giovedì 25 luglio 2019

UN PENSIERO SUGLI EVOLUZIONISTI , di Ugo Abate



UN PENSIERO SUGLI EVOLUZIONISTI
di Ugo  Abate




 
Evoluzionisti. Per costoro tutto l’Universo ha avuto origine in modo casuale e tutto è venuto dal nulla e da solo, senza connessione alcuna con una qualunque causa originante. Tutto si è dato da solo e da che non era nulla e non aveva nulla, all’improvviso il Nulla si è dato di incominciare ad essere e si è data la capacità anche di organizzarsi in un Universo così perfetto come lo possiamo contemplare.
Dunque: il Caso! E tutto dal nulla!
Ma come si può essere così insensati! Se solo pensassimo che una cosa così piccola, quale un qualunque capolavoro, quale una più o meno grandiosa opera umana, ci fa esclamare:” Che intelligenza, che genio deve essere stato l’Autore di questo capolavoro, che gusti deve aver avuto, che artista è l’Autore di una tale opera!” E ciò avviene per un’opera fatta da mani d’uomo, che, tra l'altro, risulta l’essere più alto nella scala degli esseri e delle cose esistenti sulla Terra! E come non si esclama, almeno allo stesso modo, e non si attribuisce ad un essere altrettanto intelligente, con almeno altrettanto gusto e genialità ed arte l’origine di quanto esiste!? Eppure l’uomo, almeno nel nostro sistema solare, è l’unico essere intelligente e razionale capace di dominare tutti gli altri esseri viventi che sono sulla Terra e che ha avuto la capacità di dare il nome ad ogni cosa esistente, animali, cose e piante, cosa che implica il possesso di un’autorità su queste stesse cose ed esseri viventi. Che poi questa autorità gli sia stata conferita da Dio ciò è di ambito della fede e non della sola ragione.
Ora, se un tale essere intelligente e libero, quale è l’uomo, non è capace di trarre dal nulla alcunché, né una pianta, né un animale, né una materia prima, non può, per esclusione logica, esservi che un essere ed una causa superiore a lui, che sia stata l’origine di quanto esiste nell’Universo Creato, una causa con una volontà superiore e con un’intelligenza superiore ad aver voluto e disposto tutto.
Il caso è frutto di tutto?
Ma il caso è superiore all’uomo o è l’uomo superiore ad esso caso, che non è che un insieme di successione di eventi non predeterminati da una chicchessia volontà?
Il caso, da se, non è capace di nulla, tanto meno di generare alcunché dal nulla stesso.
Il caso non ha una volontà in se stesso, né possiede una qualunque e benché minima intelligenza al suo interno se non le leggi della probabilità, le uniche che lo governano e lo regolano.
Può, allora, il caso tirare fuori da se stesso una qualunque cosa e dirigerla e conferire a questa un’armonia perfetta, quale quella che si può contemplare nell’Universo Creato?
E l’uomo? Nemmeno lui è causa di se stesso e di quanto lo circonda, poiché, se così fosse, seppur minimamente, potrebbe, in un qualunque momento, continuare ad esercitare il suo potere creativo e continuare a trarre dal nulla le cose.
Allora, la logica della conclusione per deduzione ed esclusione ci porta, inevitabilmente e razionalmente, a pensare a qualcuno superiore all’uomo, che abbia prima pensato e volute le cose create e poi le abbia tratte dal nulla con un atto del tutto creativo e conferite a ciascuna cosa la sua proprietà e caratteristica e poste in essere le leggi perché queste stesse cose, viventi e non, potessero sussistere, regolarsi e relazionarsi.
Quali eresie si insegnano in nome di una falsa scienza da parte di menti cieche!!!
                                

 Ugo Abate di Gesù Misericordioso
Teologo

 




Fonte :  L'Autore ha pubblicato il libro "Un figlio di un grande albero" , di Ugo Abate; chi è interessato al libro, essendo edito in proprio,  può contattare l'Autore scrivendo a ugoabate@libero.it  , oppure telefonando al n° 3291861293.









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