Pieve di Sant'Andrea , apostolo e martire
Sarzana
XII - XVI sec.
di Alessio Varisco
Lasciando l’auto fuori le
mura, alla porta Parma, troviamo subito due torrioni cinquecenteschi che stanno
a fianco della porta; imboccando la via Bertoloni, ci troviamo in un borgo molto
accogliente con costruzioni antiche, le cui facciate dipinte di colori
sgargianti tipici della Liguria, percorrendola troviamo la casa natale di un
illustre botanico, Antonio Bertoloni.
Il centro della cittadina di
Sarzana è la piazza Matteotti, un tempo piazza Calcandola, sulla quale si pone
in vista il bel palazzo Comunale, innalzato nella metà del XVI secolo, sul
progetto di Giuliano da Maiano, ristrutturato nel 1825.
Degni di nota sono anche il
palazzo del Podestà Lucciardi, perfetto esempio di architettura neoclassica, il
palazzo Neri, al cui interno possiamo ammirare stupendi affreschi, il Palazzo
Picedi Benettini, dalle caratteristiche forme tardo-rinascimentali ed il palazzo
Magni Griffi, magnifico esempio di architettura classicistica settecentesca.
Degna di uno sguardo anche
la Porta Romana, l’ingresso storico della cittadina che si intercala
precisamente nel bastione Testaforte e nelle mura. Purtroppo l'attuale aspetto,
integralmente costruita in marmo bianco, risale al XVIII secolo.
La città di Sarzana si
avviluppa intorno al monumento ai Caduti per la Patria che purtroppo a volte
deve convivere con giostre, a disinteresse delle Amministrazioni Pubbliche della
passione profusa senza gloria di molti indefessi caduti nell’assolvimento dei
loro obblighi. La piazza de Municipio è costituita all'angolo con via Bertoloni,dal
sobrio palazzo de’ Benedetti, a sinistra, mentre al centro appoggiato sul
portico l'autorevole palazzo Parentucelli-Calandrini che parrebbe la casa natale
di Papa Niccolò; la parte più alta, la piazza si rastrema, si innalza il vetusto
palazzo Remedi, effettuato in epoche diverse; infine all'angolo con la via
Mazzini, a destra, si resta affascinati dal palazzo del podestà Lucciardi,
progettato in forme neoclassiche dall'architetto genovese Carlo Barabino.
Il corso principale dei
sarzanesi, quella che si è soliti chiamare “la vasca”, è via Mazzini, la via
delle due chiese, con l'antica pieve di Sant'Andrea (ora riaperta dopo la
chiusura per il terremoto del 1995). È l’edificio del quale si ha testimonianza
già nel 1137, inoltre sulla bella facciata si può osservare, dentro una lapide
marmorea, l'antico sigillo della città.
Poco prima si trova la
casa-torre appartenuta ai Bonaparte,antenati di Napoleone.
Seguono due pregevoli
palazzi costruiti entrambi nel XVIII secolo: sulla sinistra il palazzo Picedi
Benedettini Gropallo, con le eccellenti grate in ferro battuto, e sul lato
opposto il severo palazzo Magni Griffi.
La via si apre in
corrispondenza della piazza della cattedrale di Santa Maria Assunta (XIV-XV
secolo) la cui facciata marmorea fu progettata da Filippo Calandrini. Al suo
interno si trova il Crocefisso di Mastro Guglielmo, dipinto secondo alcuni
storici nel 1138, prima tavola dipinta della storia dell'arte italiana; a destra
dell'altare maggiore, nella cappella, è conservata la Sacra Ampolla che contiene
il Sangue di Cristo.
All’uscita dalla
chiesa principale di Sarzana, sede della Cattedra vescovile del Pastore della
Diocesi di Sarzana-Luni, ritroviamo sulla destra due raffinati palazzi, ricavati
dall'antico monastero delle Clarisse. Prima di raggiungere Porta Romana,una
piccola deviazione sulla sinistra ci condurrà alla Fortezza della Cittadella
elegante fortificazione eretta dai fiorentini alla fine del XV secolo,da dove
potremmo ammirare in alto sulla collina la fortezza di Sarzanello, risalente
allo stesso periodo.
Culto
di Sant'Andrea
in Sarzana
La Pieve di
Sant'Andrea si può sicuramente annoverare tra i più antichi ed importanti
monumenti della città. il culto del santo nella città di Sarzana è attestato dal
XX sec. d.C.; dall’XI sec. sappiamo che Sant’Andrea divenne il protettore della
Città spezina.
