martedì 23 luglio 2019

L'ARTE DI INVECCHIARE BENE, di padre Claudio Traverso



Padre Claudio Traverso

L'ARTE DI INVECCHIARE BENE

 
 
Generalmente si parla volentieri della gioventu', dei giovani, ma si tende a mettere da parte tutto quello che riguarda l'invecchiamento, l'indebolimento del nostro fisico. Eppure, come le stagioni dell'anno, tutte le età sono significative e importanti nella nostra realta' umana personale.
Si tratta di prendere coscienza che il tempo che abbiamo a disposizione per vivere è tutto denso di significato e carico di conseguenze per il raggiungimento della nostra piena maturità umana e spirituale. Anzi il toccare con mano che spesso non siamo in forma, non stiamo bene, ci sentiamo deboli anche in eta' giovanile, ci fa rimanere con i piedi per terra, elimina le facili illusioni e ci insegna ad affrontare nel modo migliore la vita come ci si presenta.
Quindi, anche se la gioventu', che generalmente coincide con la pienezza delle nostre energie fisiche e' certamente l'eta' piu' gratificante, abbiamo bisogno di vivere con la stessa serenita' e fiducia in noi stessi, tutto il tempo successivo, fino all'ultimo istante della vita che ci e' concessa.
Ma riflettiamo un poco su come possiamo collaborare attivamente non solo con il nostro fisico, ma soprattutto con il nostro spirito, per mantenere, nonostante tutto, una condizione di pace e di serenita' piu' che soddisfacente, riconoscenti a Dio per il dono della vita: e invecchiare bene e' un'arte da imparare !
Invecchiare bene significa da una parte raccogliere i frutti di una igiene psichica che, fin dall'adolescenza deve sforzarsi di ben conservare il proprio corpo, evitare gli eccessi di ogni tipo e di bandire i veleni come possono essere le droghe, il tabacco e l'alcool. Ma questo non basta: occorre restare attivi e altruisti il piu' a lungo possibile. E' davvero importante esplorare il proprio mondo interiore con sincerita', senza dimenticare di permettere agli altri di trarne profitto. Per il credente si tratta di acquisire la saggezza che invita al distacco, che porta ad accettare la morte come un supremo abbandono e non come la fine di tutto, ma bensi' come un nuovo inizio.
Invecchiare bene, ha detto Paul Eluard, e' organizzare la propria giovinezza nel corso degli anni. Bisogna, durante tutta la vita prendere alla lettera il consiglio dell'apostolo Paolo: "Tutto cio' che e' vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che e' virtu' e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. E il Dio della pace sara' con voi!" (Fil 4, 8).
Il nostro dovere e la nostra gioia e' di camminare finche' si e' vivi; andare avanti, nonostante l'eta' e le infermita'. L'eta' avanzata e' quella in cui finalmente si puo' essere se stessi. San Paolo dice: "Se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno". (2 Cor 4, 16)
L'eta' avanzata dovrebbe essere per lo spirito non un periodo di declino ma di ricapitolazione, durante il quale assaporare piacevolmente le gioie, quelle delle eta' precedenti, gioie ridotte alla loro essenza.
C'e' un solo modo di invecchiare bene: accettare gli anni e pensare piu' agli altri che a se stessi. La preghiera, la meditazione, il raccoglimento, la lettura, il dono di se' restano attivita' essenziali: Dio penetra nella nostra vita attraverso la breccia delle nostre fragilita'. Cosi' si fa anche esperienza di felicita', quella felicita' che e' conseguenza del dimenticare se stessi, abbandonarsi, donarsi. E prima di tutto e' un effetto del cuore. Perche' e' vero, e lo possiamo constatare, che la nostra ricchezza interiore, i nostri buoni sentimenti, se costruiti con la saggezza che e' conseguenza della fede, non invecchiano mai e mai invecchieranno. Sono proprio loro che ci accompagnano nel cammino della nostra esistenza verso la Vita che non avra' mai fine: Gesu' Cristo nostro Signore.
 


 




Fonte : http://www.cantalleluia.net  ,  website a cura di Padre Claudio Traverso .












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