NOSTRA SIGNORA DEL SANGUE A KLATOVY
di Alessio Varisco
Nostra
Signora del Sangue
a
Klatovy
sorge sull' ex confine tra la Germania occidentale e quella orientale,
quando la nazione tedesca era ancora divisa in due. Il bellissimo Santuario
sorge è situato in territorio
boemo, oggi entro i confini della Repubblica Ceca.
La storia della Madonna del
Sangue di Re (Novara) ha inizio quando una grande
icona fu riportata in Boemia dall'apprendista spazzacamino
Ricolt e regalata a sua figlia, sposa del modellista Andrea
Hirshberger. Il giorno 8 luglio dell’anno 1685 il
sarto vide inaspettatamente fluire gocciole di sangue dalla
ecchimosi descritta sul capo della Vergine.
Numerosi accorsero subito per
appurare la cosa straordinaria. Per consentire ai sovrabbondanti curiosi la
visione si trasportò il dipinto nella chiesa. Anche
nell’edificio religioso della comunità di Klatovy
continuò la fuoriuscita di sangue, a fiotti, che bagnava il Bimbo assiso sulle
ginocchia della Madre e un foglio di carta sistemato sotto il quadro.
L'arcivescovo di Praga,
informato del fatto, diede ordine di sottrarre alla vista il quadro, al solo
scopo di evitare qualunque esaltato culto; ciò consentì l'analisi canonica degli
eventi.
Le vive proteste del popolo
obbligarono la Commissione arcivescovile che in una cinquantina di giorni studiò
dichiarazioni e prove scritte e arrivò alla risoluzione che tutto ciò che era
accaduto in Klatovy era “di
ordine trascendente”.
Nel giro di neppure due mesi
dal fatto miracoloso del primo sanguinamento del
quadro della Madonna l'arcivescovo di Praga, in data
6 settembre 1685, emanò un Decreto che contraddistinse l'inizio –legittimo- del
pellegrinaggio alla "miracolosa Santa Maria del Sangue in
Klatovy".
Klatovy,
ideale porta d'ingresso della Selva Boema. Il
piccolo centro lo si visita in breve tempo: non
occorre molto, visto che tutti i “luoghi alti” della città si concentrano
intorno alla Námestí, singolarmente distinta da tre
torri, le due della chiesa gesuitica –sede del Santuario- e quella nera del
Municipio. Le facciate decorate degli edifici lungo i quattro lati della piazza
concludono il gradevole scenario.
La storia
della Madonna del sangue è intessuta nell’intrico complesso della storia
boema, di conflitti, della dominazione
degli Asburgo e di molte campagne religiose. Nel 1526
succede a Ludovico Jagellone, morto in battaglia,
Ferdinando
I d'Asburgo
che inizia
salendo al trono la dominazione degli Asburgo sul
paese, dominio che resisterà fino alla fine del Primo Conflitto Mondiale, 1918.
Ferdinando rese più forte l’atteggiamento del re e ristabilì stabilmente la
religione cattolica nel paese: su suo invito giunsero a Praga i Gesuiti. Vienna
divenne la sede del potere, fu trasferita la Corte, ed il Castello di Praga si
trasformò più che altro in un luogo di distensione per gli
Asburgo. L’intero complesso venne quindi
ricostruito in stile rinascimentale e vi furono aggiunti il
Giardino Reale, il
Belvedere e la
sala della pallacorda.
Nel 1576
Rodolfo II,
designato “Sacro Romano Imperatore”, fu coronato “re di Boemia” e restituì la
corte a Praga nel 1583. Praga riacquistò lo status di capitale dell'Impero.
Questa fase della storia viene citata come la
Seconda Epoca d'Oro di Praga.
L’imperatore era tormentato insistentemente dall'arte e dalla scienza e non si
curava molto dei suoi obblighi reali; creò in Praga il centro della scienza e
dell'alchimia. Certamente si deve al suo regno il soprannome di "Praga Magica"
che rese la città boema capitale delle scienze e del
mistero. Rodolfo II inoltre tirò a sé numerosi scienziati ed artisti da tutta
Europa, tanto che la corte fu anche detta “degli artisti e alchimisti”. Tra i
maggiori personaggi citiamo: l'astronomo Tycho de
Brahe e Johannes
Keplero. Oltre ad eminenti scienziati ed astronomi
prolificarono diverse leggende tra cui quella del
Golem
che ebbe origine proprio in quel tempo.
Mattia fu il successore di
Rodolfo II e cercò di togliere ai protestanti quelle già poche libertà che erano
loro rimaste dalla salita al trono degli Asburgo.
Questa sopraffazione portò –però- ad una nuova e tormentata insurrezione
protestante. La ribellione incominciò con la
Seconda Defenestrazione di Praga nel
1618: alcuni dei governatori di Matthias furono
scaraventati dalle finestre del Castello di Praga, miracolosamente riuscirono a
sopravvivere atterrando su di una montagna di rifiuti.
La rivolta culminò nel 1620
nella
bitva
na Bilé
Hoře,
letteralmente
“Battaglia della
Montagna Bianca”, allorquando i protestanti furono
seriamente sconfitti dagli Asburgo. La tristemente
famosa Battaglia della Montagna Bianca originò la –ben più famosa- Guerra dei
Trent'anni che coinvolse anche il resto d'Europa.
Nel maggio del 1621 furono bandite
tutte le religioni, al di fuori
di quella cattolica: 27 ribelli protestanti vennero
processati e sottoposti a condanna capitale pubblicamente sulla piazza della
Città Vecchia.
La coscienza nazionale ed
insieme la lingua ceca, carattere contraddistintivo
della Boemia e segno del ceppo panslavo occidentale,
furono eliminate per i centocinquanta anni che
seguirono. Praga perse così la sua importanza. Il Castello di Praga cadde
un'altra volta in disfacimento. Questo fase della
storia ceca è conosciuta come
doba
temna ossia l'“Epoca Oscura”.
L’imperatrice Maria Teresa,
che governò l'Impero Austriaco
dal 1740 al 1780, iniziò a migliorare la situazione. Lei ed il suo successore,
il figlio
Giuseppe II
(1780-1790), sostennero alcune necessarie riforme che abbracciavano
il restringimento del potere della Chiesa Cattolica, l’allontanamento dei
Gesuiti nel 1773 e l’emanazione dell'Editto
di Tolleranza del 1781 che assicurava
diritti politici e religiosi alle minoranze religiose. La Città Vecchia,
Malá Strana, Hradčany e
la Città Nuova, le quattro aree urbane indipendenti di Praga,
furono riunite da Giuseppe II nel 1784. Il quartiere
di Josefov, dedicato all'imperatore, fu aggiunto al
centro storico di Praga nel 1850.
Praga è legata al nome del
compositore austriaco Wolfgang
Amadeus Mozart che nel 1787 si recò nella
capitale boema e fu ospite dei
Duschek presso la villa Bertramka dove
condusse musicisti cechi. La prima del "Don Giovanni" fu tenuta al teatro
Nostitz, oggi
teatro
Tyl.
Fonte : scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Designer - Magister Artium
Art Director Técne Art Studio
http://www.alessiovarisco.it
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