giovedì 25 luglio 2019

Alcune cose sul proprio angelo custode, di Ugo Abate



Ugo  Abate
Alcune cose sul proprio angelo custode
 




Ad ognuno di noi, fin dal momento del nostro concepimento, viene affidata dalla Pietà di Dio una guida spirituale, un Angelo Santo, di “statura” pari ai talenti infusi nella nostra anima, da uno a dieci (vedi articoli precedenti), evangelicamente parlando ed in strettissima relazione alla missione a noi affidata da Dio stesso e che ciascuno deve cercare di compiere, nel migliore e nel più pieno dei modi possibili durante l’arco della propria vita.
C’è a chi, perciò viene affidato un “semplice” Angelo, a chi un Arcangelo, a chi un Cherubino, a chi un Serafino, a chi un Gabriele, ad altri un Raffaele, ad altri ancora un Michele.
Occorre sapere che, per ogni tipo di Angelo, Dio ne ha create schiere e schiere. Vi sono, cioè, schiere di Angeli Gabriele, Raffaele, Michele e così via , per ogni tipo di Angelo e ciascun tipo ha delle prerogative, specifiche ed uniche diverse da quelle degli Angeli di un altro tipo.
I Gabriele, infatti, sono i deputati all’annunzio della parola di Dio (vedi l’Annuncio a Maria Santissima al riguardo dell’Incarnazione del Verbo di Dio nel suo verginale per opera dello Spirito Santo, annuncio dato, appunto, da Gabriele, un Arcangelo della schiera dei Gabriele, uno dei tre tipi di Angeli che stanno sempre al cospetto del trono di Dio come Raffaele e Michele.
Ci sono, ancora, sempre per farne un esempio i Raffaele che significano: “Medicina di Dio”, gli Arcangeli, cioè, deputati alle guarigioni. E, infine, i Michele, detti: “Chi come Dio”, gli Arcangeli deputati a difendere in modo specifico le anime dagli attacchi di Satana e dei suoi servitori diabolici, Angeli demoniaci, uomini diabolici o anime dannate e così via:la lista sarebbe interminabile!
Gli Angeli tutti, così come, infatti anche gli Angeli Custodi, sono persone tutte puro spirito, senza alcuna ombra di materia.
Oltre ai poteri specifici affidati da Dio a ciascuno di loro, a seconda della schiera alla quale appartengono, essi sono dotati e confermati da Dio nello stato di santità cioè di Grazia, in un modo irreformabile e, ciò, solo dopo l’unica prova senza appello alla quale, dopo la Creazione, furono sottomessi, come già detto in articoli precedenti.
Essi sono dotati di libera volontà, sempre in perfetta sintonia con la volontà di Dio, di libera intelligenza, partecipante in vario grado dell’Infinita Intelligenza di Dio, Dotati di continua perfetta memoria del passato, del presente di tutti e, in proporzione del volere di Dio, anche del futuro di tutto e di tutti.
Pur essendo esseri personali (che non vuol dire possedere necessariamente un corpo, come per noi uomini) gli Angeli sono pura luce e, di per sé, noi non potremmo vederli se non sotto la forma di tale loro natura, cioè di luce. Eppure Dio, nella Sua Infinità Bontà, Sapienza e Misericordia, permette che essi acquistino spesso una “veste” umana, antropomorfica, per facilitare a noi il nostro rapporto con loro e, non essendo, quale luce spirituale umanamente visibile ai nostri occhi materiali, Dio permette che ad alcune anime (persone) essi si rendano perciò visibili in tali forme, quelle umane appunto. Essi parlano con voce umana talvolta, anche se, ordinariamente, essi parlano a noi col loro stesso pensiero al nostro stesso pensiero e si fanno vedere col solo nostro pensiero.
Le loro ispirazioni sono da noi percepibili sempreché   in Grazia di Dio, in sintonia con Dio, se cioè non abbiamo staccati i fili del telefono col peccato grave, essenzialmente.
Fin dal grembo materno l’Angelo è accanto alla madre del neoconcepito e, chi ha il potere da Dio di vedere gli Angeli, conosce lo stato di una donna gravida proprio da questo, persino poche ore dal rapporto in cui è avvenuto il nuovo concepimento. (E’ qui che si può, dunque capire ancora una volta, la gravità enorme dell’aborto, a qualunque fase esso venga procurato, fosse anche il giorno dopo il concepimento con la “pillola del giorno dopo”.
L’Angelo custode ha anche altre caratteristiche che lo specificano.
Pur essendo solo luce e puro spirito, come si è detto, Esso per volontà di Dio, può ed assume forma esterna umana (e le Sacre Scritture spesso ne danno testimonianza: vedi i tre Angeli che visitano …..).
Essi, pur essendo luce cioè solo puro spirito, possono inoltre mostrarsi vestiti di un abito, conforme alla loro specifica missione e/o allo stato di Grazia della persona alla quale è stato affidato.
Riguardo alla forma antropomorfica, cioè alle sembianze umane che essi possono assumere, c’è da dire una cosa importante al riguardo del proprio angelo custode: e cioè che esso assume la nostra personale sembianza!
Chi ha, infatti, il dono di vedere gli Angeli e quindi anche i nostri Angeli Custodi (vedi anche la vita di Padre Pio), li riconosce a chi ciascuno di essi appartengono proprio dalle stesse sembianze del volto che questo Angelo Custode ha e che è perfettamente uguale alle sembianze della persona alla quale  Dio l’ha affidato.
