Ugo Abate
LETTERA AD UNA SORELLA
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo
Cara sorella,
ti scrivo queste parole, questi pensieri e spero ti siano utili, sperando,
infatti, che essi non vengano da me ma siano anche miei pensieri. Gesù, il
Padre, lo Spirito Santo sono la prima somma fonte di ogni bene! Qualsiasi
attribuzione che ponesse Loro come secondari ad altre persone sarebbe un peccare
d’ingiustizia contro queste Persone Divine. Detto ciò, ti dico che non è bene
avere un giudizio mentale, e peggio se espresso e condiviso, verso qualsiasi
Sacerdote. Cara sorella, te ne prego, rifiuta dal tuo intimo, da tutta te
stessa, questa malia sottile del Maligno, che tiene il nostro cuore occupato,
seppur da un “piccolo” male che impedisce al nostro cuore di slanciarsi in Dio e
Dio di slanciarsi in esso. Si! Può essere vero ciò che pensi, ciò che ti han
detto, ma lascia cadere tutto! La Mamma del Cielo dice che se è pur vero
qualcosa di male fatto da qualcuno e tu lo dicessi in sua assenza, anche nel
silenzio del tuo cuore, è un male, è un giudizio: ed è tanto più male, quanto ad
essere oggetto di un giudizio è un Sacerdote, seppure ve ne fosse l’umano motivo
ed opportunità. Lascia cadere tutto quanto è superfluo dal tuo cuore! Gesù lo
vuole per Sé, vuole il suo talamo, il suo giaciglio per amarti, vuole ruggire,
ardere, infuocarti del Suo amore dentro di te! Ed a volte, forse lo hai sentito
già! Perché ogni giorno non gli rinnovi l’invito? Sorella mia, non dimenticarlo
mai: il tuo cuore è quello dell’Amore fatto carne molto più del mio, forza di
Dio fatto carne ma chiamato a diventare come il tuo: Amore ed, insieme, fiamma
ruggente, divampante, che arde, che brucia, che schiocca come fiamma di rami
secchi, pronti, maturi per ardere divampantemente. Sorella mia, sii fiamma
d’amore nel tuo cuore! Invoca il ruggente Spirito del Padre dentro di te! Lo
invoco in me e con te in te. InvocaLo, invocaLo, ardi dal desiderio di essere
invasa tutta da Lui, non temere e vedrai: d’un tratto prima una scintilla, poi
ancor più, un fuocherello schioccante e poi, ancor più, una fiamma ardente
prenderti il petto, il collo ed il volto e poi tutta te stessa. Ecco, lo Spirito
ti ha fatto Sua: tu ardi d’Amore tra le Sue fiamme e tu stessa sei diventata
fiamma divampante d’Amore! Vieni fuoco dello Spirito Santo, vieni Spirito del
Padre, vieni, infiammami d’Amore, d’Amore, del Tuo Amore, per Te , per le anime!
Mi hai creata già quale riflesso dell’Amore Divino in terra, dammi d’essere il
Tuo fuoco d’Amore, ardi, bruciami, consumami, fammi un tutt’uno con Te. Vieni
Spirito Santo, vieni Spirito d’Amore, vieni, ardi dentro di me, non cessare! Non
temere, sorella mia, e, quando sentirai pia piano questa fiamma ardere
sensibilmente in tutta te stessa, non temere: sei Sua, sei al tuo posto, Ami e
Lui ti Ama ed ardete d’Amore e forse ci ritroveremo in quella stessa fiamma ad
ardere in un tutt’uno con il fuoco di Dio, uniti a chi tu sai ci ha insegnato ad
Amare. E non temere, ma in ogni attimo invoca, continuamente e, quando ardendo
d’un fuoco, vorresti non più staccare d’invocarlo su di te, vai, per la tua
giornata e non cessare d’invocarlo anche e per le anime che vuoi, che sono nel
bisogno. Mio Dio, sorella mia, ricordati delle anime, specie tue coetanee, che
in ogni attimo sono in pericolo e stanno per dannarsi. Ti assicuro che, se così
piena di fuoco di Dio e di desiderio di Amare e nel momento che sei un tutt’uno
in un’unica fiamma col fuoco divino, cosa potrà Esso rifiutarti? Tu sai: nel
momento in cui più si ama, nulla di desideri l’Amato rifiuta all’Amata, l’Amata
all’Amato! Ed il tuo desiderio d’amore può desiderare un più alto amplesso, più
puro, più forte, più fecondo!? No!
Non temere se, invocando il fuoco di Dio dentro di te, sentirai lo spirito tuo
sedotto da Lui, poiché ciò che viene dallo Spirito è spirito ed il tuo corpo
sarà rapito esso stesso, poiché è un tutt’uno col tuo spirito e Gesù ci fa
provare in anticipo cosa sarà la Beatitudine in Cielo! Ma ora l’Amore, Gesù, lo
Spirito, il Padre esigono offerta, immolazione: ma quale? Padre, vengo a Te,
davanti al Tuo Trono, fiamma, fuoco, reso un tutt’uno col fuoco del Tuo Spirito.
