Padre Claudio Traverso
LA PREGHIERA
“Signore, insegnaci a pregare”. Così i
discepoli dicevano a Gesù, riconoscendo in tal modo di non saper pregare con
le proprie forze. Essi avevano necessità di imparare.
Imparare a pregare:
infatti pregare non significa semplicemente dare sfogo al proprio cuore, ma
piuttosto procedere nel cammino verso Dio e parlare con Lui, sia che il nostro
cuore sia traboccante oppure vuoto. Ma per trovare questa strada non bastano le
risorse umane ed è necessario Gesù Cristo.
Se infatti Gesù ci
coinvolge nella sua preghiera, se ci consente di pregare con Lui, se ci fa
percorrere in Sua compagnia il cammino verso Dio, allora avremo finalmente
trovato il modo di realizzare questo nostro desiderio. Ed è proprio questo che
Gesù Cristo vuole: vuol pregare con noi, e noi partecipiamo alla sua preghiera.
Perciò possiamo avere la certezza e la gioia che Dio ci presta ascolto.
Ed è corretta la
nostra preghiera se tutta la nostra volontà, tutto il nostro cuore fa tutt’uno
con la preghiera di Cristo. Solo in Gesù Cristo possiamo pregare e con lui
saremo esauditi anche noi.
Un momento di
preparazione per disporsi in modo calmo e rilassato in ascolto del Signore è
sempre utile prima di iniziare a pregare: diventa indispensabile se ci si vuol
predisporre alla contemplazione. Il controllo della propria mente sfuggirà molte
volte e torneranno alla memoria ricordi e preoccupazioni: non importa, impariamo
a lasciarli andare via uno per uno, come palloncini che, sfuggiti dalle mani, si
allontanano verso il cielo…
“Colui che si
esercita progressivamente in questa sospensione mentale sentirà calma attorno a
sé e il contatto con il Signore risulterà molto più facile e piacevole di quanto
si creda. E così, senza rendersene conto, incontrerà se stesso già entrato in
una profonda relazione in quiete e raccoglimento”
Se è vero che la presenza di Dio è sempre oscura, quando
ci si dispone con tutta la propria fede e il proprio amore di fronte al Signore
si amplifica la certezza della sua Presenza. E’ come quando stiamo, in una notte
oscura, insieme ad una persona: non ci vediamo, non ci tocchiamo, siamo in
assoluto silenzio guardando le stelle, ma “sentiamo” vivamente la sua presenza,
sappiamo che c’è.
La recitazione lenta dei Salmi o di qualche versetto delle
Scritture può essere utile per “far presente” il Signore: in questo modo
prepariamo il terreno, manifestiamo la nostra volontà di fare tutto il possibile
per cercare il Volto di Dio, nella consapevolezza che ogni orazione è dono di
Dio.
Ora l’anima è
pronta: si è liberata per quanto possibile dei propri pensieri, è imbevuta della
Parola di Dio e, confidando nell’azione dello Spirito Santo, attende che il
Padre riempia il buio della sua solitudine con la luce della sua presenza. Siamo
creati a sua immagine e somiglianza e portiamo dentro di noi, in quella regione
di confine fra l’uomo e Dio che è l’anima, il suo Volto: è lì, nella nostra
intimità, che dobbiamo andare se vogliamo contemplare il nostro Creatore, se
vogliamo metterci in relazione d’affetto con Lui con stupore e gioia:
Tu, Signore, sei in
me e quasi non ci posso credere !
N.B.:
Per un approfondimento dell'argomento "PREGHIERA" nel mio sito consultare nella
sezione "Progetto educativo - Vocazione - Missione" le due serie: "PREGARE E'
AMARE" e "APPUNTI PER UNA SCUOLA DI PREGHIERA"
http://www.cantalleluia.net
Buon cammino !
Padre Claudio
Fonte : http://www.cantalleluia.net
, website a cura di Padre Claudio Traverso .
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