Così, infatti, accade anche per la mia mamma spirituale, Mamma Gigliola Ebe, la quale, notte e giorno è visitata dagli Angeli dei suoi figli spirituali dai quali il proprio Angelo, a volte, anche senza il volere e la consapevolezza di costoro, vista una particolare necessità e bisogno, “corre” da lei per chiederle aiuto. Dico “corre” per un antropomorfismo, cioè per parlare in termini umani, poiché l’Angelo, essendo appunto un santo puro spirito ha il dono dell’ubiquità, cioè può contemporaneamente restare presente accanto alla persona a lui affidata e, allo stesso istante essere presente altrove: in questo caso dalla nostra Mamma Spirituale. Inoltre può essere contemporaneamente presente al cospetto del Trono di Dio e contemplare il suo volto, così come appunto afferma Gesù nel Santo Vangelo al riguardo degli Angeli dei bimbi.
Dicevamo che ogni nostro Angelo Custode ha un tipo specifico di “veste” a seconda della nostra e sua missione da compiere nel periodo della nostra vita terrena. E’ vestito di rosso se siamo chiamati da Dio a vivere una vita di martirio (qualsiasi esso sia), materiale o spirituale, maxime l’effusione del nostro sangue per testimoniare il nostro Vangelo. E’ vestito di verde se durante la nostra vita siamo chiamati ad esercitare massimamente la virtù della Speranza. E’ vestito di viola se siamo chiamati ad una vita di penitenza. E’ vestito di bianco se siamo chiamati principalmente alla purezza, cosa del resto, alla quale siamo tutti chiamati e così via.
C’è dunque un volto specifico nel nostro Angelo Custode, un abito specifico col quale esso si mostra un suo proprio colore ma c’è pure da dire un’altra cosa:  durante l’arco della nostra vita, a seconda del nostro personale stato di Grazia il nostro Angelo può mostrare una variazione dello stato delle proprie vesti. Se siamo in grazia di Dio Egli si mostra con le proprie vesti splendenti, linde ed intatte. Esse, in effetti, come il loro volto sono lo specchio del nostro, allo stesso modo le loro vesti sono lo specchio del loro stato di Grazia. Accade infatti che, qualora cadiamo in peccato veniale (e ciò è la norma!), il nostro Angelo Custode si mostra col proprio abito un po’ macchiato, assume un volto un po’ triste, pur restando vicino a noi. Può ancora aiutarci con sante ispirazioni e pensieri in tutti i nostri bisogni, materiali e/o spirituali, della vita di tutti i giorni. Qualora però cadiamo in peccato mortale le sue vesti si mostrano tutte strappate, il volto è tristissimo e si allontana da noi perché non può sopportare, lui santo, il “puzzo” del nostro o dei nostri gravi peccati. In tale stato non può persino aiutarci pur vedendoci in qualunque bisogno.
Resta fermo che vede e sente sempre i nostri bisogni ma a causa nostra è messo nell’impossibilità di agire in nostro favore e di intercedere presso di noi. E’ qui a questo punto che Satana ed i suoi demoniaci fanno man bassa di anime, se presto non ci si ravvede e se non si ricorre al pentimento ed al sacramento della Confessione o Riconciliazione, cosa che avviene, quando avviene, sempre per un intervento dell’Infinita Bontà e Misericordia.
Se Dio per una particolare santa ispirazione non intervenisse nei nostri confronti noi saremmo destinati, stando in questo stato di grave peccato, ad una vita di dannazione eterna a partire già da questa vita terrena. E’ solo la Misericordia Infinita di Dio per i suoi figli ci può salvare e si va all’Inferno solo perché uno ci vuole andare, liberamente, anche perché ormai sotto il completo inganno di Satana che, una volta condotta un’anima ad un peccato mortale e quindi alla cecità spirituale, fa di tutto per mantenercela. Fa di tutto per far fare a quest’anima altri peccati mortali ancora, tenendo ben celato e nascosto nell’ignoranza il tremendo baratro dell’Inferno Eterno, che attende proprio quest’anima, semprechè, vuoi per un particolare diretto dell’Infinita Misericordia di Dio, vuoi per intercessione di anime terrene espiatici, vuoi per intercessione di anime sante in Paradiso, a questa stessa anima viene dato, per un attimo uno spiraglio di luce. In questa condizione, vedendo chiaramente cosa le sta attendendo, si può ravvedere chiedendo dolente perdono alla Stessa Infinita Misericordia di Dio e se in punto di morte si salva.
Se una tal cosa non dovesse avvenire in punto di morte quest’anima ha l’obbligo verso sé stessa e verso Dio di recarsi da un qualunque sacerdote e farsi amministrare il Sacramento della Penitenza, Confessione o Riconciliazione, fermo il proposito di cambiare il proprio tenore di vita. A questo punto, una volta ricevuto tale sacramento e tornata l’anima in grazia di Dio ed in rapporto di amicizia con Lui, l’Angelo Custode gli si riavvicina sorridente e felice, può di nuovo ascoltarlo, aiutarlo, intercedere per lui anche se, a motivo della penitenza che questa persona deve fare per riparare i peccati fatti lo stesso Angelo si presenta non più con gli abiti lacerati ma rattoppati, ricuciti, mostrando i segni di queste cuciture. Ciò fino a quando l’anima a lui affidata non ha fatto ammenda di tutti i peccati commessi cosa che avviene col dolore per averli commessi, avendo offeso Dio Amore, con la preghiera, la penitenza e le buone opere fatte per amore di Cristo cioè le opere di Carità.
 
