martedì 23 luglio 2019

IL SIGNIFICATO DEL PRESEPE NEI SUOI ASPETTI RELIGIOSI CULTURALI E SIMBOLICI, di Elisa Sparano Bosco



IL SIGNIFICATO DEL PRESEPE NEI SUOI ASPETTI RELIGIOSI CULTURALI E SIMBOLICI
 
di Elisa Sparano Bosco
 
 



Presepe in miniatura come "Scrigno Prezioso" , di Elisa Sparano Bosco
 
 
Se ci immergiamo appieno nella descrizione della Natività da parte degli Evangelisti, specie in quella di Luca, che è molto dettagliata, riusciamo a cogliere l’intensità dell’atmosfera venutasi a determinare a Betlemme, duemila e più anni fa, quando Iddio si è fatto uomo, per venire a redimere l’intera Umanità… ed in più… avvertiamo che in quel momento vi era qualcosa di indescrivibile… di irripetibile… di assolutamente trascendente e di inafferrabile, che tuttavia si rivelava a noi: un batuffolo di carne ed ossa nasceva per noi… ci sorrideva in una notte incantata… ci insegnava l’amore… la purezza del cuore… il sacrificio… la bontà.
Forse è per rivivere questa pienezza di sentimenti, per appagare la sua sete di Assoluto, per immaginare la meravigliosa "Notte Santa", che ogni cristiano sente il desiderio di rievocare, attraverso la costruzione di un Presepe realizzato a modo proprio, quell’evento così decisivo e significativo per l’Umanità.
Forse, esso rappresenta il desiderio di sentirsi puri come Gesù, o, ancora, un bisogno catartico di rinnovamento interiore che ci faccia realizzare un mondo di bontà, di serenità e di fratellanza universale, privo di ogni forma di odio e di prevaricazione, che ci faccia, cioè, essere migliori, altrimenti il sacrificio di Dio sarebbe stato inutile.
Il Presepe è, quindi, un momento di concretizzazione del divino che è in noi, di quella gioia e di quello stupore che l’umanità tanto tempo fa ha provato ed ancora oggi prova di fronte all’avvenimento straordinario dell’incarnazione del Verbo di Dio.
Certamente altissimo è il messaggio che promana dal Presepe, le cui radici cattoliche si ritrovano nel Mediterraneo e di cui è necessario riscoprire il valore religioso,culturale e simbolico, specialmente nel mondo odierno, in cui, per festeggiare il Natale, predomina l’uso dell’albero,di origine nordica ed espressione di una società consumistica .
Il Presepe, che si richiama ad un evento storicamente avvenuto, con la sua rievocazione, ci fa riflettere sulla nascita di Gesù, sul Suo essersi incarnato per noi, sacrificato per la nostra salvezza, per esaltare l’uguaglianza e per capovolgere le ingiustizie sociali.
Il Presepe, allestito nelle nostre case con dedizione verso il Bambino Gesù, è un punto di incontro per tutti i membri della famiglia, che si soffermano a guardarlo, a formulare una preghiera, a rilevarne i particolari, a riflettere su quel Mistero Divino in esso racchiuso, a ricordare l’esempio lasciato da quella "Sacra Famiglia", in cui regnava l’amore,la comprensione ed il rispetto.
Proprio oggi, in cui la famiglia ed i suoi componenti sono abbagliati da falsi valori, quali l’egoismo ed il relativismo, il Presepe è un faro luminoso che indica, alle giovani generazioni, sani e giusti ideali da perseguire attraverso l’unità familiare, in cui il padre e la madre devono essere un incorruttibile esempio per i propri figli.
E’ importantissimo che i giovani sentano il calore della famiglia, che è il primo e principale nucleo sociale, il quale deve essere sano, affinché la Società possa risultare giusta ed equilibrata.Il Presepe,perciò,oltre che una rappresentazione sacra della Natività, è un punto di riferimento per le famiglie cattoliche dell’intero mondo. A mio avviso, anzi, è insito nell’uomo il senso di aggregazione e di appartenenza alla propria famiglia .
Già, infatti, presso l’antica Roma, si svolgeva una festa nel periodo del solstizio d’inverno (tra il 20 ed il 25 dicembre), tendente ad esaltare i valori della famiglia: era la festa detta "Sigillaria", durante la quale i parenti si scambiavano in dono i "sigilla" (statuette) dei familiari defunti (chiamati Lari e Penati , protettori della casa ).
In attesa della "Sigillaria" il compito dei bambini riuniti nella casa patriarcale era quello di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto, nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura. Alla vigilia della "Sigillaria", nei pressi del detto recinto, si riuniva la famiglia per invocare la protezione degli avi e lasciare loro ciotole con cibo e vino.
Tale festa, poi, fu fatta coincidere dalla Chiesa Cattolica, nel IV secolo, con la ricorrenza del Natale, avvertendo la necessità di tramutare le festività pagane in quelle cristiane.
Le prime rappresentazioni della Natività si trovano negli affreschi delle catacombe di S .Priscilla (II sec. d.C.) e di S. Sebastiano (IV sec. d.C.) e successivamente, fino al VI secolo, in bassorilievi marmorei, in vetri dipinti, in mosaici, etc.( che non erano ancora, però, rappresentazioni tridimensionali del Presepe ).
Colui che, in effetti, ha introdotto il Presepe nelle festività natalizie è stato San Francesco di Assisi che, nella notte di Natale del 1223, sentì il bisogno di trasformare la grotta di Greccio in una nuova Betlemme, ponendo il bue e l’asino nei pressi di una mangiatoia, per esaltare il grande gesto di amore di Gesù che, con le sembianze umane, ha assunto la nostra miseria fisica e spirituale. Essa, tuttavia, fu più una sacra rappresentazione che un Presepe inteso nel significato acquisito successivamente, in quanto non vi erano Gesù, Maria, Giuseppe, i pastori ed i re Magi.
Gli studiosi, perciò, sono concordi nel ritenere che il primo e più antico presepe d’Italia è stato quello di Arnolfo di Cambio. Questi, sessanta anni dopo la rievocazione della Natività effettuata da San Francesco di Assisi a Greccio, ha realizzato nel 1283 delle statuine marmoree rappresentanti scene e personaggi del Presepe, ancora conservati nella cripta della chiesa di Santa Maria Maggiore in Roma.
In seguito il culto del Presepe si è diffuso rapidamente in Italia, in tutta l’Europa ed in tutto il mondo, presso i popoli di religione cattolica.
 