Probabilmente la
pieve di Sant’Andrea in Sarzana fu edificata tra la fine del X e l'inizio del XI
sec., fu ritoccata in periodo gotico e successivamente in epoca barocca. Dalla
via principale scorgiamo una bella torre campanaria in pietra, dall’aspetto
solido, ben strutturata, ingentilita di ritocchi post gotici, dalla bella
facciata in pietra della pieve di Sant'Andrea che dà su Via Mazzini. In
ordine d'importanza è il secondo monumento religioso, dopo la Cattedrale di
Santa Maria.
L'interno
presenta un'unica navata, con una volta a botte.
Il campanile,
integrato alla facciata, è a torre romanica. Sopra il caratteristico portale del
cinquecento, si trova una bifora tra le ben squadrate pietre d’ornamento murario
esterno e si aprono alcune feritoie sulle pareti laterali che tratteggiano
tuttora la arcaica sobrietà architettonica.
Da alcuni scavi
all'interno della Pieve avvenuti da poco sono emerse alcune scoperte quali un
forno per la fusione dei metalli (campane?), una sfilza di reperti che
consentono di palesare diverse possibilità circa la primitiva iconografia della
fabbrica e le sue seguenti trasformazioni nei secoli. Entrando nella Pieve si
rinvengono sculture marmoree del XIV e XV sec. una "Vocazione di S. Giacomo e S.
Giovanni" di F. Fiasella ed altri dipinti databili tra il XIV ed il XVI sec.
Sicuramente la Pieve di
Sant’Andrea in Sarzana in quanto ad anzianità batte tutti gli edifici sacri
della cittadina spezina e dei dintorni. Un documento del 1154 ne attesta
l'esistenza a fianco dell'ancor più remota Pieve di San Basilio, successivamente
eclissatasi sotto i fasti della chiesa di Santa Maria.
La Pieve di Sant’Andrea è
quindi databile e la sua costruzione può quindi essere collocata nella prima
metà del sec. XI. Durante il secolo successivo i Sarzanesi, consci
dell'importanza che stava assumendo il loro borgo, iniziano la
ristrutturazione delle due chiese: ai lavori che portano al
sorgere di Santa Maria si affiancano quelli di ingrandimento della Pieve di
Sant’Andrea.
Durante il 1500 la Pieve
patisce uno stravolgimento dell’impianto originario, la pianta viene così
stravolta: le tre navate romaniche cedono il posto ad un'unica aula
monoabsidata. In questa fase di restauro si assiste anche all’inserimento
sul portale di quegli inconsueti stipiti, rari a vedersi all'entrata di un luogo
di culto cattolico: due cariatidi a seno nudo.
Le recenti opere di restauro
hanno riportato la pieve alla sua purezza medievale, sciogliendola dagli stucchi
di gusto barocco aggiunti dal '600; inoltre durante gli scavi di
riconsolidamento si è riusciti a riportare alla luce la presenza di una cripta,
di considerevole estensione, e relativo vasca battesimale che si
sviluppano sotto la pavimentazione della Pieve.
La scossa di terremoto ha
reso recentemente impraticabile la chiesa per lungo tempo; ora, per fortuna, non
è visibile solamente la piccola galleria di immagini dello stupendo gioiello
architettonico. Una lastra tombale terragna, sicuramente di epoca Medioevale (XIV
sec.), ci conferma insieme ad una dolce Vergine Annunciata, anch'essa del
XIV sec., la presenza della Pieve ancora esistente a Sarzana e destinata ad un
culto prospero nella cittadina.
La statua di Sant'Andrea,
alquanto deteriorata dal suo rimanere lungamente per secoli (fino ai nostri anni
'50) sulla sommità del portale in compagnia dei Santi Pietro e Paolo, è un’opera
certamente risalente al Cinquecento.
A fine '500 il carrarese
Giovanni Morello collocava dei simpatici puttini a sostegno dell'unico fonte
battesimale allora esistente in città e custodito nella Pieve che celebra il
Santo Patrono della città di Sarzana. ciò dimostra l’importanza dell’edificio
religioso.
nulla negandosi
alla vista dell’interno, si può ammirare dall'esterno l'importanza
architettonica del campanile che si incorpora nella chiesa, ma
soprattutto la finezza della bifora, che si dischiude sulla facciata dal lontano
1100. a ben guardare si scorge una buffa testina che regge i due archi della
finestra: chissà quanti Sarzanesi ne ha visti passare sotto di sé…
PIEVE: lessico, etimologia...
