martedì 23 luglio 2019

EUCARISTIA CENA DEL SIGNORE Se tu conoscessi il dono di Dio... , di padre Claudio Traverso



Padre Claudio Traverso

EUCARISTIA CENA DEL SIGNORE

EUCARISTIA, CENA DEL SIGNORE
Umilta’ e misericordia di Dio.
 
Se tu conoscessi il dono di Dio...

 
“Gesu’ disse alla Samaritana: …se tu conoscessi il dono di Dio…” (Gv 4,10)
 

Nostro Signore ha istituito la Santa Eucaristia affinche’ il nostro amore possa essere perfetto e completo, perche’ e’ nella Santa Cena che Egli si unisce completamente a tutto il nostro essere, ed e’ li’ che l’amiamo perfettamente perche’ lo possediamo tale quale e’ (cf. S. Giuliano Eymard).
Ma noi non abbiamo ancora abbastanza fede nella potenza salvifica dell’Eucaristia. C’e’ una malattia spirituale che l’Eucaristia non potrebbe guarire ?
L’Eucaristia ha autentici poteri contro il peccato, ha una infinita potenza guaritrice, ma questa potenza non e’ efficace senza la nostra piena e totale, amorosa collaborazione.
L’ha garantito Gesu’: “E’ il mio corpo… mangiatene tutti! (guarisce tutti)… Bevetene tutti ! Questo e’ il sangue della nuova ed eterna alleanza, sparso per la remissione dei peccati (sparso per annientare il peccato)”.
Ma ci vuole fede: la fede e’ dono ed e’ sforzo, ricerca, desiderio sincero…
Nella notte in cui fu tradito, Egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli….
Gesu’ e’ l’amore invincibile, l’amore insuperabile, nessuna ingratitudine umana lo puo’ condizionare o fermare.
Il dono piu’ grande dell’amore, l’Eucaristia, ha voluto nascere nella notte piu’ perfida della storia umana.
L’Eucaristia, Gesu’ la istituisce nel contesto di un pasto, nella Cena del Signore, dice Paolo (1 Cor 11,20).
Gli Apostoli sono raccolti intorno ad un tavolo: e’ un contesto di amicizia, di calore, di intimita’.   …“Avendo amato i suoi, li amo’ sino alla fine…”
Gesu’ da’ l’Eucaristia, il dono totale e definitivo di se stesso, chiedendo all’uomo tutto quello che puo’ dare lui nella sua piccolezza, nei suoi limiti.
La parte dell’uomo e’ ben trascurabile nel dono dell’Eucaristia, ma Gesu’ vuole che ci sia: dammi quello che puoi e io ti daro’ me stesso !
“Rese grazie con la preghiera di benedizione…” L’Eucaristia nasce nel segno della gratitudine. Gesu’ dice Lui il primo grazie, sperando che l’uomo continui e ringrazi anche lui e accolga nell’Eucaristia l’invito ad un grazie perenne…
“Lo spezzo’, lo diede…” Spezzare e dare indica condivisione, amicizia…
Gesu’ compie il suo servizio di amore verso i Dodici e poi verso tutti, perche’ quel boccone che da’ non e’ piu’ pane, e’ la sua carne, e’ tutto se stesso, perche’ la sua vita entri in ognuno.
Si potrebbe affermare che ogni parola, ogni piu’ piccolo gesto di Gesu’ rivelano il suo amore infinito.
“Prendete e mangiate…” significa nutritevene, fatelo vostro, assimilate…
Assimilare la persona di Cristo, farla calare in me, impossessarmene cosi’ completamente da farla diventare parte di me stesso: la persona divina che si fonda con una persona fragile, di peccato. Che mistero di amore immenso !
“Offerto in sacrificio per voi…” Siamo al Calvario, siamo all’immolazione di Cristo sulla croce. Gesu’ ha accettato la morte per noi, ha accolto l’annientamento completo e ce ne fa dono… e ci invita ad “entrare” nella sua passione. Siamo tutti invitati ad uscire dall’indifferenza, dalla freddezza, per capire l’amore che si immola per me, e lasciarci prendere, commuovere profondamente: questa deve essere la nostra risposta d’amore.
Cristo mi dice: mi sono fatto dono, fatti dono anche tu ! Io mi sono fatto dono per dare a te la forza di essere dono.
Dice Karl Rahner:
“I discepoli prendono e vengono presi, mangiano e vengono assimilati a Gesu’, vengono presi dalla potenza riconciliatrice dell’obbedienza e dell’amore al Signore. Vengono presi dalla sua morte, che genera la vita.
Gesu’ si offre a noi e ci assume in se’ mentre noi lo riceviamo. Solo una cosa ci viene richiesta: l’amen della nostra fede, pieno di amore all’azione del Signore in noi”.
 
 
 



Fonte : http://www.cantalleluia.net  ,  website a cura di Padre Claudio Traverso .












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