Ugo Abate
Di Dio si può sapere come la
pensa
L’articolo
presente si collega, per una parentesi in essa presente, ad un altro ed anche ad
alcuni concetti espressi in altre riflessioni. Se uno dei precetti più
importanti della vita cristiana è: “Conoscere Dio”, come si fa a continuare a
dire che di Dio non si può conoscere come la pensa, non Lo si può conoscere Lui,
che è Amore!?
E si continua a
predicare che non possiamo conoscere i pensieri di Dio, nostro Padre, come se
volessimo dire pure che non possiamo sapere come la pensa il nostro Padre
Celeste e, quindi, non far pensare alle anime di avere la possibilità di
mettersi nell’ottica del proprio Padre!? Dio è papà, e, di mio Padre, se lo
voglio, se lo amo veramente, non conoscerò certo i suoi insondabili pensieri
distinti, singoli, questo mai, ma certamente “come” la pensa questo si, lo posso
conoscere e sapere ed è, anzi, indispensabile per poterGli obbedire, oltre che
amarLo e, quindi, servirLo.
Infatti, il
“come” la pensa Dio lo si può comprendere e conoscere indirettamente, dalle Sue
opere e da tutte quante le norme ed i dettami morali, comprese le Opere di
Misericordia, che dobbiamo seguire per salvarci, per raggiungerLo, oltre ai
dettami sommi, che sono i Dieci Comandamenti, le Leggi, tutte indistintamente ed
ugualmente importanti e che, prima ancora di essere dettate da Dio stesso a Mosè
alcuni secoli prima della venuta di Cristo, nascono con noi, sin dal momento del
nostro concepimento e sono scritte nella nostra anima, nel nostro cuore, sin dal
momento della loro personale creazione, unica ed irripetibile per ciascuno di
noi.
Tali Leggi,
emanate da Dio e da Lui poste in noi, vengono irradiate dal nostro cuore, dal
cuore di noi stessi, che è la nostra anima, che risiede nella nostra ipofisi (n.d.A.).
Da qui, dalla nostra anima si irradia si irradia il suo spirito e la sua luce
vitale che da vita a tutto noi stessi. Dall’Ipofisi, la luce, che è
essenzialmente la natura della nostra anima, appunto creata ad immagine di Dio,
Che per essenza è Luce,come dice pure S. Giovanni evangelista, tale luce si
irradia ed irradia tutto il nostro essere, la nostra persona, tutte le nostre
facoltà che la costituiscono: la memoria, l’intelligenza e la volontà, oltre che
dare vita alla materia del nostro corpo e crea persino un alone intorno a noi,
quello che scientificamente è stata scoperta e detta: aura, che è di colore e
sfumature diverse a seconda di ciascuna persona creata. A queste Leggi siamo
liberamente chiamati a rispettarle sin dal momento che ciascuno di noi matura la
cosiddetta età della ragione, quella, cioè, nella quale si riesce a capire e
distinguere la differenza tra il bene ed il male morale e scegliere liberamente
o l’uno o l’altro.
A seconda delle
persone, tale età è variabile e può corrispondere ora ai 7, ora ai 6, ora anche
ai 5, ora persino ai 4 od ai 3 anni! In genere sono i 7 anni l’età della
ragione, della vera capacità di discernere il bene dal male e di liberamente
scegliere il primo e rifiutare l’altro o viceversa. Ma a volte, tale coscienza
può persino scendere a 3 anni. Ciò per una personale maggiore capacità
intellettiva e potenzialità intellettiva e spirituale del soggetto. Si, anche se
fortunatamente non è la norma, persino a 3 anni un bambino può avere una volontà
libera ed il libero arbitrio di commettere opere buone e meritorie od anche
peccati di pensiero, di parole, di opere od omissioni e di varia gravità morale,
fino, persino, a poter peccare persino mortalmente!