Vengo a renderti lode e grazie ed a chiederti: si compia in me la Tua volontà
per la Tua Gloria, per la mia santificazione, per la salvezza delle anime. Amen!
Non vi
sentite perciò sole, non ti sentire perciò sola, non essere triste o seria nel
volto come se non ci fosse uno Spirito che continuamente vuol essere tuo e tu di
Lui! E Gesù vuole che tu Lo veda così com’è: accanto a te. Credici! L’amore
crede, crea, rende presente l’Amato a se stessa continuamente. E non è una
fantasia di pensiero astratto od un vaneggiare illusorio, ma è la realtà
dell’Amore. Se è possibile, com’è possibile, nell’amore vero seppur umano,
rendersi presenti a chi si ama (“sai ti ho pensato intensamente!”), volete voi,
e voi lo sapete, che non sia possibile che Gesù, se voi Lo desiderate con tutte
voi stesse, con tutta te stessa, che Egli non ti si renda realmente presente e
vicino, oltre che dentro a te, a motivo della Grazia di Dio!? No! Gesù non sa
resistere a chi, amandoLo, Lo chiama, Lo desidera. C’è, allora, più spazio per
essere senza sorriso per Gesù, per se stessi, per Gesù nel fratello anziano, per
chiunque incontri nella tua giornata, ed anche per chi tu guarderesti con
cruccio!? Se si Ama non si ha motivo di essere tristi! Se non si ama si ha
motivo d’essere tristi, seri, senza sorriso per nessuno. E se a non amare è una
donna, si ha più di un motivo di essere triste, seriosa, senza sorriso, perché
non c’è cosa più gravosa che, quando l’Amore fatta creatura umana, la donna,
creata per essere l’Amore di Dio accanto al proprio uomo nel matrimonio, oppure
accanto a tutte le creature umane nel servizio della Carità, non Ama! Sorella
mia, sii fucina d’Amore, alimentata dal fuoco dell’Amore dello Spirito Santo e
rivolgilo, prima d’ogni cosa, a Gesù stesso, presente ogni giorno, ogni istante
nell’Eucaristia, nel tabernacolo. E vedrai, Gesù te lo promette, tutta la tua
vita cambierà: le tue giornate, le tue relazioni giornaliere con chicchessia, il
tuo pensare, il tuo rapportarti alle anime che vedi o che non vedi, specie
quelle, haimé, e senza forse, che in questo istante stanno per precipitare
all’Inferno. Ma ti dico, sorella mia, l’Amore fa miracoli, gioisce nel farli,
anche in quest’istante, a testimonianza del Suo e del nostro parlare! Gesù non
si lascia mai vincere in generosità ed opera nel e per il Suo Infinito Amore e
La Sua Infinita Divina Misericordia, a motivo della Sua e nostra Madre Maria,
del Suo volto! Sorella mia, e non credere che, incominciando ad amare così, tu
non senta più le spine pungenti delle tentazioni della carne e dello spirito, od
il peso dell’offerta delle fatiche quotidiane, specie spirituali, o che tu possa
dimenticarti del cretino, il Maligno, ché, anzi, cercherà con più sottili
inganni e più tempestose tentazioni di stancarti e di farti paura. Non temerlo!
E ciò lo puoi solo se ti penti subito del tuo peccato, specie se grave e
ricorri al Sacramento della Confessione, al Tribunale della Misericordia
Divina: e resta serena! Se tieni lo sguardo all’obbedienza più intima oltre che
estrema e vigila su te stessa, allontanando le occasioni che più da vicino
possono esserti vera occasione di peccato, offrendo a Gesù, con continui atti
d’Amore, ogni cattivo pensiero che il cretino , il Maligno, ti pone nella mente
per farti paura o farti acconsentire, almeno mentalmente, al pensiero
peccaminoso. E se per tua miseria ti sorprendi ad aver indugiato in esso, fai un
atto di volontà contrario, offri umilmente al tuo Gesù quel tuo peccato, anche
se solo di pensiero e, confidando nella Infinita Misericordia di Dio e sicura
perciò del Suo perdono incessantemente continua ad amare, ringraziando il
Signore, perché, tenendoci umili, permettendoci di peccare, permette a noi
stessi di tener sempre presente cosa siamo e ciò fino alla fine dei nostri
giorni. Meglio così che morire nella superbia e nella presunzione infernale di
esserci creduti dei perfetti! Sia sempre nel nostro cuore un gemito:
”Misericordia, Signore, ho ancora peccato. Abbi pietà di me! Nonostante tutto ho
ancora peccato. Mio Dio, quanti ne ho fatti oggi! Quale Misericordia è la Tua!
Accresci, Signore, nel mio cuore l’Amore Tuo per Te e per le anime”. E Gesù,
fonte dell’Amore, non tarderà ad infondercelo ogni qualvolta GlieLo chiediamo,
elevandoci sempre verso di Lui.
Fonte : Dal
libro "Un figlio di un grande albero" , di Ugo Abate; chi è interessato
al libro, essendo edito in proprio, può contattare l'Autore scrivendo a
ugoabate@libero.it
, oppure
telefonando al n° 3291861293.
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