UN PENSIERO SUGLI
EVOLUZIONISTI
di Ugo Abate
Evoluzionisti. Per costoro tutto l’Universo ha avuto
origine in modo casuale e tutto è venuto dal nulla e da solo, senza connessione
alcuna con una qualunque causa originante. Tutto si è dato da solo e da che non
era nulla e non aveva nulla, all’improvviso il Nulla si è dato di incominciare
ad essere e si è data la capacità anche di organizzarsi in un Universo così
perfetto come lo possiamo contemplare.
Dunque: il Caso! E tutto dal nulla!
Ma come si può essere così insensati! Se solo pensassimo
che una cosa così piccola, quale un qualunque capolavoro, quale una più o meno
grandiosa opera umana, ci fa esclamare:” Che intelligenza, che genio deve essere
stato l’Autore di questo capolavoro, che gusti deve aver avuto, che artista è
l’Autore di una tale opera!” E ciò avviene per un’opera fatta da mani d’uomo,
che, tra l'altro, risulta l’essere più alto nella scala degli esseri e delle
cose esistenti sulla Terra! E come non si esclama, almeno allo stesso modo, e
non si attribuisce ad un essere altrettanto intelligente, con almeno altrettanto
gusto e genialità ed arte l’origine di quanto esiste!? Eppure l’uomo, almeno nel
nostro sistema solare, è l’unico essere intelligente e razionale capace di
dominare tutti gli altri esseri viventi che sono sulla Terra e che ha avuto la
capacità di dare il nome ad ogni cosa esistente, animali, cose e piante, cosa
che implica il possesso di un’autorità su queste stesse cose ed esseri viventi.
Che poi questa autorità gli sia stata conferita da Dio ciò è di ambito della
fede e non della sola ragione.
Ora, se un tale essere intelligente e libero, quale è
l’uomo, non è capace di trarre dal nulla alcunché, né una pianta, né un animale,
né una materia prima, non può, per esclusione logica, esservi che un essere ed
una causa superiore a lui, che sia stata l’origine di quanto esiste
nell’Universo Creato, una causa con una volontà superiore e con un’intelligenza
superiore ad aver voluto e disposto tutto.
Il caso è frutto di tutto?
Ma il caso è superiore all’uomo o è l’uomo superiore ad
esso caso, che non è che un insieme di successione di eventi non predeterminati
da una chicchessia volontà?
Il caso, da se, non è capace di nulla, tanto meno di generare alcunché dal
nulla stesso.
Il caso non ha una volontà in se stesso, né possiede una
qualunque e benché minima intelligenza al suo interno se non le leggi della
probabilità, le uniche che lo governano e lo regolano.
Può, allora, il caso tirare fuori da se stesso una
qualunque cosa e dirigerla e conferire a questa un’armonia perfetta, quale
quella che si può contemplare nell’Universo Creato?
E l’uomo? Nemmeno lui è causa di se stesso e di quanto lo
circonda, poiché, se così fosse, seppur minimamente, potrebbe, in un qualunque
momento, continuare ad esercitare il suo potere creativo e continuare a trarre
dal nulla le cose.
Allora, la logica della conclusione per deduzione ed
esclusione ci porta, inevitabilmente e razionalmente, a pensare a qualcuno
superiore all’uomo, che abbia prima pensato e volute le cose
create e poi le abbia tratte dal nulla con un atto del tutto creativo e
conferite a ciascuna cosa la sua proprietà e caratteristica e poste in essere le
leggi perché queste stesse cose, viventi e non, potessero sussistere, regolarsi
e relazionarsi.
Quali eresie si insegnano in nome di una falsa scienza da parte di menti
cieche!!!
Ugo Abate di Gesù Misericordioso
Teologo
Fonte :
L'Autore ha pubblicato il libro "Un figlio di un grande albero" , di Ugo Abate; chi è interessato
al libro, essendo edito in proprio, può contattare l'Autore scrivendo a
ugoabate@libero.it
, oppure
telefonando al n° 3291861293.
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