Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce,
O.Carm.
DIO CI CHIAMA
Beatitudine antica e nuova
IV domenica t.o. A
30 gennaio 2005
Sof 2,3; 3
1 Cor 1, 26-31
Mt 5,1-12a
LETTURA
Il testo
(Mt 5,1-12a)
In quel tempo: vedendo le folle, Gesù salì sulla
montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo
allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di
essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i
miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della
giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno
misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori
di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa
della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi
insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro
di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli».
Momento di silenzio
Lasciamo
che la voce del Verbo risuoni in noi.
MEDITAZIONE
Domande
Messosi a sedere, gli si
avvicinarono…
Dio scende fra gli uomini, siede fra loro, e gli uomini si riaccostano a Dio e
lo ascoltano. Questo movimento è molto caratteristico. La prossimità si crea
vicendevolmente. Chi sta più in alto, chi è più grande incute soggezione e
timore. Perché sia accostabile, c’è bisogno che si metta a sedere, che lasci la
sua altezza, perché nella manducabilità del suo offrirsi scompaiano le paure.
Quante volte stiamo lì a chiederci perché gli altri ci tengono a distanza?
Perché non ci danno fiducia… forse dovremo riflettere al nostro modo abituale di
stare con loro per fugare le ombre del timore che ergono barriere di lontananza
.
Chiave di lettura
Gesù vede le folle: è il suo
popolo che lo segue. Sul monte come nuovo Mosè egli dona una nuova legge, la
legge della beatitudine al posto della legge del “non devi”. È ritmico il
comandamento: Beati… come è ritmico il perché. Dio non dona leggi senza dare
spiegazioni. È tutto svelato ciò che promette. Beati gli uomini lo saranno se
non penseranno alla loro povertà, afflizione, fame, sete, tolleranza, fatica… ma
a ciò che queste condizioni donano. Non si può vivere la pienezza
dell’appartenenza al Regno, se non si è poveri; non si può vedere Dio se il
cuore non si purifica al punto da diventare trasparente, capace di luce; non si
può assaporare la consolazione, se non si passa per l’afflizione; e così come
può l’uomo possedere il campo della sua esistenza se non è capace di dominare la
sua ira e di nutrirsi di mitezza? Quando diventa mite, tutto diventa suo… perché
si libera dai lacci del voler dominare e controllare ogni cosa! Chi ha fame sa
quanto è confortante mangiare… così la giustizia non è cibo di scarto del
mercato, ma pane prelibato riservato a chi lo prepara con cura e non si spaventa
di alzarsi di notte per metterlo a lievitare o di chiudere tutti gli spifferi
d’aria per custodirne la crescita: tutto ciò che rende l’uomo beato non è ciò
che fa, ma ciò che lo conduce davanti al suo volto più nascosto, quello che si
intravede sotto il velo della quotidianità e che il lavorio della vita
spirituale svela. Misericordia, pace, perdono sono i tratti di quel volto. E se
insulti e persecuzioni investono come raffica di vento contrario non deturpano
la bellezza di chi sa di possedere il tesoro della pace, anzi! Un soffio di
vento contrario esalta la bellezza di chi nella serenità del suo vivere ha
imparato a donare tutto di sé. E il cielo è già nel suo cuore!
PREGHIERA
Beato l'uomo che medita sulla
sapienza e ragiona con l'intelligenza, e considera nel cuore le sue vie: ne
penetrerà con la mente i segreti (Sir 14, 20).
CONTEMPLAZIONE
Beata la tua vita, quando
chiuderai le orecchie ai consigli di chi non frequenta le vie della pace, perché
l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato… quest’uomo è beato.
Quando in te non si troverà inganno e Dio potrà di te compiacersi, ritroverai il
sapore del tempo che ti è donato di vivere. Gustare la bontà di Dio non sarà più
impresa ardua, perché il rifugiarsi in Lui ti concederà visione, beatitudine,
pienezza. Beata sarà la tua anima, se riporrai la speranza in Colui che è la tua
forza. Egli che ha cura della tua fragilità, ti libererà nel giorno della
sventura, ti istruirà senza umiliarti per ciò che ignori… come un padre ti
accompagnerà verso più ampie comprensioni. E tu troverai gioia perché nei suoi
comandi troverai quanto più desideri, senza restare confuso di fronte a chi ti
vorrà disorientare. Con il cuore colmo di bene dall’alto, tutto ti sembrerà
poco: ascoltare la sua voce sarà per te un incanto e custodire la soglia dei
tuoi pensieri un gaudio. Il cuore resterà tenero, anche di fronte al soffrire e
tu non temerai più, perché avrai sperimentato che la tua difesa è nel Signore.
Fonte :
Monastero Janua Coeli -
Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana), 58010 Cerreto
di Sorano GR tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 ,
ccp 11855582,
e-mail:
monastero@januacoeli.it
; sito web: www.januacoeli.it ,
www.monasterodicerreto.it ,
www.monastero.org ,
www.tribudeldeserto.it
,
http://it.groups.yahoo.com/group/parola_della_domenica/ .
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