per l’arte… Una storia avvincente la sua.
Tanti ragazzi ora stanno costruendo intorno a questa vita per non dimenticare
e per non esser dimenticati. Ostinati lo ricordiamo
per le sue sculture, stupende, così vivide, nei suoi bronzi, fusioni di una
vita maniacalmente vissuta nella semplicità, a dispetto di chi si affanna a
cercare chissà dove la verità. Nelle piccole cose, un
busto, qualche statua filiforme, sperimentazione allontanatasi dalla realtà…
Tra le pieghe di chiome di donne simili a modelli dello
jugenstyle.
Semplicemente, in silenzio, senza chiasso e clamore, faticosamente Bruno
Cipolla aiuta i nostri ragazzi a capire che creando, con le loro mani,
forgiando la materia, possono costruire il mondo, ancora più a somiglianza di
Dio e farsi a loro volta creatori ed
artefici-costruttori del loro destino.
Prof. ALESSIO VARISCO
Art Director Técne Art
Studio
Nota di ARTCUREL Redazione :
Grazie caro Alessio Varisco per averci ricordato di questo tuo amico artista Bruno Cipolla , il sito ARTCUREL ha come "missione" anche di dar voce e presenza a tutte quelle realtà artistiche che i canali convenzionali escludono per mancanza di mercato e clamore ; Bruno Cipolla ci ricorda nell'arte la sapienza di Santa Teresa del Bambin Gesù , una sapienza semplice e fatta di quotidianità e piccole cose , ma vissute con intensità e amore . Ci associamo al dolore della moglie Tilla per la dipartita di Bruno , ci dispiace sinceramente per la perdita del tuo amico e collega , invochiamo la Benedizione di Dio sulle opere e la memoria artistica di Bruno Cipolla .
Carlo Sarno , direttore Artcurel .
Fonte : prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio , sito web www.alessiovarisco.it .
----- Original Message -----
From:
Alessio Varisco
To:
info@artcurel.it
Sent: Thursday, August 19, 2004 1:26 PM
Subject: Presentazione su Cipolla
Nessun commento:
Posta un commento