martedì 23 luglio 2019

DAL PANE ALL'OSTIA a cura di Marisa Russo



DAL PANE ALL'OSTIA
a cura di Marisa Russo
 

COMUNE di SALUDECIO (RIMINI)
CASA DI SPIRITUALITA’ “DON DOMENICO MASI”
 
MOSTRA ARTISTICA “PANE:LIEVITAZIONE/ELEVAZIONE”

“DALLA SACRALITA’ DEL QUOTIDIANO AL TRASCENDENTE”




Ostia offerta da Gesù Risorto , di Vittoria Donadio

 

Nel suggestivo Borgo di Saludecio, sulla collina che si affaccia sul mare Adriatico, la Casa di Spiritualità “Don Domenico Masi”, con il caldo rosa delle pareti accoglie ed avvolge con tenerezza, realizzando il più profondo significato simbolico di questo colore, fusione del rosso dell’ardore dell’amore con il bianco della fede. Le volte, con i loro giochi di archi, favoriscono la concentrazione delle energie, mentre il pozzo del chiostro richiama alle profonde verità da riportare alla luce!!!
Suor Lucia, con il suo dolce sguardo ed il suo sorriso comunicativo, realizza il senso profondo dell’accoglienza alla “mensa”, che è condivisione nell’armonia di materia e spirito, dove anche la bellezza di ciò che è presentato ha un ruolo fondamentale, dono di Dio, mezzo per elevare verso una purificazione agognata e creduta. Come il Suo nome annuncia, Lucia, esalta la nostra vista con la cura del particolare, forme e colori, anche nelle pietanze da Lei preparate, contribuiscono al gaudio generale.
Suadente musica sacra si diffonde nell’ambiente, o delle pure voci delle suore, che si intersecano con quelle degli uccelli che sostano nel verde habitat, o della filodiffusione. Fermi gli orologi a pendolo….. un soggiorno al di là del tempo, che non si può dimenticare!.
A Saludecio, ormai famoso per le sue tante pareti esterne artisticamente dipinte, per i Murales ARPERC sulle “INVENZIONI DELL’800”, nella Torre Civica, per il Comune, con il Patrocinio della Provincia di Rimini, per il Saluserbe, è stata presentata un’interessante iniziativa che. richiamando alla gastronomia salutare ed ai poteri delle erbe, ha affrontato il tema dal pane all’ostia, quale essenzialità materiale e spirituale.
“IL PANE: LIEVITAZIONE ED ELEVAZIONE” il titolo della Mostra d’Arte Pittorica Arperc. Ho voluto prendere spunto dall’elemento pane per richiamare alla sacralità del suo valore simbolico spesso richiamato nel Vangelo - ha affermato MARISA RUSSO ideatrice e curatrice della Mostra-. Già l’uso del lievito per il pane quotidiano indica un’elevazione, un innalzarsi della materia, un espandersi, nella ricerca di spazio appagante, tra sofferenze e costrizioni esistenziali”. Salendo nella Torre Civica, cambiando i profumi, le musiche ed il colore della scenografia di base, dal rosso al sacro giallo, sino a giungere al celeste del Cielo dipinti di angeli (realizzati dalle artiste Maria Petraccone e Vittoria Donadio) conducevano ad un’elevazione, sino a giungere a Betlemme, etimologicamente “Casa del Pane”.
Rappresentata quindi la Grotta con la Sacra Famiglia (artista Teresa Bisogno), ovvero la Nascita di Gesù, “il Pane della vita”, “il Pane disceso dal Cielo”. Al termine, una suggestiva installazione rappresentava, due teli dipinti, in orizzontale, Cristo Crocefisso, “il Pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,35.41.51), (artisti Michele Giglio e Rita Lepore) quindi, in verticale, la luminosa Ostia offerta da Gesù risorto (di Vittoria Donadio), Pane di Vita Eterna (!! Offerti “Panini per il corpo e per l’anima”, ovvero “farciti” di frasi che richiamavano al cammino spirituale, sempre adoperando come simbolo il pane!!
Non sono mancate opere rappresentative dell’Olmo, detto “Pan di Maggiolino”, caro agli abitanti di Saludecio, poichè ha un ruolo importante nella biografia del locale Beato Amato Ronconi, albero considerato nel passato propiziatorio. 
E’ stata una Mostra simbolica, che, partendo da un elemento così essenziale e semplice, ha condotto in discorsi importanti di richiamo spirituale. Tantissimi gli attenti visitatori.  Saludecio, con la sua atmosfera, ha favorito la realizzazione dell’evento. Un paese da visitare, la Casa di Spiritualità un luogo dove ritrovare sé stessi!!










Fonte : Articolo pubblicato sul periodico religioso “Il Ramoscello d’Ulivo” edito a Cattolica (Rimini)










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