CAMMINO VERSO LA MATURITA'
SPIRITUALE
di Padre Claudio Traverso
Introduzione
Anche sul piano della grazia
soprannaturale è dato osservare uno sviluppo della vita cristiana, un
processo di maturazione spirituale. Esso ha i suoi principi, mezzi e fini.
Poichè la maturazione si realizza
gradualmente nel tempo, è possibile distinguere in essa alcuni gradi di
maturazione: iniziale, intermedio, finale. E' ciò che ha fatto la
spiritualità, ricorrendo a vie o cammini, loro tappe, fasi del processo.
Inoltre è necessario ricordare
che la maturazione di ogni cristiano segue una traiettoria propria,
tracciata dallo Spirito, dalle circostanze della vita, dalla libera fedeltà
personale.
Il credente deve vivere
intensamente ascolto e osservazione per trovare la sua via. Ma quando l'ha
trovata deve prendere atto che questa non procede in maniera lineare e
chiara, ma per giri, con alti e bassi, attraverso apparenti deviazioni.
Vi sono tuttavia tre punti di
riferimento generali che offrono aiuto molto pratico per orientarsi:
- Docilità allo Spirito, che è la
principale guida in ogni processo spirituale. Esso conduce ognuno con lumi
particolari, suggerimenti, mediazioni lungo il cammino vocazionale che gli
si addice, verso la maturità in Cristo.
- Sensibilità alla storia
concreta: nella vita dei santi osserviamo che molte esperienze decisive
della loro vita e vocazione sono venute dalle circostanze vissute, che li
sospingono o tagliano loro la via, che impongono loro situazioni ineludibili
e impreviste. Tutto ciò richiede fedeltà e discernimento.
- Progetto personale. Ogni
cristiano deve avere una consapevolezza viva della sua vocazione, della sua
grazia personale, delle sue capacità e dei suoi limiti interni. Non basta
appartenere alla Chiesa o essere vocazionalmente incorporati in un impegno
specifico collettivo di gruppo. E' necessario, entro questa cornice,
elaborare un progetto veramente personale, che determini la grazia propria e
i compiti concreti che sono richiesti dalla risposta fedele e creativa di
ogni giorno.
Buon cammino !
Primo : L'UMILTA'
Si racconta che un
giorno Antonio (Sant'Antonio Abate), uscendo dal suo eremo, vide tutte le
tentazioni del diavolo gettate come un'immensa rete sulla terra. Emise un
gemito di spavento e gridò: "Mio Dio, chi dunque potrà essere salvato?" E
una voce gli rispose dal cielo: "L'umiltà".
Antonio ha anche
detto: "Togli le tentazioni e nessuno sarà salvato".
La conclusione si
impone da sola: quanto più sono inevitabili le tentazioni nell’esperienza
cristiana, tanto più si rende necessaria l’umiltà.
Quando si parla
dell’umiltà di Gesù non ci si riferisce certo esclusivamente a una qualità
di cui Gesù sarebbe venuto a darci l’esempio, bensì a un vero e proprio
cammino di salvezza.
Si tratta del
cammino pasquale al quale ogni cristiano è chiamato, dietro a Gesù.
Per Gesù tale
cammino è stato quello di uno scontro con il principe delle tenebre, dalle
prime tentazioni nel deserto fino al loro culmine nell’orto del Getzemani,
nell’ora della passione e della croce.
Allo stesso modo,
anche per i suoi discepoli il camino sarà segnato dalla tentazione, che non
si può assolutamente eludere, ma che si presenta nello stesso tempo come
unica via di salvezza.
Come possiamo
fronteggiare questo problema? Gesù consiglia di "vigilare e di pregare" (Mt
26,41).
Impariamo dunque
anche noi, scrive San Cassiano, a percepire in ogni azione la nostra
debolezza e allo stesso tempo l’aiuto di Dio (cf. Sal 118,13-14).
