mercoledì 24 luglio 2019

ETICA CRISTIANA E SECOLARIZZAZIONE, di Lucia Cecca



ETICA CRISTIANA E SECOLARIZZAZIONE
 
di Lucia Cecca
 
 


Il confronto tra etica Cristiana e la secolarizzazione è un tema inevitabile nell’attuale clima culturale.
Si vuole rileggere la rivelazione in chiave umana o umanizzata . Le radici di questo processo vanno ricercate in ambiente protestante vedi in particolare Rudolf Bultmann con la teoria della demitizzazione ma è Dietrich Bonhoeffer l’autore a cui si ispirano tutti gli altri.
Queste sono le sue parole: il tempo in cui si poteva dire tutto agli uomini con le parole o parole pie è passato.
E’ passato il tempo dell’interiorità e della coscienza, proprio il tempo della religione, ed è la fine della metafisica.
L’uomo secolarizzato è l’uomo pienamente responsabile di sé e del mondo, il mondo è autonomo e interamente affidato all’uomo ed alla sua responsabilità.
L’uomo ed il cosmo hanno una storia di cui essi sono protagonisti e nello stesso tempo l’origine e lo scopo.
Il legame religioso, metafisico, numinoso era un impedimento ed un limite alla responsabilità ed alla libera iniziativa dell’uomo nella storia e nella natura .
L’abolizione di questo legame e di questo limite costituisce il processo della secolarizzazione.
L’uomo ed il mondo diventano insieme totalità compiuta in sé in cui l’uomo è il polo principale mentre il mondo è il polo subordinato: I due poli costituiscono la storia nuova.
La conquista della scienza ha creato una mentalità, una cultura, un modo di percepirsi di esprimersi di comportarsi nuovo nell’uomo. Alla rivoluzione copernicana si è accompagnata una rivoluzione culturale religiosa. E’ l’uomo che da significato a tutto mentre cercare il significato oltre è riconoscere il legame metafisico religioso, riconoscere il carattere sacro del mondo e dell’uomo significa una realtà trascendente assoluta.
Mettere in relazione l’uomo con Dio, principio supremo realtà superiore all’uomo ed al mondo, tutto ciò che l’uomo è come corpo ed anima come temporale e finito lo è in funzione di questa relazione. Dio che ci ha creato ci ha impresso la sua immagine comunitaria che si inizia nell’incontro a due ma ha il suo culmine nel noi totale dell’umanità . La creazione è una chiamata all’essere, un dialogo con tutta l’esistenza. Tale dialogo si amplia nella rivelazione soprannaturale nella quale l’uomo sa di essere un ascoltatore ed un dialogante che può dire tu a Dio. Tutto questo si realizza nell’incarnazione, Dio non crea essenze ma esseri concreti , crea la stessa coscienza come forza e luce capace di rispondere al suo appello.
 
 





Fonte : scritti e appunti di Lucia Cecca, Laureata in Scienze Religiose presso la Pontificia Università Gregoriana. E-mail: lucia.cecca@maurarte.com  .  











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