Essendo il Presepe un fenomeno culturale, è stato effettuato nei vari Paesi con aspetti differenti, a seconda delle caratteristiche etnico-ambientali, climatiche, etc..
Esso, anche se conserva invariata l’idea di base, cioè quella di ricreare la scena della nascita di Gesù, si serve, nella sua rievocazione, di stili, di ambientazioni e di materiali diversi.
Vi sono vari tipi di Presepi: dipinti su tela, marmorei, lignei, giganteschi, in miniatura, di ambiente classico-palestinese, di fantasia, meccanici o addirittura viventi, che utilizzano persone con abbigliamenti dell’epoca di Gesù .
Il Presepe, inoltre, poiché si è diffuso essenzialmente come rappresentazione scenografica, plastica e tridimensionale della nascita di Cristo, realizzata con personaggi spostabili, in ambienti riproducenti elementi reali del luogo, si può considerare una rappresentazione teatrale, in quanto anch’essa rievoca e rende attuale un avvenimento remoto nel tempo e nello spazio.
La parola Presepe deriva etimologicamente dal verbo latino "praesepire" che significa recingere con siepe e, quindi, in senso più lato, mangiatoia o greppia.
Il Presepe è una rappresentazione ricca di allegorie e di simboli, alcuni dei quali provengono direttamente dal racconto evangelico. Sono riconducibili, infatti, alle descrizioni di Luca e di Matteo la mangiatoia,l ’adorazione dei pastori e dei Re Magi, la presenza degli Angeli nel cielo.
Altri elementi si trovano nell’iconografia propria dell’arte sacra e nei Vangeli apocrifi. La grotta, ad esempio, non compare negli scritti dei quattro Evangelisti, ma nei Vangeli apocrifi; tuttavia la Basilica della Natività, in Betlemme, sorge su quella indicata dalla tradizione come la grotta in cui è nato Gesù.
Essa è simbolo di austerità e di umiltà, in quanto ospita il nostro Creatore, rifiutato dai propri simili ancora prima di nascere.
Anche il bue e l’asinello non si ritrovano negli scritti degli Evangelisti, ma, derivanti da un’antica profezia di Isaia, sono stati utilizzati come simboli tipici del Presepe.
La Natività si verifica in piena notte e la scenografia del buio, in questa sacra rappresentazione, raffigura le tenebre dell’errore e del peccato prima della nascita di Colui che redimerà l’umanità intera, sconfiggerà il buio e farà trionfare la vita sulla morte...
La parola Betlemme, in ebraico "Casa del Pane", simboleggia il Pane vivo sceso dal cielo, Pane di salvezza che oggi riceviamo nell’Eucarestia.
La presenza dei Re Magi, poi, è molto significativa. Essi fanno tanta strada per giungere ad adorare un Bimbo che sarà il Salvatore del mondo, dimostrando che persino i potenti della Terra riconoscono la grandezza di Dio e si umiliano inginocchiandosi dinanzi al Suo figliuolo. I Re Magi appaiono nello stesso tempo, grandi ed umili, nonché generosi per i loro ricchi doni, quali l’oro (che con il suo splendore rende omaggio alla regalità di Gesù), l’incenso (che, resina offerta alle divinità, simboleggia l’adorazione al Bimbo Divino) e la mirra (che, sostanza gommosa usata per i morti, onora l’umanità di Gesù).
Dalla presenza dei Re Magi si evince, ancora, l’esistenza di qualcosa di molto più appetibile e soddisfacente dei beni della terra, e cioè, l’incontenibile aspirazione dell’uomo a volersi ricongiungere al proprio Creatore.
Speriamo, quindi, che, come i santi Magi, tutti possiamo trovare la serenità e la pace adorando Gesù, nostro Dio "umiliato per nostro amore, quale uomo rivestito di fragile carne, per patire e morire per noi" (epist.IV,887,888).
 