Il sentimento che
alla fine prevale nell’uomo umile è una fiducia incrollabile nella
misericordia, della quale ha intravisto qualche barlume, anche attraverso le
proprie cadute. Un uomo simile sa di essere debole e peccatore ma fa di
tutto per migliorare. Proprio la frantumazione del suo cuore, la
contrizione, si è a poco trasformata in gioia umile e pacificata, in amore e
rendimento di grazie.
Nessuno sbaglio,
nessun peccato viene negato o scusato, ma essi sono stati immersi nella
misericordia.
"Là dove il
peccato abbondava, non cessa di sovrabbondare la grazia" (cf. Rm 5,20).
Buon cammino !
Secondo : LA VERA E LA
FALSA 'UMILTA'
L’umiltà scaturisce
dall’amore e dimensiona la concezione della realtà e dell’esistenza.
E’ stile di vita che si
esprime nel riconoscimento della dignità umana in sé e negli altri,
cresce in comunione con Gesù Cristo nella laboriosa costruzione di
rapporti tra gli uomini.
La differenza tra la vera
umiltà, quella del vangelo che salva, e la falsa umiltà, sorgente
inesauribile di illusione, deve essere ben conosciuta.
Nella vita spirituale viene
impegnata da una parte la nostra personalità umana con tutti i suoi
pregi ma anche con tutti i suoi limiti e difetti, e dall’altra l’azione
dello Spirito Santo, in un continuo confronto, con la possibilità
concreta per noi di lasciarci condurre sia dalla prima che dalla
seconda, se non facciamo bene attenzione.
Ma è possibile a chi sa
ascoltare bene, a chi cerca un rapporto di amicizia sincera con il
Signore, comprendere con sufficiente chiarezza "dove" la nostra umanità
e la grazia si toccano e per così dire si ricongiungono, l’uno chiamato
ad essere progressivamente trasformato dall’altro, nella dipendenza
dallo Spirito Santo.
Sarà lì anche il luogo della
vera lotta spirituale, dove si affrontano con coraggio tentazioni e
prove di ogni genere, con lo scopo di compiere con sincerità la volontà
di Dio.
Si tratta allora di
"imparare" a lasciarci condurre principalmente dallo Spirito.
La falsa umiltà sarebbe
principalmente un prodotto della nostra personalità, il "nostro" modo di
vedere e di pensare umano, che sappiamo fragile e sempre esposto a
peccare; mentre la vera umiltà sarebbe il frutto autentico dello Spirito
Santo che attraverso un percorso di modestia, di non presunzione, di non
orgoglio e di preghiera sincera e perseverante, riesce ad armonizzare la
nostra buona volontà e il desiderio di fare bene fino a renderli capaci
di lasciarsi plasmare nell’interiorità della nostra mente e del nostro
cuore, dallo Spirito.
E’ questo il percorso che
riesce ad aprire l’uomo all’azione della grazia.
L’umile di cuore vive e
cresce in Gesù Cristo, si lascia condurre dal suo Spirito nel valutare
situazioni e persone in verità e rettitudine, e si costruisce nella via
della vera Vita.
Buon cammino !
Terzo : IL RUOLO
DELLA PREGHIERA
L'uomo percepisce l’opera
della grazia in lui per mezzo della sua preghiera divenuta costante.
Apprendiamo dunque anche noi
a sentire in ogni azione "insieme" la nostra debolezza ed il soccorso di
Dio ed a proclamare ogni giorno: "Sono stato spinto per farmi cadere, ma
il Signore mi ha sostenuto, mia forza e mio canto è il Signore: egli è
stato per me la salvezza" (Sal 117, 13-14).
La nostra debolezza ed il
soccorso di Dio insieme: una strana coalizione tra il peccato e la
grazia, dove la parte dell’uomo si riduce a seguire ogni giorno
umilmente l’orma della grazia di Dio che ci attira.
