giovedì 25 luglio 2019

Pakistan, più di 30mila morti, Monastero Janua Coeli




Monastero Janua Coeli
Sr. Maria Teresa della Croce, O.Carm.
 
DIO CI CHIAMA


 
Pakistan, più di 30mila morti.
Via libera agli aiuti dall'India. Una catastrofe che ha fatto mettere da parte la storica rivalità con il governo di Nuova Dehli.

 
Di fronte a certi avvenimenti si resta senza parole. Un muto e sottile perché attraversa la mente di tutti, e i più passano inerti di fronte a tanta tragedia umana, pensando magari di essersela scampata ancora una volta, e questo già è di conforto! Le cifre sono innominabili e il cuore si chiude di fronte a parole dei cronisti del tipo: Come hanno rivelato questa mattina sia l'Unicef che fonti del governo di Islamabad, a restare uccise sono state tra le 30mila e le 40mila persone, metà delle quali sarebbero bambini. La fascia d'età più colpita è quella dei bambini e degli adolescenti, che da soli costituiscono la metà del totale delle vittime: "Un'intera generazione è stata cancellata", hanno detto i dirigenti locali dell'Unicef. Una catastrofe dalle dimensioni tali da aver convinto il Pakistan ad accettare gli aiuti annunciati dall'India. Davvero i pensieri si spengono, affranti da angoscia e trepidazione per un oggi che si fa sempre più precario e un domani che si prevede, comunque vada, instabile... È interessante notare che siano necessari dolori di così vasta estensione per mettere da parte le rivalità storico-politiche degli uomini! Quanto peso portano con sé le ostilità vicendevoli... E in fondo è naturale riaccostarsi quando la sicurezza e l'autosufficienza personale viene meno. Nel bisogno gli uomini si ritrovano accanto e forse per la prima volta sono capaci di uscire dal ruolo di un passato spietato che continua a tracciare solchi di divisione e di sventura. La prossimità è una grande risorsa; se ognuno di noi riuscisse a scegliere ogni giorno di spostare la propria posizione di ragione e di sicurezza di cinque centimentri verso l'altro, le distanze dell'indifferenza si accorcerebbero e la prossimità con l'altro diventerebbe la chiave di apertura al Mistero di Dio e una invocazione sincera di protezione paterna dall'Alto. Si può pensare che bambini e adolescenti di una generazione intera non siano più? E allora chiediamoci, perchè queste morti non siano invano: Cosa noi offriamo ai bambini e adolescenti che abbiamo tra i piedi troppo spesso indisponenti e provocanti? Perché non provare a raccogliere le  provocazioni dei più piccoli? Forse hanno qualcosa da dire alla nostra presunta saggezza, fatta di esperienze. Quali esperienze? A volte - siamo sinceri - possiamo vantare una grande esperienza di crescita umana ma non è detto che il nostro percorso sia stato esente da peccati e da errori. Abbiamo dimenticato le nostre trepidazioni e silenzi, contestazioni più o meno manifeste e pretese di autonomia? Se proviamo a ripensarle, ci accorgeremo di quanto ascolto abbiamo da dare a bambini e adolescenti, perché non debba arrivare un terremoto a scioglierci l'anima e a farci sentire il rimpianto del non fatto. Ben venga oggi da parte nostra la prossimità all'uscio del cuore altrui per avvertire il palpito del cuore di Dio.    


sr teresa della + o.carm.

 



Fonte :  Monastero Janua Coeli -  Santuario dell’Addolorata (Comunità monastica carmelitana),  58010 Cerreto di Sorano GR  tel. 0564.633298-633073, fax 0564.632742 , ccp 11855582,  e-mail:  monastero@januacoeli.it ; siti web:  www.januacoeli.it ,  www.monasterodicerreto.it www.monastero.org  ,   www.tribudeldeserto.it http://it.groups.yahoo.com/group/parola_della_domenica/   .




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