PAGINE SCELTE
di Antonia Chimenti
PAGINE SCELTE DA GEORGES
BERNANOS ( Diario di un curato di campagna, Ed. Plon)
Traduzione di Antonia
Chimenti
La noia
Mi dicevo dunque che il mondo é divorato
dalla noia.
Naturalmente si deve riflettere un po'
per rendersene conto, non si coglie con immediatezza.
E' una specie di polvere. Si va e si
viene senza vederla, la si respira, la si mangia, la si beve ed é
così sottile, così tenue che non scricchiola nemmeno sotto i denti.
Ma appena vi fermate un attimo, vi
ricopre il viso e le mani.
Vi dovete agitare senza fine per
scuotere questa pioggia di cenere.
Allora la gente si agita molto.
La riflessione
Per chiunque sia abituato alla preghiera
la riflessione é troppo spesso solamente un alibi, un modo sornione
di rassicurarsi riguardo a un progetto.
Il ragionamento lascia facilmente
nell'ombra ciò che desideriamo tener nascosto.
Il mondano che riflette calcola i suoi
vantaggi, ma che peso hanno i nostri vantaggi per noi che abbiamo
accettato, una volta per tutte, la terribile presenza del divino in
ogni istante della nostra povera vita?
A meno che non perda la fede - e che gli
resta allora - dato che non può più perderla senza rinnegarsi? - un
prete non sarebbe capace di avere in merito ai suoi interessi la
visione chiara, così diretta - si dovrebbe dire così ingenua - dei
figli del secolo.
Calcolare i nostri vantaggi, a che pro?
Non si gioca contro Dio.
L'infanzia
Da che cosa dipende il fatto che il
tempo della nostra infanzia ci appare così dolce, così luminoso?
Un bambino ha delle sofferenze come
tutti ed é, in somma, così disarmato contro il dolore, la malattia !
L'infanzia e la vecchiaia estrema
dovrebbero essere le due grandi prove dell'uomo.
Ma é dal sentimento della sua impotenza
che il bambino trae umilmente il principio stesso della gioia.
Fa riferimento a sua madre, capisci?
Presente, passato, futuro, tutta la sua
vita, la vita intera é contenuta in uno sguardo e questo sguardo é
un sorriso.
La vecchiaia e la morte
Una bambolina da quattro soldi renderà
felice una bambina per tutta una stagione, mentre un vecchio
sbadiglierà davanti a un gioco da cinquecento franchi.
Perché? Perché ha perduto lo spirito
dell'infanzia.
Ebbene Dio ha incaricato la Chiesa di
mantenere nel mondo questo spirito dell'infanzia, questa ingenuità,
questa freschezza.
Il paganesimo non era nemico della
natura, ma solo il cristianesimo l'ingrandisce, l'esalta, la colloca
alla dimensione dell'uomo, del sogno dell'uomo...
A che cosa vi servirebbe fabbricare la
vita stessa, se avete perso il senso della vita?...
L'immagine che voi date della morte
avvelena a poco a poco il pensiero dei miserabili, incupisce,
scolorisce lentamente le loro ultime gioie.
Andrà così fino a quando la vostra
industria e i vostri capitali vi permetteranno di fare del mondo una
fiera...
Ma aspettate, aspettate il primo quarto
d'ora di silenzio.
Allora sentiranno la parola - non quella
che hanno rifiutato, che diceva tranquillamente ' sono la Via, la
Verità, la Vita",- ma quella che sale dall'abisso:
" Sono la porta chiusa per sempre, la
strada senza uscita, la menzogna e la perdizione."
La Chiesa
Avrei dovuto dire al dottor Delbende
che la Chiesa non é solamente ciò che immagina - una specie di
Stato sovrano con le sue leggi, i suoi funzionari, le sue armate
- un monumento così glorioso della storia degli uomini.
Essa attraversa il tempo come una
truppa di soldati attraversa paesi sconosciuti, dove i
rifornimenti normali sono impossibili.
Essa vive sui regimi e le società
successive come le truppe sugli abitanti, giorno per giorno.
Come potrebbe restituire al Povero,
erede legittimo di Dio, un regno che non é di questo mondo?
Essa é alla ricerca del Povero,
erede legittimo di Dio, lo chiama su tutte le strade della
terra. E il Povero é sempre allo stesso posto, all'estrema punta
della cima vertiginosa, di fronte al Signore degli Abissi, che
gli ripete instancabilmente da venti secoli, con una voce
d'Angelo, con la sua voce sublime, con la sua prodigiosa voce: "
Tutto questo é vostro, se prostrati, mi adorerete".
Il Male
L'uomo é ovunque il nemico di se
stesso, un nemico segreto e sornione.
Il male seminato ovunque germina
quasi sicuramente.