La parte umana è quella di
riconoscere il peccato; la parte di Dio sarà invece il perdono.
Questa pedagogia divina è
tuttavia tanto dura solo in apparenza. San Cassiano vi vede perfino
l’espressione dell’incomparabile delicatezza di Dio ed osa compararla al
tenero gioco che si instaura tra una madre ed il suo bambino, gioco che
ha come fine quello di promuovere il suo sviluppo fino all’età adulta.
E’ così dunque che il Padre
celeste agisce con ognuno di noi. Egli sa meglio di noi che cosa ci
serve davvero.
Udii un vecchio confratello
ragionevole e buono, perfetto e santo, dire:
"Se sentirai la chiamata
dello Spirito, ascoltala e cerca di essere santo
con tutta la tua anima, con
tutto il tuo cuore e con tutte le tue forze.
Se però, per umana debolezza
non riuscirai ad essere santo,
cerca allora di essere
perfetto con tutta la tua anima,
con tutto il tuo cuore e con
tutte le tue forze.
Se tuttavia non riuscirai ad
essere perfetto a causa della vanità della tua vita,
cerca allora di essere buono
con tutta la tua anima,
con tutto il tuo cuore e con
tutte le tue forze.
Se ancora non riuscirai ad
essere buono a causa delle insidie del maligno,
cerca allora di essere
ragionevole con tutta la tua anima,
con tutto il tuo cuore e con
tutte le tue forze.
Se infine non riuscirai ad
essere santo, nè perfetto, nè buono, nè ragionevole
a causa del peso dei tuoi
peccati,
allora cerca di portare
questo peso di fronte a Dio
e affida la tua vita alla
divina misericordia.
Se farai questo senza
amarezza, con tutta umiltà e con giovialità di spirito
a causa delle tenerezza di
Dio che ama gli ingrati e i cattivi,
allora comincerai a capire
cosa sia ragionevole,
imparerai ciò che è buono,
lentamente aspirerai ad essere perfetto,
e infine anelerai ad essere
santo.
Se farai tutto questo ogni
giorno, con tutta la tua anima,
con tutto il tuo cuore e con
tutte le tue forze,
allora io ti garantisco,
fratello,
non sarai lontano dal Regno
di Dio.
Buon cammino !
Quarto : ESIGENZE E SEGNI
DELLA MATURITA' SPIRITUALE
Personalità matura significa
personalità integrata, ed è sinonimo quindi di una persona che ha
risposto fedelmente a tutti i valori.
Ora l'uomo naturale non ha
diritto di essere e rimanere semplicemente tale, ma ha bisogno di essere
aperto all'alto, alle realtà spirituali.
Nella storia della chiesa
nessuno forse, più di Sant'Agostino, può dirsi l'esempio tipico di
questa metamorfosi verso il trascendente.
La maturità umana è intesa
come la consapevole pienezza di tutte le capacità fisiche, psichiche e
spirituali ben armonizzate e integrate tra loro, pertanto la crescita
umana costituisce come una sintesi dei nostri doveri, una armonia di
natura arricchita dal lavoro personale e responsabile.
Per il cristiano la
trasformazione e rinnovazione della mente e del cuore, cioè della
personalità nel suo profondo centro (Rm 12,2), è tale da consentire un
perfetto discernimento del bene e del male (Eb 5,14; 1 Cor 14,20) anzi
un discernimento della volontà di Dio nel vissuto concreto.
Cristiani maturi sono coloro
che hanno la capacità spirituale di penetrare a fondo il mistero di
Cristo e di accettarlo (1 Cor 2,6ss; Ef 1,9; Col 1,27), e operano
concretamente ed efficacemente per il bene di tutti in maniera generosa
e disinteressata.
Una matura vita basata su
questi valori fa uscire definitivamente da una visione egoistica, fa
vivere all'uomo l'esperienza di non appartenere più a sè, ma a Colui che
gli chiede la collaborazione per la salvezza del mondo.
