giovedì 25 luglio 2019

Beatitudine antica e nuova, Monastero Janua Coeli



Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce, O.Carm.
 
DIO CI CHIAMA

 
Beatitudine antica e nuova  
IV domenica t.o. A
30 gennaio 2005
Sof 2,3; 3
1 Cor 1, 26-31
Mt 5,1-12a
LETTURA
Il testo (Mt 5,1-12a)

In quel tempo: vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.  Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». 
 
Momento di silenzio
Lasciamo che la voce del Verbo risuoni in noi.

MEDITAZIONE
Domande
Messosi a sedere, gli si avvicinarono… Dio scende fra gli uomini, siede fra loro, e gli uomini si riaccostano a Dio e lo ascoltano. Questo movimento è molto caratteristico. La prossimità si crea vicendevolmente. Chi sta più in alto, chi è più grande incute soggezione e timore. Perché sia accostabile, c’è bisogno che si metta a sedere, che lasci la sua altezza, perché nella manducabilità del suo offrirsi scompaiano le paure. Quante volte stiamo lì a chiederci perché gli altri ci tengono a distanza? Perché non ci danno fiducia… forse dovremo riflettere al nostro modo abituale di stare con loro per fugare le ombre del timore che ergono barriere di lontananza .
Chiave di lettura
Gesù vede le folle: è il suo popolo che lo segue. Sul monte come nuovo Mosè egli dona una nuova legge, la legge della beatitudine al posto della legge del “non devi”. È ritmico il comandamento: Beati… come è ritmico il perché. Dio non dona leggi senza dare spiegazioni. È tutto svelato ciò che promette. Beati gli uomini lo saranno se non penseranno alla loro povertà, afflizione, fame, sete, tolleranza, fatica… ma a ciò che queste condizioni donano. Non si può vivere la pienezza dell’appartenenza al Regno, se non si è poveri; non si può vedere Dio se il cuore non si purifica al punto da diventare trasparente, capace di luce; non si può assaporare la consolazione, se non si passa per l’afflizione; e così come può l’uomo possedere il campo della sua esistenza se non è capace di dominare la sua ira e di nutrirsi di mitezza? Quando diventa mite, tutto diventa suo… perché si libera dai lacci del voler dominare e controllare ogni cosa! Chi ha fame sa quanto è confortante mangiare… così la giustizia non è cibo di scarto del mercato, ma pane prelibato riservato a chi lo prepara con cura e non si spaventa di alzarsi di notte per metterlo a lievitare o di chiudere tutti gli spifferi d’aria per custodirne la crescita: tutto ciò che rende l’uomo beato non è ciò che fa, ma ciò che lo conduce davanti al suo volto più nascosto, quello che si intravede sotto il velo della quotidianità e che il lavorio della vita spirituale svela. Misericordia, pace, perdono sono i tratti di quel volto. E se insulti e persecuzioni investono come raffica di vento contrario non deturpano la bellezza di chi sa di possedere il tesoro della pace, anzi! Un soffio di vento contrario esalta la bellezza di chi nella serenità del suo vivere ha imparato a donare tutto di sé. E il cielo è già nel suo cuore!
 
PREGHIERA
Beato l'uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza, e considera nel cuore le sue vie: ne penetrerà con la mente i segreti (Sir 14, 20).
 
CONTEMPLAZIONE
Beata la tua vita, quando chiuderai le orecchie ai consigli di chi non frequenta le vie della pace, perché l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato… quest’uomo è beato. Quando in te non si troverà inganno e Dio potrà di te compiacersi, ritroverai il sapore del tempo che ti è donato di vivere. Gustare la bontà di Dio non sarà più impresa ardua, perché il rifugiarsi in Lui ti concederà visione, beatitudine, pienezza. Beata sarà la tua anima, se riporrai la speranza in Colui che è la tua forza. Egli che ha cura della tua fragilità, ti libererà nel giorno della sventura, ti istruirà senza umiliarti per ciò che ignori… come un padre ti accompagnerà verso più ampie comprensioni. E tu troverai gioia perché nei suoi comandi troverai quanto più desideri, senza restare confuso di fronte a chi ti vorrà disorientare. Con il cuore colmo di bene dall’alto, tutto ti sembrerà poco: ascoltare la sua voce sarà per te un incanto e custodire la soglia dei tuoi pensieri un gaudio. Il cuore resterà tenero, anche di fronte al soffrire e tu non temerai più, perché avrai sperimentato che la tua difesa è nel Signore.





Fonte :  Monastero Janua Coeli -  Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana),  58010 Cerreto di Sorano GR  tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 , ccp 11855582,  e-mail:  monastero@januacoeli.it ; sito web:  www.januacoeli.it  ,  www.monasterodicerreto.it www.monastero.org  ,   www.tribudeldeserto.it http://it.groups.yahoo.com/group/parola_della_domenica/   .






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