martedì 23 luglio 2019

VITA, VALORI E UMANITA', di Domenico Tortorella



Domenico Tortorella

VITA, VALORI E UMANITA'



Da che l'uomo ha incominciato a popolare la Terra (homo sapiens) ha cercato sempre un "ENTE SUPERIORE" creatore dell'universo, armonizzando il mondo in modo tale da soddisfare al meglio le esigenze materiali e spirituali dell'uomo stesso.
Questa divinità identificata ora in creature extra-terrestri, ora in creature reali o immaginarie, hanno sempre interessato varie comunità del globo terrestre, mutevoli nel tempo, a seguito di spostamenti migratori, guerre, di influenze di civiltà e popoli viciniori.
Nel XVI-XV secolo avanti Cristo si è imposto nella storia dell'uomo il grande Profeta MOSE', che secondo la civiltà classica e successivamente ebraico-cristiana, a seguito di proprie e profonde meditazioni, ha sentito la voce di un Dio, più credibile, più sapiente, più saggio. Questo Dio gli si manifestò sotto il nome di Yahvé. Da allora Mosé si trasformò da semplice condottiero, in guida spirituale, onde il giudizio di alcuni storici che vedono in lui il primo grande Profeta e sacerdote della civiltà ebraico-cristiana.
Mosé aveva ottant'anni quando Dio gli apparve ai piedi dell'Oreb comandandogli di liberare la sua gente dalla schiavitù di Egitto, dal Faraone. Ma quello che maggiormente ha avuto peso nella storia della umanità, sia da un punto di vista sociale che sotto l'aspetto morale, etico, etc., è stato la consegna di Dio a Mosé del famoso ''DECALOGO'', dieci regole comportamentali per l'uomo al fine di una organizzazione di vita armonica, giusta, per tutte le comunità sparse per l'universo.
Esse sono :
  1. non avrai altro Dio fuori di me,
  2. non nominare il nome di Dio invano,
  3. ricordati di santificare le feste,
  4. onora il padre e la madre,
  5. non uccidere,
  6. non commettere atti impuri,
  7. non rubare,
  8. non dire false testimonianze,
  9. non desiderare la donna d'altri,
  10. non desiderare la roba d'altri.
V'è da pensare che il Decalogo contiene precetti e motivi mutuati da altri. Ovviamente in quel tempo c'è chi sostiene la somiglianza con documenti affini dell'Oriente.
Tali precetti vengono di solito divisi in due categorie: quelli di carattere specificatamente religioso (i primi tre) e quelli di carattere etico-morale. Valori morali che per la loro valenza individuale non possono che trovare consenso da ogni uomo di buona volontà, sia esso di ogni colore, di ogni cultura, di ogni estrazione sociale.
Questo Mosé, mediatore di questa straordinaria alleanza con Dio invita il suo popolo a vivere obbedendo a quelle norme che Dio stesso gli ha affidato.
Alla luce di questa nuova civiltà non c'è più spazio per nessun tipo di idolatria, adorando dei che non possono proteggere, non possono salvare.
L'uomo d'oggi, purtroppo, si va sempre più orientando verso una vita disordinata, senza valori, senza regole, varcando spesso i limiti d'ogni logica di vita o di convivenza umana.
Viceversa se si trovasse il modo di una profonda meditazione per la rivalutazione di quei valori innanzi descritti con il famoso decalogo, porterebbero ad un mondo migliore. Ricordiamoli: non ammazzare, non rubare, non prendere la roba d'altri, etc., non sono dettami che avrebbero validità ancora oggi ?
E' superfluo elencare le tante ferite che oggi in ogni parte del mondo affliggono l'umanità intera: guerre, conflitti, fame, miserie, persecuzioni. Insomma un degrado che lascia molto pensare.
Illudersi che una organizzazione politica da qualsiasi ideologia provenga, possa organizzare al meglio la vivibilità tra i vari popoli del  mondo. Ed allora è solo l'uomo nella sua individualità che deve fermarsi e tornare indietro dalla via del male.
E' solo l'uomo che nella sua intimità deve trovare la saggezza di dare una sterzata al suo modo di essere, al suo modo di pensare. Tanti uomini di buon senso formano una umanità sana, pacifica, giusta, serena.
