TORCHIARA - I RITI DI SANT’ANTUONO
INNI ALLA SACRALITA’ DI OGNI VITA
Un Santo che potrebbe essere il
Patrono del Parco del Cilento
di MARISA RUSSO
Si sono svolti a Torchiara i riti
per la ricorrenza di Sant’Antuono, così chiamato nel meridione Sant’Antonio
Abate per differenziarlo da Sant’Antonio di Padova.
Le celebrazioni della mattina del 17
gennaio hanno fatto seguito alla grande focara della sera precedente con
l’aspersione dell’acqua benedetta sottolineata da fuochi pirotecnici e
conclusasi con salsicce alla brace, tra simboli di cui abbiamo già scritto.
Nella splendida mattinata solare,
all’aperto, il nuovo parroco ha svolto gli antichi riti della benedizione non
solo delle tante persone accorse, ma anche degli animali, delle auto e del pane.
Evidenziando l’importanza anche di queste vite oltre alla presenza di cavalli,
non mancavano alcuni animali domestici, gattini e cagnolini. Giungevano in
particolare le auto nuove, che ancora non avevano ricevuto questa benedizione
annuale.
“Vicci”, ovvero panelle saporite a
forme di ciambelle, quasi monadi della vita, poggiate sui cruscotti delle auto o
tenute in mano in attesa della benedizione, sono state il simbolo principale del
pranzo di questo giorno festivo. Una benedizione che ha antiche motivazioni, ma
che sopratutto va al grano, alla vita vegetale, ed al lavoro dell’essere umano.
Si è assistiti a pane scambiato, diviso tra chi non l’aveva trovato o era giunto
in ritardo, gesti bellissimi di una sacralità da richiamo all’istituzione
dell’ostia!!
Questo Santo patrono degli animali e
dell’agricoltura, vissuto, dopo aver lasciato ogni bene materiale, a contatto
della terra, della natura, nel rispetto di ogni forma pur semplice della vita,
lo si vede come espressione di questa terra cilentana, come sua essenziale
matrice da cui poi anche svilupparsi senza stravederne il senso.
In questo paese, Torchiara, dove
abbiamo assistito al culto sentito della popolazione, che purtroppo, pur essendo
limitrofo, non fa parte del Parco Nazionale del Cilento V.di D. ed Alburni,
abbiamo sentito questo Santo, fondatore del Monachesimo, come possibile Patrono
di tale Parco, pur essendo a conoscenza di altre richieste a tal proposito.
Questa terra inoltre dovrebbe sviluppare un maggior Turismo Religioso, con un
forte richiamo ad una spiritualità che l’habitat favorisce e di cui si diffonde
sempre più la grande richiesta.
Quando il 21 gennaio 2007 giunsero a
Vibonati (Sa) le spoglie di tale Santo, che ne è il Patrono, dove furono accolte
dal Vescovo diocesano Mons. Angelo Spinillo, dal parroco del paese don Elia
Guercio e da tutti i cittadini di Vibonati e del golfo di Policastro, fu palese
il grande culto di tutti i cilentani che accorsero numerosi. Per tutto il
periodo in cui le sacre reliquie furono ospitate a Vibonati, si organizzarono
moltissime celebrazioni e manifestazioni grandemente seguite. Speriamo in un
maggior sviluppo di tali eventi che appagano l’anima, tuffano nel genio del
luogo, creano l’insieme e propongono un migliore e più idoneo stile di vita.
Articolo pubblicato in
CilentoNotizie.it (http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=10213)
MARISA RUSSO
Presidente Associazione ARPERC
ARTE PER COMUNICARE
Giornalista - Art Director
Fonte :
ASSOCIAZIONE ARTISTICA-CULTURALE
ARPERC ARTE PER COMUNICARE
Presidente Marisa Russo ,
giornalista Art Director
E-mail:
arperc@libero.it ,Tel.
0974967197-3392673347-3403170278-0815446100
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