Dopo l’allestimento marmoreo di Arnolfo di Cambio, sono stati realizzati molti altri Presepi, che, durante tutto il Quattrocento e Cinquecento, hanno conservato il loro carattere monumentale, già ricchi, però, di figure e di elementi paesistici, collocati prevalentemente nelle chiese e nei luoghi sacri .
Compaiono e si sviluppano nel corso del Seicento e, poi, anche in tutto il Settecento, quegli effetti scenografici che rivoluzioneranno il carattere del Presepe .
Questo diventa lo specchio della cultura che lo produce, riflettendo con intenso verismo gli aspetti più vivaci della società del tempo e della realtà, si arricchisce di elementi inusitati ed esotici e di accorgimenti scenici spettacolari, con uno sfoggio di inventiva propria del barocco.
Sia nel Seicento che nel Settecento esso viene allestito anche nelle case private, ricche o nobiliari, come soprammobili o cappelle in miniatura.
In tale periodo, la sua realizzazione, influenzata in gran parte dal Presepe napoletano, raggiunge, presso le nazioni di religione cattolica, altissimi vertici.
Ad esempio, i Presepi spagnoli dell’epoca della dominazione borbonica a Napoli, specie nella regione della Catalogna, sono famosi per la dovizia dei particolari, per la minuziosità dello sfondo e per la sfarzosità dei personaggi, realizzati quasi tutti dal celebre scultore dell’epoca Ramon Amadeu, che amava costruire pastori in creta.
Molto noti sono anche i Presepi della regione della Linguadoca e della Provenza, in Francia, ricchi di scene di vita religiosa e comunque, anch’essi influenzati dai tratti del barocco italiano.
I Presepi, invece, della Polonia e dell’Ungheria sono particolarissimi, perché realizzati in elaborate scatole a forma di chiesa in miniatura, portatili.
 
