Clara Antoniani Di Gennaro
QUARESIMA
Questa parola indica il periodo dei
quaranta giorni che a dal "Mercoledì delle Ceneri" al "Giovedì Santo" esclusa la
Messa "In Cena Domini" quando Gesù istituì il sacramento dell'Eucarestia.
E' un
tempo propizio per il cammino spirituale, è un tempo di grazia che ne richiama
altri. Per esempio i quaranta anni del cammino del popolo d'Israele nel deserto
verso la terra promessa, i quaranta giorni di Mosè su l'Oreb, i quaranta giorni
del viaggio di Elia verso lo stesso monte e i quaranta giorni di Gesù nel
deserto.
E' un tempo privilegiato per una
maturazione individuale e collettiva, è tempo di perdono e di salvezza. Questo
periodo inizia appunto il "Mercoledì delle Ceneri" quando il sacerdote
nell'imporre sul nostro capo le Ceneri dell'olivo benedetto, ci esorta alla
meditazione con le parole :" Ricordati uomo che polvere sei e polvere diventerai
" ci induce insomma a tenere presente al momento, che per ogni creatura arriva,
di passare da questo mondo al Padre, quando il nostro corpo cosmico si
dissolverà nei suoi elementi biologici e noi entreremo nella dimensione
definitiva.
Oppure il sacerdote ci raccomanda :"
Convertitevi e credete al Vangelo ". Certo è nell'oggi che dobbiamo maturare per
incontrare, dopo quaranta giorni di cammino, Cristo morto e risorto, finché così
lo incontreremo nel nostro compimento cosmico.
Siamo nel tempo della prova per la
santificazione, per potere poi essere accolti nella Gloria di Dio puri, santi e
uniformati alla carità più perfetta.
Come possiamo esprimere questo
impegno ? Ricordiamo quando gli Israeliti, esiliati a Babilonia senza
tempio, senza sacerdote, senza culto trovarono una forma di "liturgia"
esistenziale nella "Preghiera", nell' "Elemosina" e nel "Digiuno". La
"Preghiera" che è il vero rapporto con Dio, è l'attrazione della virtù teologale
della Fede, l'Elemosina che è l'amorevole condivisione con l'altro incarna la
virtù teologale della Carità, il Digiuno risponde poi alla virtù della Speranza:
i beni vanno sempre usati come doni e non cosificati.
Noi dobbiamo rimanere in equilibrio
e liberi davanti ai beni e questo è il Digiuno, è il sentirci i poveri di Dio, o
i bambini che tutto sperano da chi solo sa esaudire, altrimenti non entreremo
mai nel Regno.
Osservando le tre virtù teologali
compiremo la liturgia della nostra vita ed otterremo la metanoia, ossia la
conversione intima che ci farà progredire verso quello stato di santità voluto
dal Creatore, e così potremo entrare nella "Visione Beatifica" !
Auguriamoci di poter dire a tutti...
BUONA PASQUA !
Fonte : scritti e
appunti della teologa Clara Antoniani Di Gennaro .
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