A livello
etimologico “Pieve” deriva dal latino plebs, “popolo”
ed indicava il distretto rurale, poi la chiesa in esso eretta
(chiesuola campagnola…). Quella di Sarzana, dedicata a Sant’Andrea, è l’edificio
più antico della città spezina; di detto edificio si posso riscontrare, ancora
ben visibili, i segni della sua storia secolare riconducibile a tre fasi
principali:
medievale-romanica(sec.XII)
medievievale-gotica(sec.XIV)
rinascimentale(sec.XVI).
Nella lettura
della pieve viene suggerito un percorso a ritroso nel tempo dallo spazio più
esterno e recente, a quello seminterrato più antico per risalire, attraverso le
numerose testimonianze storiche e artistiche, alle radici cristiane della città.
La fase rinascimentale (sec. XVI)
Nel 1579 si
diede corso ad un’ampia ristrutturazione ad opera di maestro Giacomino di
Guglielmo che è documentata, ancora in corso ,nella visita apostolica di
monsignor Angelo Peruzzi del 1584. Terminati i Iavori,ia chiesa lii consacrata
il 23 settembre 1590 dal vescovo diocesano mons.Giov.Batt. Saivago. Sono
riconducibili a questo periodo:il portale d’ingresso,il Battistero,l’unica
navata coperta a volta,1’ abside circolare con cupola,il fonte Battesimale,un
tempo nel Battistero ed oggi collocato al centro dello spazio absidale.
PORTALE
-Demolito il portico antistante l’ingresso venne rifatto anche il portale in
bianco marmo di Carrara,formato da due cariatidi femminili che reggono
l’architrave decorato da un elegante motivo “a festoni” sorretti da testine di
angeli. Sopra l’architrave erano poste le statue marmoree di S. Andrea,di S.
Pietro e di S. Paolo,ora poste all’interno della chiesa.
BATTISTERO
—Ancora si ignora la collocazione dell’antico spazio battesimale della pieve.
Nella
trasformazione cinquecentesca il Battistero venne realizzato a destra
dell’ingresso principale dove oggi possiamo ammirarne solo il vano con volta
affrescata di fine ‘500 - Santi in medaglioni con putti - in quanto il fonte
battesimale è stato collocato nella parte absidale della chiesa.
NAVATA —Dal
vestibolo d’ingresso si accede allo spazio della navata, reso solenne da dodici
pilastri in muratura addossati alle quattro pareti:poggianti su piedistalli
marmorei, reggono una trabeazione classica in stile dorico -tuscanico,sormontata
da un altro ordine, di più ridotte dimensioni,quasi un finto matroneo,su cui
poggia la volta.
Parete
d’ingresso. Al centro,sopra l’entrata,grande organo del XVII sec., con canne del
‘500,
a destra, prima
del Battistero, troviamo una lastra tombale terragna in marmo (XIV sec.), figura
ed iscrizioni consunte; a sin. acquasantiera in marmo di Carrara (fine XV sec.),
la cui base,a forma tronco conica,può essere stata ricavata con un capitello
rovesciato più antico. Pareti laterali - Nel corso dell’ultimo restauro (1973)
sotto l’intonaco delle parete fra i pilastri, sono emerse le strutture murarie
più antiche della pieve: nelle zone inferiori è visibile –a sinistra- una
muratura regolare in compatti blocchi di pietra, mentre a destra con strette
finestre strombate che trovano riscontro con l’esterno; in successione i blocchi
e le aperture della muratura medievale più tarda ed infine quella
cinquecentesca.
La parete di
sinistra presenta:
- una
Annunciazione di scuola pisana di fattura del XIV sec. Le copie
dell’originale sono anche al museo diocesano;
- il
Redentore accogliente, opera di Carlo Fontana artista nato a Carrara nel
1865 - Sarzana,1956)
-Statue dal
portale d’ingresso: S. Andrea fra S. Pietro (sin.) e S. Paolo (des) del sec.XVI.
Parete di fondo — Al centro grande arco di accesso allo spazio absidale,alla cui
destra è posta la cappella dedicata a S. Francesco di Paola,fondatore
dell’ordine dei Padri Poalotti
che ressero la
chiesa dal 23 ottobre 1601 fino alla soppressione dell’ordine a fine sec.XVIII.
Pala d’altare con S. Francesco da P.(sec.XVI),all’interno comici ,stucchi
settecenteschi con piccoli quadri raffiguranti episodi della vita del santo.