Occorre invece una fortuna
miracolosa per non far soffocare il più esiguo seme di bene.
La preghiera
Ci facciamo generalmente della
preghiera un'idea così assurda!
Come osano coloro che la conoscono
poco o non la conoscono affatto, come osano parlarne con tanta
leggerezza?
Un trappista certosino lavorerà anni
per diventare un uomo di preghiera e il primo balordo pretenderà
di giudicare lo sforzo di tutta una vita !
Se la preghiera fosse realmente ciò
che pensano, una specie di chiaroscuro, il dialogo di un maniaco
con la sua ombra, o meno ancora - una vana e superstiziosa
richiesta per ottenere i beni di questo mondo - sarebbe
credibile che migliaia di esseri ritrovassero fino al loro
ultimo giorno, non dico nemmeno tante dolcezze - diffidano delle
consolazioni sensibili - ma una dura, forte e piena gioia.
Oh! certo, gli studiosi parlano di
suggestione. Non hanno mai visto questi vecchi monaci, così
riflessivi, così saggi, dal giudizio inflessibile e tuttavia
radioso di intendimento e di comprensione, di un'umanità così
tenera. Per quale miracolo questi mezzi matti, prigionieri di un
sogno, questi dormienti svegli sembrano avanzare ogni giorno di
più nella comprensione delle miserie degli altri? Strano sogno,
singolare oppio che, lungi dal ripiegare l'uomo su se stesso,
dall'isolarlo dai suoi simili, lo rende solidale con tutti,
nello spirito della carità universale!
Il perdono
Anche sulla croce, compiendo
nell'angoscia la perfezione della sua Santa Umanità, Nostro
Signore non si afferma vittima dell'ingiustizia: "Non sanno
quello che fanno". Parole comprensibili per i bambini più
piccoli, parole che si vorrebbero definire infantili, ma che i
demoni devono ripetersi da allora senza comprenderle, con uno
spavento crescente.
Mentre aspettavano il fulmine, é
come una mano innocente che chiude su di loro il pozzo
dell'abisso.
Amare se stessi
E' più facile di quanto si creda
odiare se stessi.
La grazia consiste nel dimenticarsi.
Ma se anche tutto l'orgoglio fosse
morto per noi, la grazia delle grazie sarebbe di amare umilmente
se stessi come membra sofferenti di Gesù Cristo.
SIMONE WEIL , LA FORZA DI
GRAVITA' E LA GRAZIA , ed. Routledge, New York- London, 2002
traduzione dall'Inglese di
Antonia Chimenti
Passi scelti
La gravità e la Grazia
Tutti
i moti naturali dell'anima sono retti da leggi analoghe a quelle della
gravità fisica.
La
Grazia e' l'unica eccezione.
Dobbiamo sempre aspettarci che le cose accadano in conformità con la legge
di gravità , a meno che non ci siano interventi soprannaturali.
...
generalmente ciò che ci aspettiamo dagli altri dipende dall'effetto della
gravità su noi stessi, ciò che riceviamo da loro dipende dagli effetti della
gravità su di loro.
Talvolta ( per caso) le due cose coincidono, spesso no.
Qual'é la ragione per la quale non appena un essere umano mostra che ha
bisogno di un altro ( non importa se il suo bisogno é piccolo o grande)
l'altro si allontana?
Gravità.
Non giudicare
Tutti
gli errori sono gli stessi. C'e' solo un errore:
L'incapacità di nutrirsi di luce, poiché dove la capacità di fare questo e'
stata persa, tutti gli errori sono possibili.
Vuoto e compensazione
Chiunque soffra cerca di comunicare la sua sofferenza ( sia maltrattando
qualcuno sia chiedendo la sua pietà ) per diminuirla e la riduce veramente
in questo modo.
Nel
caso di un uomo nelle più abissali profondità, per il quale nessuno ha
pietà, che e' nell'impossibilita' di maltrattare qualcuno ( se non ha
bambini o persone che lo amano) , la sua sofferenza rimane all'interno e lo
avvelena.
Questo e' categorico, come la forza di gravità.
Come
ci si può liberare?
Come
otterrà la liberazione da una forza che e' come la gravità?
La
tendenza a diffondere male intorno a se: la possiedo ancora!
Gli
esseri e le cose non sono abbastanza sacri per me.
Potessi mai non sporcare niente, anche se fossi trasformata in fango. Non
sporcare nulla, neanche col pensiero. Anche nei miei peggiori momenti non
vorrei distruggere una statua greca e un affresco di Giotto.
Perché allora qualsiasi altra cosa?
Perché, per esempio, un momento nella vita di un essere umano, che potrebbe
essere stato felice per quel momento?
Il pane soprannaturale
Per aver la forza di contemplare l'afflizione, quando siamo afflitti,
abbiamo bisogno di pane soprannaturale.
