martedì 23 luglio 2019

FONTI DELLA SANTITA' : DIO PADRE, di Padre Claudio Traverso



Padre Claudio Traverso

FONTI DELLA SANTITA' : DIO PADRE


L'uomo sperimenta nell'intimo la sete insaziabile di una realtà che lo trascende; egli guardando il cielo "ingioiellato di stelle"  è preso dallo stupore, dalla meraviglia e scopre nelle profondità del suo essere le tracce di una realtà incommensurabile, un Assoluto, un volto, che per il credente è il volto del Padre, Dio.
Questa ricerca è una costante del cuore dell'uomo: "Ci hai fatti per te Signore e il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in te". La celebre affermazione di S.Agostino nelle Confessioni, rappresenta questo anelito dell'uomo di poter entrare in comunicazione con le sorgenti della Vita e del Bene.
Dio si e' rivelato come fedelta' all'uomo perseverante e continua: come il Dio che e' sempre la', presente accanto al suo popolo per salvarlo, nonostante i continui e ripetuti nostri peccati e trasgressioni.
In tutte le sue opere Dio mostra la sua benevolenza, la sua bonta', il suo amore. Egli e' la Verita', perche' "Dio e' Luce e in lui non ci sono tenebre" (cf. 1 Gv 1,5); Egli e' Amore, come insegna l'apostolo Giovanni (1 Gv 4,8).
Tutto questo esprime l'assoluta e infinita santita' di Dio: veramente la santita' e' Dio stesso.
Il nome esprime quello che propriamente lo costituisce, poiche' tutti gli altri nomi.... giustizia, amore, verita', sono presi a prestito dal mondo delle creature. "Santo" invece riguarda il suo essere inaccessibile: e' il "totalmente altro" rispetto a ogni uomo.
Isaia nella sua visione contempla i serafini che ripetono "Santo, santo, santo e' il Signore. Tutta la terra e' piena della sua gloria" (Is 6,3).
La santita' appartiene propriamente a Dio solo, e alla sua infinita perfezione noi credenti siamo tenuti a dare quell'omaggio della nostra ammirazione che si chiama adorazione.
Noi non crediamo soltanto in Dio in generale; crediamo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che nella Santissima Trinita' vivono tra di loro la comunione perfetta.
E' da questo abisso di vita e di amore che ha avuto inizio la vita dell'universo creato, la storia del genere umano, la storia di ogni individuo, ed e' qui che alla fine tutto deve ritornare, concludersi, risolversi.
Tutta la vita divina sgorga dalla fonte primitiva, il Padre, che non ha origine.
Il concetto di Dio si va via via arricchendo man mano che la storia della salvezza si svolge: la gradualita' della rivelazione e' stata necessaria perche' l'uomo non poteva accogliere la pienezza della luce religiosa e morale prima di aver raggiunto una certa maturita', che solo lentamente poteva conseguire.
Si tratta soprattutto di rappresentarci in qualche modo, con fede, amore e grandissima riconoscenza, il Padre celeste che ci ha dato la vita e che ci custodisce "come la pupilla dei suoi occhi" (cf. Dt 32,10), senza mai trascurarci o dimenticarsi di noi in nessun caso (cf. Is 49,15-16) perche' "siamo disegnati sulle palme delle sue mani".
Il nostro cammino di santita' che e' un dovere e un impegno, deriva proprio dall'accogliere con tutto il cuore questa Santa Presenza di Dio nel nostro cuore e nella nostra vita.
La possibilita' della nostra risposta a questo specifico invito di Dio alla santita' si trova nella Chiesa, all'interno della comunita' cristiana; e' in essa che "per mezzo della grazia progrediamo verso la pienezza della nostra maturita' umana e spirituale, restaurando in noi quell'immagine di Dio che il peccato tende costantemente a sfigurare e distruggere.
 
 


Il volto del Padre


Il cristianesimo è "l'evento Gesù Cristo", Colui che afferma "Io e il Padre siamo una cosa sola, (Gv. 10,30) e a Filippo che gli chiede di vedere il Padre dirà "Chi vede me vede il Padre"(Gv.12,45-50).
Gesù Cristo è l'incarnazione del Figlio eternamente generato dal Padre, egli è "Dio con noi" (Mt 1,23)
"Io sono l'alfa e l'omega il primo e l'ultimo, Colui che era che è, che viene" (Ap.22,13).
L'affermazione della reale Incarnazione del Verbo - superando le divergenze dei primi 4 secoli - ha reso legittima l'immagine: il Verbo si è fatto uomo, si è reso visibile in Cristo, allora si può raffigurare.
"In realtà - spiega G.Ravasi - l'origine di questa immagine di Dio Padre, vecchio canuto, è un preciso rimando al simbolismo biblico, il celebre passo del libro apocalittico di Daniele 7,9ss:
“Contemplavo nelle visioni notturne ed ecco apparire sulle nubi del cielo uno simile ad un figlio d'uomo. Giunse fino al Vegliardo e fu presentato a lui (7,13) ...  La veste del Vegliardo era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana”.
L'immagine di questa Persona che viene presentata al Vegliardo, ripreso da Apocalisse 1,14, è applicata al Figlio dell'uomo, cioè a Cristo, mentre il Vegliardo e’ Dio Padre.
Il simbolo - espressione sacra dell'Eterno - è quindi il solo linguaggio per esprimere e in qualche modo rappresentare, quell'Assoluto di cui "ha fame e sete il nostro cuore"(Agostino), il "TU" personale, il Padre col quale puoi dialogare, quel volto di Dio paterno, nel quale gioisce il cuore dell'uomo.





Fonte : http://www.cantalleluia.net  ,  website a cura di Padre Claudio Traverso ; per la versione integrale dell'articolo accompagnato con immaginette sacre della Collezione Privata Ercole Oliva si rinvia al sito Cantalleluia.net .











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