La forza della grazia e delle
virtù teologali, fede, speranza e carità, ordina unitariamente
l'intelletto e la volontà verso un nuovo e più alto centro di unità:
tutta la persona è protesa verso l'unico termine che è Dio, somma verità
e sommo bene: "Mio Signore e mio Dio" (Gv 20,28).
QUANDO L'ALBA APPARE.
Quando l'alba appare e i miei
occhi si aprono su un giorno di speranza:
che il mio primo desiderio si
diriga a Te, Signore, alla tua luce,
perchè il mio risveglio sia
un risveglio d'amore.
Quando l'alba appare e io
prendo coscienza di essere ancora in vita,
si diriga a Te il mio primo
pensiero: il pensiero di essere tuo,
di appartenerti in ogni
istante del giorno che inizia.
Quando l'alba appare, vieni,
Signore, a cogliere il primo sorriso sulle mie labbra
come primo fiore che Tu doni
a coloro che ami,
promessa d'altri fiori che Tu
coglierai nella mia vita di questo giorno.
Quando l'alba appare, accogli
il mio primo gesto come un'offerta: che il mio alzarmi diventi risposta
alla tua segreta chiamata a essere dono,
a dare la mia energia nel
lavoro per Te. Amen.
Buon cammino !
Quinto : ... continua
Altro segno della maturità
cristiana è la stabilità della conversione della mente e del cuore.
L'impegno dell'adulto non è
come la promessa del bambino, soggetta a volubilità e a rimpianti, ma è
una presa di posizione da cui non si torna indietro.
E' un patto stretto con Dio,
a cui si resta obbligati non in forza di costrizione, ma in base a una
scelta operata nell'incontro dell'amore salvifico di Dio e della libera
volontà dell'uomo di essere salvato.
E' un senso di maturità
spirituale l'impegno nella chiesa e nel mondo, cioè la capacità di
entrare in rapporto costruttivo e creativo con gli altri, da attuarsi
nella carità.
Infatti la maturità cristiana
non consiste nel vivere la grazia in modo astratto, ma nell'incontro con
la realtà effettiva della vita di ogni giorno, nell'incontro con i
problemi degli altri. Perchè il cristiano adulto esprime la sua vita
negli atti esterni della testimonianza, dell'apostolato, della vita
morale; non può tacere ciò di cui ha fatto l'esperienza, non può non
ridire la parola ascoltata.
In questo modo cresce non
solo la vita del singolo cristiano, ma anche quella della comunità
cristiana nella sua totalità.
Tutta la comunità cristiana
progressivamente arriva a prendere più coscienza delle implicazioni del
vangelo per la salvezza del mondo, e adatta la sua missione allo
sviluppo del medesimo.
In tal modo la vita dei
singoli e della chiesa si esprime meglio come servizio o ministero,
sull'esempio di Cristo.
CATTEDRALE
La mia vita è una cattedrale,
e io la costruisco con la
fierezza dei costruttori di un tempo:
non la si costruisce in un
giorno;
ci vuole cura e precisione e
degli amici che sostengano l'armatura.
Scelgo le pietre con
precauzione;
non importa la preziosità...
purchè siano della mia terra.
Le metto insieme seguendo il
piano che tu mi dai;
le scolpisco, le cesello...
E capita che gli scalpelli si
rompano
perchè le mie pietre sono
anche dure.
Le limo, le rifinisco finchè
ne esce qualcosa di molto bello...
ma anche talvolta, senza che
io lo voglia, qualcosa di terribile... è la vita !
Io la desidero alta,
slanciata la mia cattedrale,
come se perforasse le nebbie
della mia terra.
La desidero bella da guardare
e capace di far alzare gli
sguardi ed elevare i cuori.
Certo durante la costruzione
mi ci vorrà molto sudore
e qualche goccia di sangue.
Può pure darsi che qualche pietra
quà e là si sfaldi e cada...
ma la cattedrale resterà in piedi.
