PAOLO DI TARSO - LA PRIMA
LETTERA AI CORINZI : La Sapienza di Dio
di Lucia Cecca
La prima lettera ai Corinti è la
lettera dell’approfondimento vissuto da una comunità greca particolarmente
fervente. Paolo è in diretto rapporto con Cristo ed il suo annuncio, sia come
contenuto che come modalità, si situa in un contesto di sapienza cristiana che
si contrappone alla sapienza contraria la quale risulta “non sapienza” ma
stoltezza.
Nell’Antico Testamento la vera
sapienza viene da Dio che dà all’uomo un cuore capace di discernere il bene dal
male. Il sapiente per eccellenza è l’esperto nell’arte del buon vivere, egli
vede la sapienza un po’ come le mani di Dio, pur appartenendo a Dio, queste mani
sono vicine a noi: passano sulla caotica superficie dell’essere e costruiscono
le meraviglie dell’universo che ci circonda, passano su di noi e ci danno
l’intelligenza, lo spirito, la ricchezza interiore che contraddistingue l’uomo.
Il sapiente cerca nelle realtà profonde dell’uomo e nell’orizzonte creato le
orme scintillanti del passaggio di Dio.
Paolo nel Nuovo Testamento indica la
sapienza con Cristo, figlio e Verbo di Dio, trova in questa dottrina l’esatta
preparazione di una rivelazione completa. Unito a Cristo l’uomo partecipa alla
sapienza divina e si vede introdotto nell’intimità di Dio.
La sapienza di questo mondo ha
portato al colmo la sua follia, quando gli uomini “hanno crocifisso il Signore
della gloria” (1 Cor 2,8), perciò Dio ha condannato questa sapienza che è “
terrena, animale e diabolica”. Con la croce svuotò se stesso assumendo una
condizione di servo diventando simile agli uomini. Questa solidarietà con
l’umanità ha avuto lo scopo di trasfigurare la creatura, arricchendola dei doni
divini di vita, di amore e di gloria.
La rivelazione della vera sapienza
viene in maniera diversa, non si acquista mediante sforzo umano ma per opera del
Padre. Il saggio sa interpretare la vita empirica e concreta validamente, non è
uno speculativo ma uno che sa scegliere.
Nel cristiano questa “sapienza
saggezza” presuppone una maturazione già avvenuta (1 Cor 2,6) e consiste nella
capacità di valutare momento per momento ciò che Dio vuole da noi.
La saggezza produce in chi l’accetta
mediante la fede tutto un contesto talmente alto, da rendere insostenibile il
confronto con quello che potrebbe fare qualunque forza o potenza umana. Tale
forza è una energia di carattere sovrumano collegata con la resurrezione di
Cristo che opera attivamente nel cristiano per tutta la vita.
Fonte : scritti e
appunti di Lucia Cecca, Laureata in Scienze Religiose presso la Pontificia
Università Gregoriana. E-mail:
lucia.cecca@maurarte.com
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