Certamente,
ripeto, anche se questa evenienza, fortunatamente, non è la norma, cioè non
avviene di frequente, ma può certamente essere una possibilità concreta. Tali
Leggi siamo chiamati a rispettarle, tutte, a rispettarle e farle rispettare e
seguirle, oppure, menefreghisticamente ed autolesionisticamente ad
infischiarcene, facendo, nel primo caso, la nostra felicità, già ora terrena e
poi, anche eterna, guadagnandoci, non senza l’aiuto della Grazia di Dio, il
Paradiso, la vita per sempre con Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e tutti
i Suoi Angeli Sante e le altre anime sante, che ci hanno preceduto nel passaggio
su questa Terra. Nel secondo caso, cioè se rifiutiamo di assecondare tali Leggi,
i Dieci Comandamenti, infischiandocene volontariamente e liberamente e
coscientemente, anche di una sola di esse, facciamo, fin da questa terra, per
mano nostra, collaboratore anche Satana ed i suoi servitori, la nostra
infelicità, che un giorno diventerà, dopo la morte, anche l’atroce eterna
infelicità infernale.
E dire che, con
le Tavole affidate a Mosè, sul Monte Sinai, e sulle quali erano scritte, col
dito di Dio Stesso, i Dieci Comandamenti, Dio ci ha voluti paternamente e
misericordiosamente farci conoscere questi ultimi anche coi nostri sensi
esterni: vista ed udito e, quindi, di nuovo farli giungere, ancora una volta, ai
nostri sensi interni, al nostro cuore, alla nostra intelligenza, alla nostra
memoria ed alla nostra volontà, a tutta la nostra anima, al nostro spirito, per
ridestarne il ricordo offuscato, ahimè, dalle conseguenze del Peccato Originale.
Infine, Dio ha voluto di nuovo imprimerle dentro di noi con la Potenza dello
Spirito Santo nel Santo Battesimo. E, come se non bastasse, conscio della nostra
miseria e debolezza umana e l’azione instancabile di Satana, nostro acerrimo
nemico, Dio ci ha donato gli altri Sacramenti, ma, essenzialmente, per la vita
di Grazia, quello della Confessione o Riconciliazione o Penitenza e la Santa
Eucaristia, quest’ultimo cibo essenziale per mantenere la Grazia in noi e farla
crescere, non senza le buone opere, fatte per amore di Cristo: le opere di
Carità e le opere di Misericordia.
Riguardo ai
Sacramenti, se da un lato la Confessione ci riporta alla vita di Grazia, ci
riguadagna la Grazia, ci ridona la Grazia, quando l’abbiamo persa o del tutto,
commettendo anche un solo peccato grave (mortale), od anche solo in parte, con i
peccati veniali, l’Eucaristia, la S. Comunione è l’Alimento, Cristo Stesso, Che
nutre e ci fa crescere in questa stessa vita di Grazia. E si! Per non salvarsi,
ce ne vuole proprio, occorre proprio mettercela tutta!
Certo, come per
salvarsi, anche se, per raggiungere questo Porto Eterno, la Vita Eterna, il
Paradiso, basta lasciarsi guidare docilmente da Dio, dallo Spirito Santo, da
Cristo, dalla Grazia, da Maria Santissima, dagli Angeli e dalle anime Sante!
Allo stesso modo come per dannarsi, per andare all’Inferno: ci vuole proprio
tutta la nostra cattiva volontà ed il rifiuto di tanto aiuto ed Amore e
Misericordia del Padre Celeste, Che ha chiamato, fin dalla Creazione, chiama e
continuerà a chiamare tutti alla Salvezza, fino all’ultimo istante del
Tempo. Purtroppo non tutti accettano questo amoroso progetto del Padre Celeste e
ciò principalmente grazie all’ingannatore per eccellenza: il Maligno Satana e ai
suoi diabolici collaboratori, Angeli ed anime dannate!
ALEGDP. Amen! Sia lodato Gesù
Cristo!
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