In Italia, il Presepe barocco settecentesco raggiunge il massimo splendore in quello napoletano, il quale impronta il Presepe siciliano, quello genovese, etc., nonché, come abbiamo visto precedentemente, quello di altre nazioni.
Il Presepe napoletano è frutto di una meravigliosa fioritura culturale ed artistica di cui l’arte presepiale costituirà una delle espressioni più alte, ad opera di Carlo III di Borbone.
Esso rappresenta una nuova forma di spettacolo, con vere e proprie scene della vita quotidiana. L’abbigliamento riproduce quello dell’epoca; ogni figura è munita di strumenti di svago o di lavoro, tipici delle attività e dei mestieri esercitati (fabbro, fornaio, vasaio, etc.) e tutto è riprodotto con scrupolosa esattezza sin nei minimi particolari.
Scultori, ebanisti, orafi, argentieri ed indoratori collaboravano tra di loro in quest’arte e ci hanno lasciato eccezionali opere conservate in musei napoletani e presso famiglie nobiliari, le quali facevano a gara nell’adornare, con stoffe preziose e con gioielli di valore, le statuine del Presepe.
Queste ultime erano costituite da manichini con la testa e le estremità in legno ed il corpo in paglia, mentre attualmente sono realizzate prevalentemente in terracotta.
Nelle altre regioni d’Italia, diversi erano i materiali adoperati come la cera, la porcellana, il metallo e, particolarmente, il legno in Genova, la cartapesta in Puglia, il corallo, la madreperla e l’alabastro in Sicilia .
Oggi, invece, si è diffuso l’uso di statuine meno costose, in materiale plastico, o in creta, o in gesso.
Il culto del Presepe, tanto profondamente sentito nel Meridione d’Italia, ha ispirato Sant’Alfonso de Liguori a comporre stupende melodie, tra cui "Tu scendi dalle stelle", conosciuta in tutto il mondo.
Tornando al Presepe napoletano, che è il più rinomato nell’arte presepiale italiana ed anche straniera, esso, per la complessità delle sue forme, riproduce un intreccio di natura e di mito, di realtà e di fantasia, tipico dell’animo napoletano.
E’ ricco di valori simbolici ed allegorici, i quali scaturiscono da temi, motivi e credenze che rispecchiano le tradizioni e la cultura della Napoli del tempo.
La sua caratteristica struttura a spirale indica allegoricamente la vita e la rinascita; in primo piano, è situata la grotta, a sua volta allegoria del passaggio dalle tenebre alla luce.
Tra gli elementi più ricorrenti nel Presepe napoletano, per non citarli tutti, dobbiamo menzionare in primo luogo la fontana ed il pozzo, che rappresentano, entrambi, il collegamento tra la superficie e le acque sotterranee e che hanno dato allegoricamente luogo a numerose leggende magiche e fantastiche.
Altro elemento ricorrente è il ponte, che simboleggia il passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti e che si riallaccia a vari miti e a racconti popolari.
Un altro elemento ricorrente è, ancora, il mulino che, macinando il grano, produce farina bianca, antica simbologia della morte; siccome, però, la farina diventa pane, essa è simbolo anche della vita: Gesù, infatti, come abbiamo già detto in precedenza, è il "Pane della vita ".
Tuttora, in Italia, è diffusa l’usanza durante il Natale di realizzare Presepi, anche stupendi, che si possono ammirare sia nelle chiese che nelle abitazioni private .
Soprattutto, poi, nell’Italia meridionale, vengono inseriti nei Presepi personaggi della vita quotidiana; addirittura, nella famosa zona di San Gregorio Armeno in Napoli, gli artigiani riproducono con l’argilla personalità e figure contemporanee di rilievo.
 
L’arte presepiale richiede, secondo me, talento, predisposizione e notevoli capacità manuali ed organizzative.
Anche in essa, come in tutte le creazioni artistiche, si colgono l’aspirazione alla perfezione, l’anelito al trascendente e l’ansia di infinito, che poi si traducono nei valori del Vero, del Bello e del Bene, tipici dell’arte. Nel Presepe questi valori sono più che mai presenti; anzi, la dimensione estetica è fusa perfettamente con un contenuto,il cui fine è l’esaltazione di Dio, Perfezione Assoluta, contenente in Sé tutti i valori.
In noi, esseri umani, è innato il desiderio di creare, in quanto siamo stati dotati di intelligenza creativa; ogni nostra azione si può considerare creazione, anche se non "dal nulla", come quella di Dio. Dobbiamo sempre operare e creare, sia perché altrimenti la vita si fermerebbe, sia per estrinsecare le nostre qualità a gloria di Colui che ci ha creato, sia perché, lavorando e prodigandoci per i nostri simili, ci avviciniamo a Dio Creatore, che ci ha fatto a Sua immagine e somiglianza.
Del resto, come ho sempre ritenuto, le attività lavorative e creative permettono di vincere l’ozio e la pigrizia, definiti "nemici dell’anima" dalla stupenda "Regola benedettina", la quale esalta sia la preghiera che il lavoro ( " Ora et labora ") .
Dio, Trascendenza e Rivelazione, si manifesta a chi attivamente ed amorosamente Lo cerca, illuminando, come dice Sant’Agostino, la sua ragione cui fornisce la norma di ogni giudizio e di ogni valutazione .
Anche il Papa Benedetto XVI ci ha invitato a riflettere sul Mistero della Incarnazione, rievocato dal Presepe, affinché riscopriamo il vero significato del Natale, che non consiste solo nei tradizionali scambi di doni e di auguri, ormai tipici di un mondo consumistico e materialistico, ma anche nel rinnovamento della nostra fede e del nostro operato .

