giovedì 25 luglio 2019

Perché il Padre Celeste ci ama ?, di Ugo Abate




Ugo  Abate
Perché il Padre Celeste ci ama ?
 
 
Il Padre Celeste ci Ama innanzitutto perché vede Suo Figlio in ciascuna creatura umana, non come perfezione, ma come identità di umanità. Ma il Padre Celeste ci Ama perché, da sempre, continuamente riverso su di noi, come una madre sui suoi piccoli, vede i nostri continui sforzi per vivere su questa Terra. Vede continuamente e non distoglie mai lo sguardo, l’attenzione e l’ammirazione per ogni nostro piccolo o grande traguardo raggiunto durante la nostra via e durante la nostra storia per vivere sulla Terra!
Il Padre Celeste ci Ama perché contempla ogni piccola o grande buona opera frutto della nostra creatività: guarda e si compiace del laborioso ed attento opera del contadino così come per un progetto di un ingegnere; della costruzione di una strada a quella di un’auto, da un arnese utile alla semplice massaia, ai potenti microscopi per scrutare le profondità del cosmo o quelle del corpo umano o di ogni struttura vivente o no; dalla creazione di un cibo gustoso e salutare ad un nuovo farmaco per combattere più o meno gravi malattie, da un buon bicchiere di vino per allietare sobriamente i cuori ad un pezzo di pane per dare al corpo il cibo più semplice per il suo sostentamento; guarda con Amore il minatore chiuso nelle viscere della terra, all’astronauta che viene lanciato nello spazio; ammira una scuola come un insegnante che ogni giorno si sforza di dare il meglio di sé ai suoi alunni che, giorno dopo giorno, vede crescere e maturare sotto i propri occhi; vede lo sforzo ed ammira ogni studente che, con buona volontà è attento ad apprendere ed arricchire la sua preparazione per prepararsi al gradino successivo fino a quello che lo introdurrà nell’ambito lavorativo e sociale! Il Padre vede ed ammira un malato che soffre e lo sostiene allo stesso modo come assiste particolarmente un medico da Lui chiamato a curare le membra sofferenti del Corpo Mistico di Cristo: ogni essere umano, dal momento del suo concepimento, al suo naturale passaggio all’altra vita, quegli stessi uomini da Lui creati e chiamati alla vita uno ad uno ma attualmente soggetti alle caducità fisiche, frutto e conseguenze del Peccato Originale, delle nostre cattive abitudini di vita e quelle dei nostri antenati, remotamente, e/o quelle recenti dei nostri genitori trasmesse a noi attraverso il patrimonio genetico.
Il Padre Celeste, come un bimbo, si meraviglia con gioia di tutto ciò. Si meraviglia compiaciuto della buona riuscita di ogni utile e buona opera di qualunque creatura umana appartenente a qualunque credo religioso senza distinzione; non disdegna, ed anzi, tiene in particolare considerazione lo stato di tutti gli ammalati e di tutte le creature disabili e menomate, sin dal seno materno e fin dal momento del loro concepimento, quando Egli, amorevolmente crea ed infonde l’anima in ogni cellula fecondata, facendola diventare, ad ogni diritti, una persona umana, unica ed irripetibile! Allo stesso modo, nel rispetto del libero arbitrio donato alle creature umane, ha uno sguardo tutto particolare per gli emarginati, gli esclusi, gli indigenti, gli affamati, i poveri, i disagiati di qualunque parte del globo terrestre!
Ecco perché il Padre Celeste ci Ama!!!
E noi prendiamone coscienza ed impariamo a giustamente stimare ed apprezzare ogni nostra buona opera, anche quella che potrebbe sembrare la più insignificante ed impariamo, infine, ad Amare ed essere continuamente grati e riconoscenti verso lo stesso Padre Celeste, fonte prima di ogni bene e di ogni provvidenza e di ogni buona opera umana.
 
A LODE E GLORIA DEL PADRE.
AMEN!
Ugo Abate Teologo
Longiano FC, ore 7 del 24 Novembre 2005











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