giovedì 25 luglio 2019

QUARESIMA , Clara Antoniani Di Gennaro



Clara Antoniani Di Gennaro
QUARESIMA



Questa parola indica il periodo dei quaranta giorni che a dal "Mercoledì delle Ceneri" al "Giovedì Santo" esclusa la Messa "In Cena Domini" quando Gesù istituì il sacramento dell'Eucarestia.
E' un tempo propizio per il cammino spirituale, è un tempo di grazia che ne richiama altri. Per esempio i quaranta anni del cammino del popolo d'Israele nel deserto verso la terra promessa, i quaranta giorni di Mosè su l'Oreb, i quaranta giorni del viaggio di Elia verso lo stesso monte e i quaranta giorni di Gesù nel deserto.
E' un tempo privilegiato per una maturazione individuale e collettiva, è tempo di perdono e di salvezza. Questo periodo inizia appunto il "Mercoledì delle Ceneri" quando il sacerdote nell'imporre sul nostro capo le Ceneri dell'olivo benedetto, ci esorta alla meditazione con le parole :" Ricordati uomo che polvere sei e polvere diventerai " ci induce insomma a tenere presente al momento, che per ogni creatura arriva, di passare da questo mondo al Padre, quando il nostro corpo cosmico si dissolverà nei suoi elementi biologici e noi entreremo nella dimensione definitiva.
Oppure il sacerdote ci raccomanda :" Convertitevi e credete al Vangelo ". Certo è nell'oggi che dobbiamo maturare per incontrare, dopo quaranta giorni di cammino, Cristo morto e risorto, finché così lo incontreremo nel nostro compimento cosmico.
Siamo nel tempo della prova per la santificazione, per potere poi essere accolti nella Gloria di Dio puri, santi e uniformati alla carità più perfetta.
Come possiamo esprimere questo impegno ?  Ricordiamo quando gli Israeliti, esiliati a Babilonia senza tempio, senza sacerdote, senza culto trovarono una forma di "liturgia" esistenziale nella "Preghiera", nell' "Elemosina" e nel "Digiuno". La "Preghiera" che è il vero rapporto con Dio, è l'attrazione della virtù teologale della Fede, l'Elemosina che è l'amorevole condivisione con l'altro incarna la virtù teologale della Carità, il Digiuno risponde poi alla virtù della Speranza: i beni vanno sempre usati come doni e non cosificati.
Noi dobbiamo rimanere in equilibrio e liberi davanti ai beni e questo è il Digiuno, è il sentirci i poveri di Dio, o i bambini che tutto sperano da chi solo sa esaudire, altrimenti non entreremo mai nel Regno.
Osservando le tre virtù teologali compiremo la liturgia della nostra vita ed otterremo la metanoia, ossia la conversione intima che ci farà progredire verso quello stato di santità voluto dal Creatore, e così potremo entrare nella "Visione Beatifica" !
Auguriamoci di poter dire a tutti...  BUONA PASQUA !





Fonte : scritti e appunti della teologa  Clara Antoniani Di Gennaro .









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