Una situazione troppo dura ci degrada ...
...l'energia prodotta dalle emozioni più elevate é limitata. Se la
situazione richiede di andare al di sotto di questo limite, dobbiamo
cadere su sentimenti più bassi ( paura, bramosia, desiderio di battere
il primato,piacere di onori esterni), che sono più ricchi di energia.
Questa limitazione é la spiegazione della retrocessione di molti.
La tragedia di coloro che , essendo stati guidati dall'amore di Dio in
una strada nella quale si deve sopportare il dolore, dopo un certo
momento raggiungono il loro limite e sono destabilizzati.
Il perdono
Un essere amato che mi delude.
Gli ho scritto. E' impossibile che non debba rispondere, dicendo ciò che
ho detto a me stesso in suo nome.
Gli uomini [gli esseri umani] ci debbono ciò che immaginiamo che ci
diano.
Dobbiamo perdonare loro questo debito.
Accettare che siano diversi dalle creature della nostra immaginazione é
un imitare la rinuncia di Dio.
Anch'io sono altro da quello che immagino di essere.
Questa consapevolezza e' perdono.
Accettare il vuoto
La tradizione ci insegna in riferimento agli dei, e l'esperienza ci
mostra riguardo agli uomini che, per necessità di natura, ogni essere
invariabilmente esercita tutto il potere di cui é capace ( Tucidide)..
Come un gas l'anima tende a riempire l'intero spazio che gli è dato. Un
gas che si é contratto lasciando il vuoto dovrebbe essere il contrario
della legge di entropia.
Non é così con il Dio dei Cristiani.
E' un Dio soprannaturale, mentre Jeovah é un Dio naturale.
Non esercitare tutto il potere a disposizione significa sopportare il
vuoto.
Ciò è contrario a tutte le leggi di natura.
Soltanto la Grazia può farlo.
La Grazia riempie spazi vuoti, ma può entrare solo quando c'é un vuoto a
riceverlo ed é la Grazia stessa che fa questo vuoto.
...
Amare la verità significa sopportare il vuoto e, come risultato,
accettare la morte.
La verità è dalla parte della morte.
L'uomo sfugge dalle leggi di questo mondo in flashes luminosi. Istanti
nei quali ogni cosa é presente, istanti di contemplazione, di pura
intuizione, di vuoto mentale, di accettazione del vuoto morale
E' attraverso questi istanti che è capace di soprannaturale.
Chiunque sopporti un momento di vuoto o riceve il pane soprannaturale o
cade.
PAGINE SCELTE DA MARIO
LUZI ( M. Luzi, Il giusto della vita, Garzanti, Milano, 1960 )
"Trascrivo, senza commento, alcune
poesie di Mario Luzi, dove compaiono figure femminili di tutte
le età. Credo che l’arte vera non abbia bisogno
d’interpretazioni. In questo caso la poesia pura parla da sé. E’
un raggio di sole che riscalda e illumina...Mi ispira
profondamente la sua maniera di vedere le cose, la riuscitissima
simbiosi fra natura, spiritualità ed arte... ". Antonia Chimenti.
Immagini di donne nello
sguardo puro del poeta Mario Luzi :
Parca - Villaggio
A
lungo si parlò di te attorno ai fuochi
dopo
le devozioni della sera
in
queste case grigie ove impassibile
il
tempo porta e scaccia volti d’uomini.
Dopo
il discorso cadde su altri ed i suoi averi,
furono matrimoni, morti, nascite,
il
mesto rituale della vita.
Qualcuno, forestiero, passò di qui e scomparve.
Io
vecchia donna in questa vecchia casa,
cucio
il passato col presente, intesso
la
tua infanzia con quella di tuo figlio
che
traversa la piazza con le rondini.
Canto notturno per le ragazze fiorentine
Lasciate il vostro peso alla terra
il
nome dentro il nostro cuore
e
volate via,
quaggiù non è vostro l’amore.
Nella
sua profondità si libra il biancore notturno
le
ore passano senz’orme
e
ovunque una dolce carità
di
voi, d’ogni bellezza parla del vostro corpo che dorme.
e
dormendo naviga senza dondolare al suo porto,
lascia consumare il suo volto
il
suo tenue colore ed il fiore
del
viso dove odoran le giovani pene, il desiderio raccolto.
Come
acque di un fiume sepolto rampollano dalla notte
le
immagini addormentate
di
voi, dei vostri occhi assenti,
senza
forma, senza calore passan sul cuore degli adolescenti.
Dalla
terra volano via gli eventi, le dolci passioni
escono dai corpi spenti,
la
povertà le illusioni,
i
sorrisi profondi delle umane consolazioni.