Per me il Presepe ha avuto sempre un ruolo importantissimo ed ogni anno mi sono dedicata alla sua realizzazione con entusiasmo e con amore.
Seguendo le mie idee e la mia fantasia, ho costruito a mano e con materiali diversi i presepi più vari, mobili, grandi o in miniatura.
Spesso mi sono ispirata agli avvenimenti contemporanei più salienti, verificatisi in Italia e nelle altre nazioni. Ad esempio, quando l ‘uomo sbarcò sulla Luna, realizzai un Presepe lunare, con gli astronauti ed il famoso "Lem" ; quando avvenne la caduta del muro di Berlino, inneggiai, con un gioioso presepe russo, al subentrato clima di libertà; così è avvenuto per altri miei Presepi, come per quello cinese, olandese, ungherese, etc..
Ho, cioè, immaginato, avveniristicamente, la Natività presso i vari popoli della Terra, nella speranza che, un giorno, le nuove generazioni potranno abbracciare l’unica vera religione, quella cattolica, unendosi, in piena concordia, nell’adorazione del Bambino Gesù.
Per i suddetti Presepi ho vinto numerose coppe e medaglie con pergamene, ma questi riconoscimenti non sono stati tanto importanti per me, quanto la soddisfazione di avere sempre rappresentato la nascita di Gesù come il mio cuore ed il mio amore per Lui mi suggerivano.
Ecco, qui di seguito, alcune foto dei miei Presepi più significativi e premiati, con le rispettive didascalie.
 
Indice :
- Natale 1967 : Presepe nello Spazio
- Natale 1969 : Presepe sulla Luna
- Natale 1972 : Presepe Ungherese
- Natale 1979 : Presepe Olandese
- Natale 1984 : Presepe in Porcellana
- Natale 1985 : Presepe con le Farfalle
- Natale 1988 : Presepe Cinese
- Natale 1989 : Presepe "La Nuova Russia"
- Natale 1993 : Presepe "Jurassic Park"
- Natale 1970/2009 : Presepi di Cioccolata
- Natale 1996 : Presepe Scrigno Prezioso
- Natale 2002 : Presepe Napoletano
 
 
 


 
- Natale 1967 : Presepe nello Spazio
 
 




In  questo Presepe ho  immaginato che Gesù, Re del Creato, nascesse nello spazio infinito, tra stelle e  pianeti, a cui  Egli
da ordine, armonia e vita; di là effonde pace a tutto l’Universo, il quale è tenuto unito dalla forza di coesione del Suo amore. Gesù viaggia su una cometa che lascia come scia le parole “ Io sono pace e amore “.
Ho realizzato tutto a mano, la cometa con Gesù, le stelle, la Terra e la Luna in movimento,nonché gli altri pianeti ; ho inserito ogni cosa in un cubo di plexiglas trasparente .
(Premiato dall’E.N.A.L. di Salerno, con medaglia d’argento e pergamena)
 
 
 


 
- Natale 1969 : Presepe sulla Luna
 
 
 