Io sono il manovale, Signore,
e tu l'architetto.
Buon cammino !
Sesto : MATURITA' UMANA E
MATURITA' SPIRITUALE
La maturità è qualche cosa che si
acquista gradatamente lungo tutto il cammino della vita.
L'uomo è espressione complessa di
molteplici influenze, sia interne che esterne; ma è anche in grande misura
"ciò che egli fa di se stesso".
Oltre quanto viene ereditato,
oltre all'affettività, all'ambiente, vi è nell'individuo la capacità innata
di scegliere, di autodeterminarsi in un comportamento, in una linea di
condotta e di costruirsi come persona, Ovviamente nulla viene realizzato in
modo assolutamente perfetto, per cui rimangono contraddizioni e sfasature
più o meno profonde, che la persona è chiamata a comporre per quanto può,
sicuramente con fatica personale, grazie alle esperienze acquisite e
valorizzate nel corso della sua esistenza.
Ora, se è vero che i tratti, le
attitudini, le caratteristiche di un individuo non sono materia di libera
scelta, è pur vero che i fattori personale possono essere influenzati
grandemente in positivo o in negativo dal processo di autodeterminazione e
dalla capacità di autocontrollo.
Perchè si possa avere un uomo
maturo occorre che le forze affettive si integrino pienamente con la
ragione, in modo che questa possa efficacemente contribuire al
raggiungimento di una armonia personale.
Sarà possibile allora adattarsi a
determinate condizioni e responsabilità, avere la capacità di cooperare con
gli altri nel miglior modo possibile, mantenendo serenamente fiducia nelle
proprie risorse personali da valorizzare per il bene comune.
Sono una frana, Signore,
ma ti amo,
ti amo nell'unico modo in cui so
amare.
Sono ormai anni che sono uscito
dalle tue mani,
forse presto, chissà..., verrà il
giorno che tornerò da Te...
La mia anfora è vuota, i miei
fiori
appassiti e scoloriti,
solo il mio cuore è intatto...
Mi spaventa la mia povertà
ma la tua tenerezza mi consola.
Sto davanti a Te come un vaso
spezzato,
però, con il mio stesso fango
puoi farne un altro a tuo
gusto...
Signore, accetta l'offerta di
questa sera...
La mia vita, come un flauto, è
piena di buchi...
ma prendila nelle tue mani
divine.
La tua musica passi attraverso me
e giunga
ai miei fratelli uomini, diventi
per loro ritmo e melodia
che accompagni i loro passi,
semplice allegria nel loro
faticoso cammino.
Amen.
Buon cammino !
Settimo :
La vita spirituale è nella
sua essenza una vita di crescita, di sviluppo e di evoluzione.
Ma la grazia che agisce non
toglie l’iniziativa all’individuo e non annienta la sua personalità.
Ora, cercare di maturare e
aiutare gli altri a raggiungere una più completa armonia, significa
collaborare con la grazia per costruire l’edificio spirituale dell’uomo.
Cercare di realizzare la
maturità umana dell’individuo vuol dire mettere le basi che rendono
possibile anche la sua maturità spirituale.
Nella misura in cui l’uomo è
capace di fare in un modo responsabile le sue scelte, egli si trova
nella condizione di poter realizzare la migliore collaborazione alla
grazia che agisce in lui come aiuto dall’alto.
Secondo la visione biblica il
cristiano non è mai un arrivato (Fil 3,12), ma nella sua corsa in avanti
aspira incessantemente a raggiungere in virtù dello Spirito Santo la
"sua" pienezza umana e spirituale.
Di fronte a sé il cristiano
trova il Cristo modello perfetto e via vivente per accedere alla
realizzazione e al compimento della volontà di Dio nella sua esistenza
concreta di ogni giorno.
Donami la tua grazia,
Signore.
