L'ASSUNTA
di Clara Antoniani Di Gennaro
L'8 dicembre 1951 Pio XII circondato dai cardinali
"ex cattedra" con voce chiara afferma : " Maria è assunta in Cielo , Alleluia !
".
In quel momento , cosa veramente straordinaria, per
una particolare congiunzione astronomica potemmo vedere sulla cupola di San
Pietro contemporaneamente il sole e la luna.
Maria dunque non è rimasta nella tomba ma ha avuto
la glorificazione immediata in anima e corpo e si definisce così il dogma
dell'Assunzione come Pio XII aveva già chiarito nella bolla " Munificientissimus
" del 1-11-1950.
Già in Oriente nel secolo VI si celebrava la festa
della " Assunzione " detta della " Dormizione " o della " Migrazione " di Maria,
prima in Alessandria poi a Gerusalemme, poi in Francia e infine a Roma
introdotta dalla fede nella tradizione, fin dai primi secoli, dai Padri come
Sant'Agostino e dal popolo cristiano la cui fonte è sempre Gen. 3,14 per cui se
Maria contribuì alla vittoria sul peccato : " Porrò inimicizia tra te e la donna
" (Gen. 3,15) contribuì anche a quella sulla morte che come dice il libro della
Sapienza (2, 23-24) " Dio ha creato l'uomo per l'immortalità... ma la morte è
entrata nel mondo per invidia del diavolo ".
L'Assunzione di Maria in Cielo è un principio
conseguente al primo grande privilegio quello di essere stata concepita
immacolata, come Ella stessa rivelò apparendo a Lourdes alla Bernadet, esigenza
questa per potere essere madre del Cristo venturo a cui non avrebbe potuto
trasmettere una carne inquinata dal peccato dei progenitori.
Maria quindi è stata anche Lei redenta per i meriti
del Figlio ma con " liberazione preventiva " al momento del concepimento per cui
Le furono accordati anche il privilegio della " perpetua verginità " e quello
della " Assunzione " in Cielo.
Il Figlio era asceso, ma Ella creatura, anche se del
tutto singolare, non aveva questo potere e fu assunta in Cielo.
Perché meravigliarsi? Niente è impossibile a Dio e
come il teologo scozzese Duns Scoto, " il dottor sottile " disse : " Deus potuit,
voluit, ergo fecit ".
La nostra Madre celeste , Madre nell' "ordine della
grazia" (L.G. 61) mediatrice tra Dio e l'umanità, con funzione certo subordinata
a quella del Figlio, a cui Cristo morente ci ha affidati, ci ama , ci guarda dal
Cielo, e se glielo chiediamo ci prende per mano e ci conduce e ci aspetta.
Il culto che Le dobbiamo non è adorazione che è
dovuta solo a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo , né dulìa, dovuta ai santi, ma
è di " iperdulìa" culto speciale iniziato dopo il Concilio di Efeso che definì
Maria " Madre di Dio " perché Maria è una creatura singolare, la più alta e la
più vicina a noi ma non è persona divina.
Rivolgiamoci a Lei sempre con amore filiale e con
tanta fiducia e in maniera particolare il 15 agosto giorno in cui, ho inteso
dire più volte dalla devozione popolare, come dagli anziani della "Casa di
riposo" di Cava de' Tirreni (Salerno), Ella libera molte creature dallo stato di
Purgatorio per far sì che possano contemplare la " Visione Beatifica "
appagamento ultimo di ogni nostro desiderio.
Fonte : scritti e
appunti della teologa Clara Antoniani Di Gennaro .
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