giovedì 25 luglio 2019

Maria nel suo quotidiano fiat, Monastero Janua Coeli



Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce, O.Carm.
 
DIO CI CHIAMA


Maria nel suo quotidiano fiat

Maria per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, riunisce e riverbera le esigenze supreme della fede. E quando è fatta oggetto della predicazione e della venerazione da parte dei credenti, adempie al suo mandato, di chiamare gli uomini al Figlio suo, al suo sacrificio e all’amore del Padre.
Ecco perché nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a colei che ha generato il Cristo, perché è lei il modello di quell’amore materno da cui devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini, a far sì che il Figlio di Dio nasca e cresca anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa (cfr LG 65).
Benché sia necessario distinguere il fatto ontologico da quello biologico, vale a dire la figliolanza divina dal concepimento della natura umana, la comunità cristiana ha sempre visto i privilegi mariani nella prospettiva del loro profondo significato, quali segni dell’identità divina di Gesù.
Nel corso dei secoli per il fatto che i messaggi fossero veicolati dagli avvenimenti storici si arrivati a preferire il significato quasi che avesse più valore se sganciato dall’accadimento storico. Quindi il dogma come formula di fede ha spesso avuto la precedenza sul senso globale che lo faceva scaturire. La riflessione conciliare ha ridato volto all’esperienza di Maria. Non bisogna infatti dimenticare che l’integrità di questa creatura speciale trova risposta nella sua oblatività senza riserve, per cui il proclamare la sua verginità non equivale a fuga o ripulsa da ciò che è fisiologico, ma piuttosto al ritrovarsi custode di un mistero che ne sconvolge l’esistenza.
La reale e perfetta unità con il Verbo incarnato che la fa chiamare a pieno titolo: Theotokos, (a partire dalla questione dello “scambio degli attributi” è possibile dire di Maria, madre dell’uomo Gesù,  che è la Dei Genetrix o la theotokos, alla lettera: colei che partorisce Dio. Cfr C. MILITELLO) non è semplicemente una unità fisica necessaria e temporale, ma tocca la globalità della sua persona, per sempre.
Essere “madre di Dio” è per lei il compito suo proprio nella storia salvifica, non un momento appena. «La maternità di Maria è una maternità consentita, in un senso più completo di quanto possa esserlo una maternità umana ordinaria. Non soltanto Maria ha voluto diventare madre, ma questa volontà è stata richiesta espressamente per la venuta e la missione di suo figlio, e di conseguenza per il piano di salvezza che doveva compiersi tramite suo. Nell’annunciazione quindi Maria ha cooperato, col suo consenso, all’incarnazione redentrice. È con lei che Dio ha stretto l’alleanza per il compimento di questo mistero» (J. Galot).  

sr teresa della + o.carm.

 



Fonte :  Monastero Janua Coeli -  Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana),  58010 Cerreto di Sorano GR  tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 , ccp 11855582,  e-mail:  monastero@januacoeli.it ; siti web:  www.januacoeli.it ,  www.monasterodicerreto.it www.monastero.org  ,   www.tribudeldeserto.it http://it.groups.yahoo.com/group/parola_della_domenica/   .








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