Noi
non amiamo che quella vanità che ci addolora,
vi
porta di ora in ora leggere
come
un lume che non si può tenere
ma
solo morirne. Come cere cadono intorno le stagioni,
e noi
andiamo con la volontà di Dio dentro al cuore
per
le strade nel lieve afrore
delle
vostre stanze socchiuse,
nell’ombra che sommerge le vostre pupille deluse.
Lasciate il vostro peso alla terra
il
nome dentro il nostro cuore
e
volate via,
quaggiù non è vostro l’amore.
Alla primavera
Dal
fondo dei mari i vascelli si faranno un’erba
per
la rondine acerba al valico dei continenti,
i
naviganti nell’oceano vuoto di venti
specchiano la faccia indurita,
i
brevi anni nel flusso dell’acqua infinita.
Scendono persuasioni calde sulla terra fiorita,
il
timore, l’umiltà della vita.
Le
mamme asciugano la loro tristezza
nelle
chiese, delle infaticate verità, di se stesse sorprese,
stanno sotto le lampade accese con la loro fanciullezza.
Le meste comari di Samprugnano
Si
cercano negli occhi
la
ragione oscura di trovarsi qui
fiori
tratti all’autunno, la forza della natura,
nel
tepore che fa rosa i volti,
pe’
diti spolti
guardano le età trascorse, il solco
d’antichi lavori e di semente senza frutto
per
l’aie e i campi sereni
dove
un giorno tenendosi per mano
correvano odorando ne’ fieni.
Tutto
è già così strano
lontano come se fluisse al di là
della
vita, in un’altra infinita
dolcezza d’esistere, più vicine
al
sole. Perde
calore in cielo l’aereo tremore,
a
intervalli cadono le messi ne’ campi gialli,
Esse
salendo a Dio
saranno nelle sue mani come un fiore
in
quelle d’una giovinetta che le ha belle.
Una poesia giovanile di Alessandro Manzoni
Se si ripercorre la produzione poetica di Alessandro Manzoni si è attratti da una lirica giovanile nella quale la purezza virginea vivifica della sua essenza una poesia d'amore dal titolo "Alla sua donna", composta quando l'autore aveva diciassette anni.
Alla sua donna
Se pien d'alto disdegno e in me securo
Alteramente io parlo e penso e scrivo
Oltre l'etate e il vil tempo in ch'io vivo,
E piacer sozzo e vano onor non curo;
Opra è tua, Donna, e del celeste e puro
Foco che nel mio petto accese il vivo
Lume de gli occhi tuoi, che mi fa schivo
Di quanto parmi, al tuo passaggio impuro.
Piacerti io voglio, nè piacer ti posso,
Fin ch'io non sia, negli atti e pensier miei,
Mondo cosi' ch'io ti somigli in parte.
Cosi' per la via alpestre io mi son mosso:
Nè volendo ritrarmene, il potrei;
Perchè non posso intralasciar d'amarte.
Se si ripercorre la produzione poetica di Alessandro Manzoni si è attratti da una lirica giovanile nella quale la purezza virginea vivifica della sua essenza una poesia d'amore dal titolo "Alla sua donna", composta quando l'autore aveva diciassette anni.
Alla sua donna
Se pien d'alto disdegno e in me securo
Alteramente io parlo e penso e scrivo
Oltre l'etate e il vil tempo in ch'io vivo,
E piacer sozzo e vano onor non curo;
Opra è tua, Donna, e del celeste e puro
Foco che nel mio petto accese il vivo
Lume de gli occhi tuoi, che mi fa schivo
Di quanto parmi, al tuo passaggio impuro.
Piacerti io voglio, nè piacer ti posso,
Fin ch'io non sia, negli atti e pensier miei,
Mondo cosi' ch'io ti somigli in parte.
Cosi' per la via alpestre io mi son mosso:
Nè volendo ritrarmene, il potrei;
Perchè non posso intralasciar d'amarte.
Aldilà delle suggestioni stilnovistiche e petrarchesche si nota quell'inclinazione dell'anima , del cuore e della mente che troveranno compimento artistico e spirituale nei capolavori dell'età matura ( Gli Inni e I promessi sposi).
C'è l'affermazione forte di una necessità di coerenza fra pensieri ed azioni che troverà anche nelle parole una fulgida ed esemplare espressione da ricordare e tramandare come antidoto a certa letteratura seminatrice di illusioni e di vana dispersione.
Il Manzoni va riletto, studiato, riproposto con convinzione ai giovani come luce per un percorso educativo che non deve mai disgiungere la ricerca della verità e di valori etici dalla realizzazione estetica.
Antonia Chimenti, 15 ottobre 2012
Fonte : pagine scelte, traduzioni e
appunti della prof.ssa Antonia Chimenti. E-mail:
a.chimenti@email.it
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