Il 21 luglio 1969, per la prima volta, due astronauti americani hanno messo piede su un altro pianeta, sbarcando sulla Luna! Si apre un nuovo capitolo nella storia dell’umanità, protesa alla conoscenza dell’Universo.
Ed io, nel dicembre 1969, ho realizzato un Presepe che riproducesse quell’avvenimento tanto importante, inneggiando, così, alla grandezza di Dio che ha creato cielo, stelle e pianeti ed ha permesso che l’uomo potesse viaggiare nello spazio.
Ho costruito a mano il modulo lunare detto “LEM”, gli astronauti, la bandiera americana, i radars e gli altri strumenti scientifici, nonché tutto lo scenario ed i crateri lunari.
Uno dei crateri più grandi è contornato da Angeli, in attesa del Bambino Gesù, che dovrà nascere nel cratere stesso.
( Premiato dall’E.N.A.L. di Salerno, con medaglia d’oro e pergamena)


 


 
- Natale 1972 : Presepe Ungherese
 


 

In questo Presepe ho immaginato che Gesù nascesse presso il popolo ungherese per diffondere pace, amore e fratellanza. Gesù è adagiato su uno slittino girevole, nella steppa ghiacciata, contornato da Angioletti e dal popolo ungherese, che manifesta  la propria gioia per la presenza del Bimbo Divino .                         
Tutto lo scenario, con slittini, sciatori, staccionate, chiese, galleria, case e vestitini dei personaggi con colbacco, sono stati realizzati a mano da me.
(Premiato dall’A.N.S.P.I. di Salerno, con “medaglia d ‘argento” e pergamena)
                                      
 
 

 
 
- Natale 1979 : Presepe Olandese

 


 
Con questo Presepe, immaginando la nascita di Gesù  presso i Paesi Bassi, ho voluto esaltare la tenacia del popolo olandese che, per difendere il proprio territorio dall’invasione del mare ha costruito imponenti dighe. Gesù, nascendo presso gli olandesi sosterrà sempre più, nella esecuzione di tali opere, il loro affiatamento e la loro collaborazione, mirabile esempio di fraternità.
Ho realizzato tutto lo scenario a mano, il mulino a vento con le pale girevoli, le dighe, la nave, gli sci e gli slittini, la culla di Gesù Bambino fatta di stelle, anch’essa girevole, le note musicali con gli Angioletti che cantano, nonché gli abiti degli olandesi e degli altri personaggi.       
(Premiato dall’A.A.S.T. di Salerno, con targa  “Menzione Speciale”)   
 

 

 
 
- Natale 1984 : Presepe in Porcellana
 
 
 

 
Ho realizzato Gesù, Maria e Giuseppe con statuine di porcellana purissima, degna della regalità del nostro Signore, vestite con abiti preziosi, confezionati da me. Preziosi sono anche gli ornamenti e i copricapo ( realizzati a mano), nonché i doni ai piedi di Gesù. Questi giace in una culletta che dondola meccanicamente al suono di un carillon con musica natalizia .
Uno stuolo di Angeli (sempre  realizzati da me), inseriti su un altissimo cono di tulle trapunto di  stelle, scende dal cielo per rendere omaggio alla Famiglia Divina.
(Premiato con  “Diploma di merito”  A.N.S.P. I  - SA)
 
 
 

 
 
- Natale 1985 : Presepe con le Farfalle
 
 


 
 
In questo mio Presepe di fantasia, ho immaginato che uno stuolo di farfalle leggere, variopinte con delicati colori, accorresse per onorare e fare corona al piccolo Bambino, che giace su di una stella girevole, caduta dal cielo, luminosa e tenuamente colorata . Accanto al Bimbo sono Maria e Giuseppe, anch’essi leggeri, quasi trasparenti e dai  celestiali  colori, nonché piccoli Angeli in festa.
(Premiato dall’ A.N.S.P.I. di Salerno,con targa “Premio Speciale – Presepe Moderno”)    


 

 
 
- Natale 1988 : Presepe Cinese
 
 


 


