Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce,
O.Carm.
DIO CI CHIAMA
Pakistan, più di 30mila
morti.
Via libera agli aiuti dall'India. Una catastrofe che ha fatto mettere da parte la storica rivalità con il governo di Nuova Dehli.
Via libera agli aiuti dall'India. Una catastrofe che ha fatto mettere da parte la storica rivalità con il governo di Nuova Dehli.
Di fronte a certi avvenimenti si
resta senza parole. Un muto e sottile perché attraversa la mente di tutti, e
i più passano inerti di fronte a tanta tragedia umana, pensando magari di
essersela scampata ancora una volta, e questo già è di conforto! Le cifre
sono innominabili e il cuore si chiude di fronte a parole dei cronisti del
tipo: Come hanno rivelato questa mattina sia l'Unicef che fonti del
governo di Islamabad, a restare uccise sono state tra le 30mila e le 40mila
persone, metà delle quali sarebbero bambini. La fascia d'età più colpita è
quella dei bambini e degli adolescenti, che da soli costituiscono la metà
del totale delle vittime: "Un'intera generazione è stata cancellata", hanno
detto i dirigenti locali dell'Unicef. Una catastrofe dalle dimensioni tali
da aver convinto il Pakistan ad accettare gli aiuti annunciati dall'India. Davvero
i pensieri si spengono, affranti da angoscia e trepidazione per un oggi che
si fa sempre più precario e un domani che si prevede, comunque vada,
instabile... È interessante notare che siano necessari dolori di così vasta
estensione per mettere da parte le rivalità storico-politiche degli uomini!
Quanto peso portano con sé le ostilità vicendevoli... E in fondo è naturale
riaccostarsi quando la sicurezza e l'autosufficienza personale viene meno.
Nel bisogno gli uomini si ritrovano accanto e forse per la prima volta sono
capaci di uscire dal ruolo di un passato spietato che continua a tracciare
solchi di divisione e di sventura. La prossimità è una grande risorsa; se
ognuno di noi riuscisse a scegliere ogni giorno di spostare la propria
posizione di ragione e di sicurezza di cinque centimentri verso l'altro,
le distanze dell'indifferenza si accorcerebbero e la prossimità con
l'altro diventerebbe la chiave di apertura al Mistero di Dio e una
invocazione sincera di protezione paterna dall'Alto. Si può pensare che
bambini e adolescenti di una generazione intera non siano più? E allora
chiediamoci, perchè queste morti non siano invano: Cosa noi offriamo ai
bambini e adolescenti che abbiamo tra i piedi troppo spesso indisponenti e
provocanti? Perché non provare a raccogliere le provocazioni dei più
piccoli? Forse hanno qualcosa da dire alla nostra presunta saggezza, fatta
di esperienze. Quali esperienze? A volte - siamo sinceri - possiamo vantare
una grande esperienza di crescita umana ma non è detto che il nostro
percorso sia stato esente da peccati e da errori. Abbiamo dimenticato le
nostre trepidazioni e silenzi, contestazioni più o meno manifeste e pretese
di autonomia? Se proviamo a ripensarle, ci accorgeremo di quanto
ascolto abbiamo da dare a bambini e adolescenti, perché non debba
arrivare un terremoto a scioglierci l'anima e a farci sentire il rimpianto
del non fatto. Ben venga oggi da parte nostra la prossimità all'uscio del
cuore altrui per avvertire il palpito del cuore di Dio.
sr teresa della + o.carm.
Fonte :
Monastero Janua Coeli -
Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana), 58010 Cerreto
di Sorano GR tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 ,
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