Sulla sinistra dell’arco altare barocco in marmo e stucchi recante al centro
l’immagine della Madonna col Bambino (affresco staccato del sec.XV) un tempo
posto in un’edicola marmorea al centro dell’abside.
FONTE
BATTESIMALE — Monumentale opera realizzata da due artisti locali del sec.XVI:
lo scultore
carrarese Giovanni Morello a cui si deve il fastoso catino marmoreo e
l’intagliatore massese Giulio Giannozzi autore del nobile coronamento a cupola
realizzato in legno intagliato e dipinto.
FASE MEDIEVALE - GOTICA (sec. XIV)
Agli inizi del
Trecento la pieve subì il primo grande rifacimento che la trasformò da chiesa a
tre navate ad un’unica grande aula,coperta a capriate lignee e di una altezza
pari a quella della navata mediana dell’edificio precedente. Inoltre,abbattute
le absidi, fu allungata creando un nuovo spazio (ancora da indagare)in cui venne
collocato il presbiterio mentre sulle pareti laterali furono aperte
finestre ampie, oggi nuovamente visibili,eretti monumenti e cappelle, scomparsi
nel rifacimento cinquecentesco,ma di cui si ha notizia dalla visita pastorale
del vescovo,cardinale Benedetto Lomellini del 19 marzo 1568.
Altre fonti
documentarie riferiscono che importanti famiglie sarzanesi avevano le loro
sepolture in questa pieve:al momento uniche testimonianze rimangono solo alcune
lapidi terragne in marmo di cui una già citata all’ingresso e altre due
addossate alla parete destra nel vano inferiore della chiesa e la notizia di una
cassa lignea (sec.XIV) ritrovata negli scavi dell’ultimo intervento (1973).
Completa questa fase di lavori la costruzione dell’elegante campanile,
pervenutoci sostanzialmente integro nella compatta muratura in pietrame su cui
si apre la classica successione,dal basso verso l’alto,di
monofore,bifore,trifore fino alle tetrafore della cella campanaria.
All’esterno,lato sinistro,è chiaramente visibile la parete trecentesca in
blocchi di arenaria grigia in cui è una porta, oggi rhurata, nel cui architrave
scolpito spicca una stella ad otto punte,per alcuni studiosi simbolo
della città. (v. facciata)
FASE MEDIEVALE - ROMANICA (sec.XII)
Le notizie
storiche più antiche riguardanti la città. risalgono alla seconda metà del sec.XI:
infatti in un
documento del monastero dell’Isola del Tino (Sp) dell’anno 1084 viene
citato per la prima volta il “burgus Sarzanae”.Viene logico pensare in tale
insediamento alla presenza di uno o più edifici di culto e fra questi uno come
la nostra pieve.
Fonti certe:
1128 — Primo
documento che riporta una pieve dedicata a S. Andrea - poi a seguire 1137 - La
pieve è sede di un sinodo diocesano
1148—1149—
1153-54—menzionata in bolle e privilegi papali.Nei primi anni del sec.XIll° è
spesso citata in occasione dei preparativi della traslazione della sede
vescovile da Luni, nel “più popolato borgo” di Sarzana. .Le strutture di questo
periodo pervenuteci sono nell’ordine:
I) pianta
della pieve a tre navate e tre absid,nel vano sotto il pavimento (o cripta)
venuta alla luce negli ultimi lavori (1969-1973).
II) fornace
da campana del sec.XI (cripta);
III) fianco
destro (estemo),parte inferiore;
IV)facciata
ai lati dell’ingresso,parte centrale con una bifora [aperta in due piccoli
archi, colonnina centrale e capitello “a gruccia” decorato da una testina, sopra
palmetta marmorea,forse proveniente da Luni] e traccia del corpo principale più
alto. Sulla parte alta della facciata scudo marrnoreo con B stella ad otto punte
ritenuto,da più fonti, l’antico simbolo della citta.La stella,unita alla falce
di luna, formano lo stemma di Sarzana e prima ancora costituivano quello della
diocesi di Luni —Sarzana.
Il Museo
diocesano -sede di Sarzana- è presso l'Oratorio della Misericordia, Piazza
Firmafede.
Fonte : scritti dell'artista prof. Alessio Varisco , Técne Art Studio .
Prof. ALESSIO VARISCO
Designer - Magister Artium
Art Director Técne Art Studio
http://www.alessiovarisco.it
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