giovedì 25 luglio 2019

NOSTRA SIGNORA DEL SANGUE A KLATOVY, di Alessio Varisco



NOSTRA SIGNORA DEL SANGUE A KLATOVY
di Alessio Varisco
 




Nostra Signora del Sangue a Klatovy  sorge sull' ex confine tra la  Germania occidentale e quella orientale, quando la nazione tedesca era ancora divisa in due. Il bellissimo Santuario sorge è situato in territorio boemo, oggi entro i confini della Repubblica Ceca.
La storia della Madonna del Sangue di Re (Novara) ha inizio quando una grande icona fu riportata in Boemia dall'apprendista spazzacamino Ricolt e regalata a sua figlia, sposa del modellista Andrea Hirshberger. Il giorno 8 luglio dell’anno 1685 il sarto vide inaspettatamente fluire gocciole di sangue dalla ecchimosi descritta sul capo della Vergine.
Numerosi accorsero subito per appurare la cosa straordinaria. Per consentire ai sovrabbondanti curiosi la visione si trasportò il dipinto nella chiesa. Anche nell’edificio religioso della comunità di Klatovy continuò la fuoriuscita di sangue, a fiotti, che bagnava il Bimbo assiso sulle ginocchia della Madre e un foglio di carta sistemato sotto il quadro.
L'arcivescovo di Praga, informato del fatto, diede ordine di sottrarre alla vista il quadro, al solo scopo di evitare qualunque esaltato culto; ciò consentì l'analisi canonica degli eventi.
Le vive proteste del popolo obbligarono la Commissione arcivescovile che in una cinquantina di giorni studiò dichiarazioni e prove scritte e arrivò alla risoluzione che tutto ciò che era accaduto in Klatovy era “di ordine trascendente”.
Nel giro di neppure due mesi dal fatto miracoloso del primo sanguinamento del quadro della Madonna l'arcivescovo di Praga, in data 6 settembre 1685, emanò un Decreto che contraddistinse l'inizio –legittimo- del pellegrinaggio alla "miracolosa Santa Maria del Sangue in Klatovy".



Klatovy, ideale porta d'ingresso della Selva Boema. Il piccolo centro lo si visita in breve tempo: non occorre molto, visto che tutti i “luoghi alti” della città si concentrano intorno alla Námestí, singolarmente distinta da tre torri, le due della chiesa gesuitica –sede del Santuario- e quella nera del Municipio. Le facciate decorate degli edifici lungo i quattro lati della piazza concludono il gradevole scenario.
La storia della Madonna del sangue è intessuta nell’intrico complesso della storia boema, di conflitti, della dominazione degli Asburgo e di molte campagne religiose. Nel 1526 succede a Ludovico Jagellone, morto in battaglia, Ferdinando I d'Asburgo che inizia salendo al trono la dominazione degli Asburgo sul paese, dominio che resisterà fino alla fine del Primo Conflitto Mondiale, 1918. Ferdinando rese più forte l’atteggiamento del re e ristabilì stabilmente la religione cattolica nel paese: su suo invito giunsero a Praga i Gesuiti. Vienna divenne la sede del potere, fu trasferita la Corte, ed il Castello di Praga si trasformò più che altro in un luogo di distensione per gli Asburgo. L’intero complesso venne quindi ricostruito in stile rinascimentale e vi furono aggiunti il Giardino Reale, il Belvedere e la sala della pallacorda.
Nel 1576 Rodolfo II, designato “Sacro Romano Imperatore”, fu coronato “re di Boemia” e restituì la corte a Praga nel 1583. Praga riacquistò lo status di capitale dell'Impero. Questa fase della storia viene citata come la Seconda Epoca d'Oro di Praga. L’imperatore era tormentato insistentemente dall'arte e dalla scienza e non si curava molto dei suoi obblighi reali; creò in Praga il centro della scienza e dell'alchimia. Certamente si deve al suo regno il soprannome di "Praga Magica" che rese la città boema capitale delle scienze e del mistero. Rodolfo II inoltre tirò a sé numerosi scienziati ed artisti da tutta Europa, tanto che la corte fu anche detta “degli artisti e alchimisti”. Tra i maggiori personaggi citiamo: l'astronomo Tycho de Brahe e Johannes Keplero. Oltre ad eminenti scienziati ed astronomi prolificarono diverse leggende tra cui quella del Golem che ebbe origine proprio in quel tempo.
Mattia fu il successore di Rodolfo II e cercò di togliere ai protestanti quelle già poche libertà che erano loro rimaste dalla salita al trono degli Asburgo. Questa sopraffazione portò –però- ad una nuova e tormentata insurrezione protestante. La ribellione incominciò con la Seconda Defenestrazione di Praga nel 1618: alcuni dei governatori di Matthias furono scaraventati dalle finestre del Castello di Praga, miracolosamente riuscirono a sopravvivere atterrando su di una montagna di rifiuti.
La rivolta culminò nel 1620 nella bitva na Bilé Hoře, letteralmente “Battaglia della Montagna Bianca”, allorquando i protestanti furono seriamente sconfitti dagli Asburgo. La tristemente famosa Battaglia della Montagna Bianca originò la –ben più famosa- Guerra dei Trent'anni che coinvolse anche il resto d'Europa. Nel maggio del 1621 furono bandite tutte le religioni, al di fuori di quella cattolica: 27 ribelli protestanti vennero processati e sottoposti a condanna capitale pubblicamente sulla piazza della Città Vecchia.
La coscienza nazionale ed insieme la lingua ceca, carattere contraddistintivo della Boemia e segno del ceppo panslavo occidentale, furono eliminate per i centocinquanta anni che seguirono. Praga perse così la sua importanza. Il Castello di Praga cadde un'altra volta in disfacimento. Questo fase della storia ceca è conosciuta come doba temna ossia l'“Epoca Oscura”.
L’imperatrice Maria Teresa, che governò l'Impero Austriaco dal 1740 al 1780, iniziò a migliorare la situazione. Lei ed il suo successore, il figlio Giuseppe II (1780-1790), sostennero alcune necessarie riforme che abbracciavano il restringimento del potere della Chiesa Cattolica, l’allontanamento dei Gesuiti nel 1773 e l’emanazione dell'Editto di Tolleranza del 1781 che assicurava diritti politici e religiosi alle minoranze religiose. La Città Vecchia, Malá Strana, Hradčany e la Città Nuova, le quattro aree urbane indipendenti di Praga, furono riunite da Giuseppe II nel 1784. Il quartiere di Josefov, dedicato all'imperatore, fu aggiunto al centro storico di Praga nel 1850.
Praga è legata al nome del compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart che nel 1787 si recò nella capitale boema e fu ospite dei Duschek presso la villa Bertramka dove condusse musicisti cechi. La prima del "Don Giovanni" fu tenuta al teatro Nostitz, oggi teatro Tyl.





Fonte :   scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Designer - Magister Artium
Art Director Técne Art Studio

http://www.alessiovarisco.it









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