 
P.S.
 
Ritornando per un attimo all’anima in stato di peccato mortale, questa, ormai schiava del demonio se non si ravvede e se non accede al Sacramento della Confessione è “braccata” dallo stesso Maligno Satana per condursela all’Inferno per sempre.
E’ a questo livello che sono spiegate le tanti morti e suicidi ed incidenti che umanamente non trovano una plausibile spiegazione. E spiego il perché.
Quando siamo nel peccato mortale Dio abbandona la nostra volontà (perché costretto!) in balìa del Maligno Satana, pur lasciando intatto il libero arbitrio, che, pur non potendo mai essere toccato da Dio che è sempre fedele e lascia sempre le anime di sceglierLo o odiarLo, è offuscato dall’oblio.  Abbandonata a sé stessa la volontà, il demonio ne diventa sempre più padrone, quanto maggiori sono i peccati che induce a commettere sempre più a quella persona e tenta con ogni sorta di inganno di trarla da questa vita e farla dannare per giusta Giustizia Eterna.
Quando l’anima si ostina in un tale rifiuto dello Stesso Dio e della Vita Eterna, accecata com’è dall’abissale oblio (cecità spirituale) nel quale lo tiene stretto Satana che ha tutto l’”interesse” a portarla con sé all’inferno, questo è il momento più pericoloso per lei.
Di questa realtà dell’Inferno la povera anima non immagina nemmeno lontanissimamente né cosa sia né cosa le aspetti e per l’Eternità: pianto, stridore di denti, ogni sorta di differenze e tormenti procurati instancabilmente dagli stessi Demoni, notte e giorno, senza mai fine, ora, appena dopo la morte, solo con lo spirito, un giorno, alla Resurrezione dei Morti, anche col corpo materiale, seppur spiritualizzato.
E’ in questo stato che ogni istante è buono per satana per portare a compimento il suo piano e solo per un ennesimo intervento di Dio, viene concesso a queste povere anime una vita terrena anche a volte molto longeva che, come ora si può capire, non sempre sta ad indicare un segno di santità e/o di benedizione da parte di Dio Padre, Che pur tanto soffre ( nonostante checché se ne dica, e cioè che Dio è impassibile e non può soffrire!!!)  per questo Suo figlio per il quale, purtroppo, non può più far nulla, Suo malgrado!

UGO ABATE , teologo
 
A LODE E GLORIA DEL PADRE
AMEN!




Fonte : Dal libro "Un figlio di un grande albero" , di Ugo Abate; chi è interessato al libro, essendo edito in proprio,  può contattare l'Autore scrivendo a  ugoabate@libero.it  , oppure telefonando al n° 3291861293.











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