Donami la tua grazia,
Signore, perchè io non dia eccessivo valore alle cose del mondo
e fissi soprattutto in te il
mio pensiero
senza dare ascolto alle
mutevoli voci degli uomini.
Perchè pensi a Dio con
letizia;
perchè sempre chieda il suo
aiuto;
perchè cerchi in Dio il mio
conforto;
perchè tutti i miei sforzi
siano rivolti ad amarlo.
Perchè io sia cosciente della
mia pochezza
e sinceramente riconosca i
miei peccati.
Perchè proceda per la via
stretta che conduce alla vita;
perchè porti la croce con
Cristo
e pensi incessantemente alla
Passione che Cristo ha sofferto per me.
Perchè di cuore lo ringrazi
dei suoi benefici.
Perchè possa fare buon uso
del tempo, dono di Dio,
e vivere ogni momento della
giornata con la consapevolezza
che tutto si svolge sotto il
suo sguardo d'amore.
Solo così troverò la forza di
pensare e di agire facendo del mio meglio,
a lode della sua gloria.
Amen.
Buon cammino !
Ottavo :
L’intensa partecipazione alla vita della
comunità cristiana, celebrazioni, preghiera, l’impatto con il quotidiano
e l’apertura alle sue esigenze, l’assimilazione progressiva della Parola
di Dio e degli atteggiamenti evangelici, conducono gradualmente alla
maturità cristiana, contrassegnata da più profonda armonia della
personalità, dal saper fare dono di sé, dalla piena coscienza di precise
responsabilità nella convivenza sociale.
Come nella crescita fisica e psicologica
questo periodo coincide con le crisi più profonde e sconvolgenti.
L’età matura è contrassegnata da questa
particolare condizione: l’uomo prende coscienza della frequente sua
debolezza, dell’insicurezza provocata dalla constatazione di fallimenti,
pur nel proseguimento del suo cammino.
A questo punto è assolutamente necessario
decidersi definitivamente per Dio e integrare le esperienze negative in
una superiore sintesi unitaria.
Tutto questo perché, fin che procediamo in
questa nostra esperienza di vita umana, nulla è garantito, mai possiamo
avere la certezza di non sbagliare, di non commettere veramente nessun
peccato, e tuttavia mai siamo abbandonati a noi stessi.
Abbiamo assolutamente bisogno di sentirci
bisognosi della misericordia di Dio e di chiedere costantemente il suo
indispensabile aiuto.
Solo così, pur nella constatazione della
nostra miseria possiamo custodire con forza nel nostro cuore una
invincibile speranza, la certezza che il Signore cammina con noi e mai
siamo soli e abbandonati a noi stessi.
PREGHIERA A GESU'
Cristo, immagine radiosa del Padre,
principe della pace, che riconcili l'uomo
con Dio,
Parola eterna divenuta carne,
e carne divinizzata nell'incontro sponsale,
in Te soltanto abbracceremo Dio.
Tu che ti sei fatto piccolo
per lasciarti afferrare dalla sete
della nostra conoscenza e del nostro amore,
donaci di cercarTi con desiderio,
di credere in Te nell'oscurità della fede,
di aspettarTi ancora nell'ardente speranza,
di amarTi nella libertà e nella gioia del
cuore.
Fà che non ci lasciamo vincere
dalla potenza delle tenebre,
sedurre dallo scintillio di ciò che passa.
Donaci perciò il tuo Spirito,
che diventi Egli stesso in noi desiderio e
fede,
speranza e umile amore.
Allora Ti cercheremo, Signore, nella notte,
vigileremo per Te in ogni tempo,
e i giorni della nostra vita mortale
diventeranno come splendida aurora,
in cui Tu verrai, stella chiara del mattino,
per essere finalmente per noi il Sole che
non conosce tramonto.
Amen.
Buon
cammino !
