martedì 23 luglio 2019

LUCI NEL BUIO, OMAGGIO A MARIA, di padre Claudio Traverso



Padre Claudio Traverso
 


LUCI NEL BUIO
OMAGGIO A MARIA

 

I Vangeli ci presentano Maria la Madre di Gesù nell'ordinarietà e nella concretezza della vita quotidiana.
A parte l'annuncio dell'angelo (Lc 1,26-38), il miracoloso non appare nella sua vicenda, che rimane espressione della realtà degli ambienti popolari palestinesi e scandita dagli appuntamenti propri della condizione umana.
Maria è descritta come donna del popolo di povere origini, partecipe agli eventi gioiosi o tristi della vita quotidiana del suo tempo: si fidanza, diventa madre, visita una parente anziana, compie i pellegrinaggi a Gerusalemme, è presente ad una festa di nozze come pure alla morte atroce del figlio, è inserita nel clan famigliare e nella comunità apostolica. E' una donna vera che sa riflettere e parlare, ascoltare o prendere l'iniziativa, piangere o gioire...
Tutto questo fa di Maria una persona concreta.
Con Luca, Maria entra in piena luce; è lei che, alle origini del vangelo, occupa il primo posto; è lei che, alla nascita della Chiesa, partecipa con i discepoli alla preghiera nel cenacolo (Atti, 1,14). Infine Giovanni inquadra la vita pubblica di Gesù tra due scene mariane (Gv 2,1-12; 19,25ss): a Cana come sul Calvario, Gesù definisce con autorità la funzione di Maria dapprima come fedele, poi come madre dei suoi discepoli.
A tutti i livelli della tradizione evangelica, Maria è innanzitutto "la madre di Gesù".
Nell'Annunciazione c'è stato un intervento personale di Dio nella storia, riguardante la Vergine, in ordine all'incarnazione del Verbo di Dio. La Vergine è stata chiamata alla collaborazione più alta, con tutto il suo essere. Il Verbo si è fatto carne quando essa, spinta dalla luce e dalla forza dello Spirito, si è offerta con piena disponibilità alla parola e al disegno di Dio.
Ancora in Luca, durante la vita pubblica il ruolo materno di Maria si esprime nella ricerca del Figlio e nell'ascolto della sua parola, che invita a dare il primato ai rapporti di fede e di adesione alla volontà di Dio: la madre diviene discepola (cf. Lc 8,19-20; 11,28).
Dall'insieme degli autori del Nuovo Testamento emerge in quale onore fosse tenuta Maria nella primitiva comunità cristiana: se la vita cristiana è apertura al regno di Dio, Maria è la vergine povera che si apre ad esso totalmente e in modo esemplare, è la credente che partecipa alla vicenda salvatrice del Signore in un cammino di fedeltà, ascolto e perseveranza; Maria è la prima creatura su cui si effonde lo Spirito Santo per farla operare con cuore nuovo e spingerla alla testimonianza di Cristo e alla lode per gli interventi di Dio nella storia (cf. Magnificat).
Tutti questi sono germi di uno sviluppo che la tradizione attuerà lungo i secoli, fino alle espressioni del Concilio Vaticano II, riguardo alla Beata Vergine Maria, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa, nella costituzione Lumen Gentium al cap. VIII°:
"Volendo Dio misericordiosissimo e sapientissimo compiere la redenzione del mondo, quando venne la pienezza del tempo, mandò il suo Figlio, nato da una donna... per fare di noi dei figli adottivi (Gal 4,4-5)... Questo divino mistero di salvezza ci è rivelato e si continua nella Chiesa, che il Signore ha costituita quale suo corpo e nella quale i fedeli, aderendo a Cristo capo e in comunione con tutti i suoi santi, devono pure venerare la memoria innanzi tutto della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo (LG 52)".
 

 


Fonte : http://www.cantalleluia.net  ,  website a cura di Padre Claudio Traverso .












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