Fermati, dunque, tu uomo e con il capo tra le mani, in silenzio e medita, pensa che solo da te e nell'esaltazione di quei valori innanzi enunciati può dipendere un futuro migliore.
Abbi saggia fiducia nelle istituzioni pubbliche di sicurezza, ma cosciente e consapevole che senza la collaborazione dei tuoi buoni sentimenti non vi è personalità politica, religiosa, letterata, filosofica, idealista che ha la potenzialità di cambiare il mondo.
Fermati tu delinquente, tu usuraio, tu camorrista, ferma la tua attività di mattanza, ben sapendo, tra l'altro, che quell'arma con la quale tu vorrai uccidere, sarà, inesorabilmente, rivolta a suo tempo contro di te per ammazzarti.
Voi donne, voi mogli, voi mamme fonte di quell'amore materno che non ha uguali nel mondo, fermate i vostri uomini che militano nella ''camorra'', nella ''ndrangheta'', nella ''mafia'', ed in altre organizzazioni malavitose ben sapendo che trafficando queste strade, non a lungo vi aspettano lacrime, lutti, disperazione.
Fermati tu o giovane, di qualsiasi estrazione, di qualsiasi cultura e PENSA, resta a meditare un attimo in più con la testa fra le mani e sappi che solo tu puoi decidere di intraprendere la strada dritta e non quella della droga, della delinquenza, del protagonismo ad ogni costo che, sicuramente, e senza via di ritorno, ti porteranno alla perdizione, bruciando una gioventù che ti è stata donata per ben altri fini e non per consegnarla prematuramente alla morte.
Fermati tu o giovane che nella notte buia immergi il tuo animo in locali di vizio che tra suoni fracassosi e danze esotiche ed erotiche, frammezzate da ingurgitazioni di droghe, di alcolici che rendono il tuo cervello insensibile e tale che all'alba ti conducono a fracassarti contro un muro.
Fermati tu o giovane e sforzati con una sana volontà a programmare il tuo avvenire. In questo dovrai prevedere la creazione di una buona famiglia, non cercare alternative o soluzioni superficiali, precarie, ma saggiamente preventiva soluzioni supportate da sentimenti sani, profondi, tali da non crearti problemi esistenziali difficili o addirittura drammatici per te, per la società, per i figli che saranno di un ''babbo'', di una ''mammina part-time'', ma mai un padre ed una madre.
Ed in ultimo, fermati tu uomo e sappi che la vita è bella, è un dono ma, purtroppo, prevede una fine, prematura o lunga che sia, ma avrà sempre ed infallibilmente una conclusione... e l'oltretomba è soltanto solo cenere... Pensaci............. sappi che l'uomo ha, da sempre, voluto e preteso di sapere di sondare sul suo destino dopo la morte.
Un fatto è evidente che l'immortalità, l'eternità, da un po' di tempo in qua sono argomenti trattati, sfiorati o solo accennati per inciso da scrittori, filosofi, pensatori, scienziati.
E' come una ripresa di coscienza di problemi ineludibili della esistenza umana. E, strano, proprio ora che la coscienza appare voler arrogare a sé tutte le soluzioni dell'essere e non essere e la società in un misto di materialità che idolatra il sesso, il successo, la libertà da ogni tabù, in una demistificazione massiccia di ciò che è sacro.
L'uomo in realtà, nonostante tutto, si sente insicuro, senza certezze e anela, istintivamente a CHI può dargliele.
A conclusione di tutto, a me piace terminare con una meditazione del grande Turoldo: '' attento uomo, da una parte puoi trovare il TUTTO, dalla parte opposta il NULLA '', e con un ammonimento del grande Francesco d'Assisi, messaggero inimitabile di pace e di bene nel mondo, che nel Cantico di ''frate sole'' concludeva.....'' Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male...''.







Fonte : scritti dell'Autore Domenico Tortorella.










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