Padre Claudio Traverso
EUCARISTIA CENA DEL SIGNORE
Ascoltate !
Ma se siamo distratti certo non parla. Allora bisogna mettercela tutta per l’ascolto, e l’ascolto avviene solo se c’e’ anche da parte nostra una volonta’ di comunicare veramente.
Questa volonta’ va incoraggiata e sostenuta dalle invocazioni del nostro cuore:
“Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi !”
“Signore, aumenta la mia fede !”
“Signore, insegnami a pregare !”
“Parla o Signore, che il tuo servo ti ascolta ! Tu solo hai parole di vita !”
Poi dobbiamo provare e riprovare con fiducia…. L’incontro avverra’ sicuramente”.
Questa e’ la prova dell’amicizia che vogliamo rafforzare sempre di piu’ con nostro Signore. E manteniamo vivo il senso dell’attesa, sostenuta da una disponibilita’ generosa e costante.
Cosi’ io cerco di eliminare gli ostacoli che certamente sono dentro di me, perche’ Lui possa parlare: carita’, doveri, distacco dal male sono il mio banco di prova per favorire l’avvio del mio dialogo di fiduciosa, forte amicizia con Lui.
Nella Santa Eucaristia Lui si dona a noi con immenso amore e umilta’.
Quando si parla dell’umilta’ di Gesu’, non ci si riferisce certo a una qualita’ di cui Gesu’ sarebbe venuto a darci l’esempio, bensi’ a un vero e proprio cammino di salvezza.
Si tratta del cammino pasquale, al quale ogni cristiano e’ chiamato, dietro a Gesu’. Per nostro Signore tale cammino e’ stato quello dalle prime tentazioni nel deserto fino al loro culmine nell’orto del Getzemani, e sulla croce.
Allo stesso modo, anche per i suoi discepoli il cammino sara’ segnato dalla tentazione, che nessuno puo’ evitare, ma che costituisce per la misericordia di Dio l’unica via di salvezza.
Si racconta che un giorno S. Antonio Abate, uscendo dal suo eremo, vide tutte le tentazioni del diavolo gettate come un’immensa rete sulla terra. Emise un gemito di spavento e grido’: “Mio Dio, chi dunque potra’ essere salvato?”. E una voce gli rispose dal cielo: “L’umilta’!”.
Cio’ che avviene al cuore della tentazione, Gesu’ l’ha indicato ai suoi apostoli in quelle poche parole pronunciate nel momento in cui egli stesso, triste fino alla morte, era in preda alla sua tentazione decisiva: “Lo spirito e’ pronto, ma la carne e’ debole; vegliate e pregate per non cadere in tentazione” (Mt 26,41). Percepire la nostra debolezza e allo stesso tempo l’aiuto di Dio, questo e’ assolutamente l’atteggiamento che ci serve.
“Prendete e bevetene tutti, questo e’ il calice del mio sangue….”
Gesu’ invita ad entrare nella sua passione e ce ne da’ la forza. Lo facciamo insieme per avere la forza anche dagli altri; quel che non sappiamo fare da soli, sappiamo farlo uniti a tutti gli altri. Per questo la Santa Eucaristia e’ un momento comunitario da vivere intensamente con i fratelli.
Ma la verifica e’ dopo, all’uscita dalla chiesa: alla prima contraddizione della giornata capiro’ se ho veramente scelto di soffrire con Lui o se ho compiuto un gesto soltanto formale, senza reali conseguenze nella mia vita.
Fonte : http://www.cantalleluia.net
, website a cura di Padre Claudio Traverso .
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