Nono :
In ogni caso anche il
cristiano maturo non può evitare di sperimentare crisi:
crisi del silenzio di Dio di
fronte all’avanzare del male nel mondo (cf. Salmo 42,10-11; 73,2-14),
crisi di speranza dinanzi alle realtà angosciose del dolore e della
morte; crisi di significato della vita di fronte all’esistenza di
ostacoli senza limite alla buona volontà di chi compie scelte
autenticamente cristiane…
Ma la suprema umiliazione è
questa: il santo grida verso il cielo e il cielo non risponde.
Ed è cosa comune, pur per un
sincero credente, provare aridità spirituale e sentirsi abbandonato e
completamente solo.
Ma si tratta di una prova,
spesso lunga e dolorosa, che però ad un certo punto viene risolta,
grazie alla perseveranza e all’aiuto dall’alto.
Dio non ha mai fretta: sa
attendere, sa aspettare il momento favorevole, attivando gradualmente le
condizioni che rendono possibile il nostro incontro con Lui.
Così il tempo che viviamo è
fondamentalmente "attesa" di ulteriori doni di Dio, fatti, momenti,
situazioni che ci fanno crescere nella nostra maturità umana e
spirituale.
Questa attesa non è mai un
tempo vuoto, quasi inutile, ma un tempo "prezioso" che favorisce la
nostra purificazione, la nostra presa di coscienza della nostra realtà
di creature amate immensamente da Dio che "per noi" si è offerto sulla
croce.
Così i problemi, la
sofferenza fisica e spirituale, il dolore, come anche le gioie semplici,
sincere, anche intense, tutto questo ci affina, ci plasma pur
"consumandoci", ma ci permette di liberarci anche da tutto ciò che è
inutile, che non ci serve, anzi costituisce ostacolo.
Abbiamo bisogno di rimanere,
nella nostra condizione spirituale, come "la lampada che si consuma
senza rumore davanti al tabernacolo" e con la sua luce si "offre"
completamente per la gloria di Dio.
Dio sa, e lo sa solo Lui,
come accogliere l’offerta di noi stessi e permettere che "rimaniamo" nel
suo Amore.
Questa è la nostra speranza !
Abbiamo bisogno tuttavia di passare attraverso la prova
dell’accettazione fiduciosa del presente, accolto come espressione della
sua volontà su di noi.
E se nelle mille piccole
decisioni quotidiane scegliamo Lui, ci sentiamo davvero sempre più figli
d’un Padre pieno di amore, che vuole il nostro bene e veglia sulla
nostra vita…. fino al punto di scoprire in questa presenza Colui che
solo può appagare la nostra profonda esigenza di pace e di gioia
interiore, che costituisce un anticipo della felicità futura alla quale
siamo chiamati dall’immenso amore di Dio per noi.
Ed è assolutamente vero che
questo movimento, questo cammino spirituale è imprevedibile e
assolutamente personale.
Questa strada non può essere
tracciata una volta per tutte, e dobbiamo vivere ogni giorno sempre
ricominciando. Ma il Signore cammina con noi.
RESTA CON NOI, SIGNORE !
Resta con noi, Signore !
Tu che vieni come luce
per accompagnarci
lungo un cammino
di fatica e di speranza.
Resta con noi, Signore,
quando i dubbi contro la fede
ci assalgono e lo
scoraggiamento
atterra la nostra speranza.
Quando l'indifferenza
raffredda il nostro amore,
e la tentazione
sembra troppo forte.
Quando qualcuno
deride la nostra fiducia,
e le nostre giornate
sono piene di distrazioni.
Quando la sconfitta
ci coglie di sorpresa
e la debolezza invade ogni
desiderio.
Quando ci troviamo soli,
abbandonati da tutti, e il
dolore
ci porta alle lacrime
disperate.
Nella gioia e nel dolore,
nella vita e nella morte,
resta con noi, Signore !
Amen.
Buon
cammino !
F i n e
Fonte : www.cantalleluia.net
, sito web a cura di Padre Claudio Traverso .
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