La  Cina  sta diventando sempre più imperante, i suoi prodotti cominciano ad invadere i mercati di tutto il mondo. Dobbiamo, quindi, iniziare a guardare a questo antico impero come ad una nuova potenza economica. Ho immaginato, perciò, che Gesù nascesse presso di essa, apportando una ventata di amore e di fratellanza nel cuore di questo popolo dalla vasta cultura e dalle radicate tradizioni . Ho costruito a mano tutto lo scenario, le pagode, i risciò, le staccionate e i ponti, nonché i costumi e la struttura corporea dei  personaggi, usando, solo per i volti, le testine–portafortuna  autenticamente cinesi .
Gesù, Maria, Giuseppe ed i Re Magi sono collocati in primo piano su di una piattaforma girevole sopraelevata, in una capanna anch’essa costruita e dipinta da me con le tipiche tonalità policrome cinesi; al posto del bue e dell’asinello ho inserito due variopinti volatili, che sono elementi ricorrenti nelle pitture cinesi. Sono in  movimento anche i risciò ed i portatori .
( Premiato con coppa in ottone e marmo 1° classificato – A.N.S.P.I.- SA)     
 
 
 

 
 
- Natale 1989 : Presepe "La Nuova Russia"

 



 
 
Il 9 novembre 1989  è stato abbattuto il muro di Berlino ! Pur restando ancora i vecchi schemi, uno spirito nuovo di gioia,
di fratellanza, di libertà  pervade il popolo russo.
Ho voluto perciò, nel Natale dello stesso anno, inneggiare  con la presenza di Gesù,Maria e Giuseppe sulla neve di questa terra tanto provata, ad un evento così importante per la pace dei popoli e dell’ intera umanità .
Anche in tale Presepe lo scenario, le case e gli abiti russi dei personaggi sono stati realizzati a mano da me .
(1° classificato dall’A.A.S.T. di Salerno con “Premio attualità”- Medaglia d’oro e pergamena )             
 
 
 

 
 
- Natale 1993 : Presepe "Jurassic Park"
 
 



 
 
In  questo Presepe, ispirandomi  al film dell’epoca“Jurassic Park”, ho immaginato che Gesù nascesse nella giungla, e che  tutti gli animali, resi mansueti dal Bambino Divino, andassero a renderGli  omaggio, affiancati dagli uomini primitivi, che io ho vestito con pelli di animali. Anche Gesù, Maria e Giuseppe sono coperti con pelli di animali.
Le capanne su palafitte e tutto lo scenario sono stati realizzati da  me.
( Premiato  dall’A.A.S.T. di Salerno,con targa  in ottone “Premio originalità”)  
 
 
 

 
 
- Natale 1970/2009 : Presepi di Cioccolata

 

 



  
 
Ogni anno, dal 1970 ad oggi, in occasione del Santo Natale, è stata mia cura realizzare, oltre quello tradizionale,  anche un  Presepe fatto di panettone, di marzapane e  di cedro, oppure di biscotti, di grissini, di  zucchero granellato, etc., nonché di cioccolato bianco e nero, da poter degustare  assieme ai bambini nei giorni successivi al Natale .
Qui sono riportate alcune foto di tali  Presepi .
 
 
 

 
 
- Natale 1996 : Presepe Scrigno Prezioso
                   
 
 


Ho realizzato questo Presepe in miniatura collocando in un cofanetto di legno, tra brillanti e vari splendidi gioielli, Gesù, Maria e Giuseppe, contornati dai Re Magi.
Essi, vestiti da me con raffinati  abiti di foggia orientale, sono da essere  considerati i più preziosi gioielli tra gli altri gioielli, per il loro messaggio di rinascita, di amore e di fratellanza a tutta l’umanità .
Ho realizzato la culletta del Bambino Gesù in movimento, al suono di “Tu scendi dalle stelle”.                    
( 2° classificato, con“Premio Speciale – Presepi in miniatura” dell’ A.N.S.P.I  -  SA)
 
 
 

 
 
- Natale 2002 : Presepe Napoletano

 

 
Questo Presepe  vuole essere soltanto uno squarcio di quello che è il complesso e tipico Presepe barocco napoletano, caratterizzato, in genere, da una dovizia di particolari sfarzosi .
Eccetto i personaggi, la struttura di base con cornice dorata, la colonna, il rudere  in sughero dipinto, gli alberi, la legna accesa e il drappo di sfondo con perline dorate, nonché i doni, sono mia realizzazione.



 
 
 




Fonte : scritti e appunti della professoressa Elisa Sparano Bosco. E-mail: gabrirobur@alice.it .  La Redazione di ARTCUREL ringrazia l'avvocato Carlo Bosco, marito dell'Autrice, per la paziente e valida collaborazione nella composizione dell'articolo.
















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