Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce,
O.Carm.
DIO CI CHIAMA
" Non c'è futuro senza figli..." (Benedetto XVI)
Le parole del Papa potrebbero
sollevare un lembo alla coltre di egoismo con cui abbiamo scelto di coprirci per
non sentire più gli inviti del nostro essere uomini. In ogni cuore umano si cela
la chiamata a "generare", ma quanto è più sbrigativo metterla a tacere per avere
il nostro spazio di presunta libertà! Libertà che crea un vuoto incolmabile. E
quando ci ritroveremo soli, rassegnati a udire unicamente l'eco dei nostri
gemiti, ci mancheranno delle voci infantili a disturbarci e delle urla di
ragazzi che giocano per via. La vita passa per le nostre mani... e noi
abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo
portato salvezza al paese e non sono nati abitanti nel mondo (Is
26, 18), perché i figli che nascono custodiscono ciò che noi siamo; finché li
pensiamo come estranei che ci tolgono troppo di noi, non abbiamo generato che
vento, il vento della nostra viltà. Diciamocelo senza velarci e senza arrossire:
Siamo vili, perché stiamo lì a far conti per vedere se ci conviene e togliamo
sempre dalle nostre somme le cifre della gioia, della bellezza, della ricchezza
che portano le nostre creature alla nostra vita. Quando Benedetto XVI nel giorno
della commemorazione dei defunti ha ricordato che "non c'è futuro senza
figli", si è levata quasi per risposta la voce di tanti figli uccisi dalle loro
madri appena concepiti, una voce flebile ma forte che ripeteva con il Papa: Non
c'è futuro senza figli... Hai vissuto un momento di amore? fosse anche solo
amore di carne, passione senza sentimento... hai aperto comunque una porta, la
porta della vita. E poi l'hai richiusa violentemente per paura. Sì, per paura.
Paura di una vita nuova che nasce e che è un impiccio, magari il volto di un
tradimento. La vita non può fare paura! perché se uccidi la vita, uccidi te
stessa, uccidi l'amore, uccidi il futuro. Raccogliamo queste voci innocenti!!! È
necessario sostenere la famiglia, ricchezza e speranza di ogni contesto
sociale; questo "luogo primario di accoglienza e di servizio alla vita" non
resti un fantasma che turba o una minaccia alla propria autonomia! Lì dove il
dono si fa volto la vita risplende ogni giorno come fioritura di novità; ma dove
la parola dono è stata sostituita da sillabe di possesso e di divisione, di
diritti e di doveri, di minimo quanto basta, la vita continua a morire. E non
c'è bisogno di andare al cimitero a far visita ai morti, basta guardarsi attorno
per incontrare volti marmorei, lapidi di persone che da tempo non sono più:
sguardi spenti e rabbuiati, gesti nervosi e angosciati, tratti induriti e vuoti
di pathos... L'uomo, pensato da Dio come interlocutore privilegiato di
comunione, non può abdicare dalla sua chiamata. Chiudersi in uno spazio
ristretto dove non rimbomba altro che la voce "io" e "mio" è abituale oggi, non
meravigliamoci poi se non troviamo che inquietudine e irrequietezza... La
serenità e la pace sono il frutto della vita che nasce: Non c'è futuro senza
figli. E i figli nascono quando l'amore fa unità! La sfida per l'uomo sta tutta
qui, nell'amare nonostante tutto! Dove c'è divisione non nascono figli
perché nella dispersione le forze si sgretolano, e ci si avvia alla
rovina. Diventi preghiera questa parola: "Non c'è futuro senza figli!..."
sr teresa della + o.carm.
Fonte :
Monastero Janua Coeli -
Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana), 58010 Cerreto
di Sorano GR tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 ,
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